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Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità.
 
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 PENSIERO DEL GIORNO

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MessaggioTitolo: PENSIERO DEL GIORNO   PENSIERO DEL GIORNO EmptyVen Gen 18, 2013 10:41 am

Animali - nei quali alcune anime evolute vengono a fare un tirocinio

"Per studiare un animale, il naturalista esamina nei dettagli la sua anatomia, la sua fisiologia, e rileva tutte le particolarità del suo modo di vivere e del suo comportamento; dopo di che, pensa di conoscerlo bene. Eh no! Per conoscere veramente gli animali è necessario poter entrare in essi. Direte: «Ma è insensato, e oltretutto è impossibile!» No, non è insensato e non è impossibile. Non dico che lo si debba fare, dico semplicemente che si conosce veramente una creatura soltanto se, almeno per un momento, si può entrare e vivere in essa. Così, per poter accedere a gradi ancora superiori dell’evoluzione, alcune anime umane o persino angeliche attraversano speciali prove che le costringono a vivere temporaneamente nel corpo di un animale. Per quale ragione certi popoli considerano ancora gli animali come sacri, al punto di rendere loro culto? Perché sanno che gli animali possono essere abitati da spiriti superiori a quelli degli esseri umani."

(Omraam Mikhaël Aïvanhov)
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MessaggioTitolo: Re: PENSIERO DEL GIORNO   PENSIERO DEL GIORNO EmptyVen Gen 18, 2013 10:58 am

Gli animali hanno sempre stimolato l’immaginazione dell’uomo. Il lupo può essere considerato, sotto tale aspetto, un animale di primo piano in quasi tutte le parti del mondo. Ne sono prova le numerosissime leggende legate al lupo, racconti presenti nelle tradizioni magico-mitologiche di ogni civiltà o nell’immaginario di molti popoli, dal quale sono stati tratte credenze specifiche che hanno avuto come oggetto questo inquietante animale. Generalmente, infatti, il lupo è stato simbolo di forza e di crudeltà, spesso di significato sfavorevole, in considerazione della sua ostentata aggressività verso l’uomo e le sue cose. Però....c'è sempre un però su cui riflettere e cambiare angolazione del punto di vista da cui guardare la situazione...in questo caso il lupo. Infatti è necessario ed indispensabile ricordare che il lupo soltanto se affamato o ferito potrebbe aggredire l’uomo, com’è stato riscontrato da ricerche scientifiche, in casi peraltro estremamente sporadici nel contesto secolare d’osservazione dell’animale. Di solito, invece, il lupo ha procurato e procura danni all’allevamento del bestiame e, per tale motivo gli è stata attribuita una fama piuttosto negativa. Ma al di là di tutto ciò, il lupo ha rispettato e rispetta, l’essenza d’ogni animale che coincide con il naturale istinto di sfamare sé e la sua prole, con la natura di predatore astuto e spietato. E’ un predatore naturale, caccia in gruppo di tre o quattro elementi, adottando tecniche differenti adatte alle diverse situazioni, dimostrando una “intelligenza” e una forza istintiva fuori del comune, paragonabile ai metodi di caccia usati dagli uomini primitivi. Può aggredire animali molto più grandi, come un bovino o un cavallo, soprattutto in inverno o in occasione dello svezzamento della prole, ovvero quando la penuria di cibo lo rende più che mai feroce. La sua tecnica di caccia, generalmente si esplica nello studiare la preda, attaccarla e ucciderla, divorarla e fuggire. Il timore riversato per secoli sul lupo dagli uomini, è reciproco. La paura del lupo verso l’uomo è stata ben descritta, sebbene in modo emozionante, nei racconti di Kipling. Qui, un ragazzo adottato e svezzato da un branco di lupi, riusciva a dominare gli animali con lo sguardo, ma fuggiva alla presenza degli uomini. Nella Grecia antica, esisteva una città, Licopodi, nella quale erano condotti i licantropi e ivi rinserrati, nella convinzione che potessero recare danno alla comunità. La leggenda degli uomini-lupo si protrasse fino al MedioEvo, Peraltro nei paesi germanici sorse una vastissima letteratura sui cosiddetti “lupi mannari” e, nelle popolazioni latine, quella dell’uomo “versipelle”, un personaggio demoniaco provvisto sottopelle di pelo di lupo, pelo che poteva fargli assumere l’aspetto di un enorme animale. Ciononostante il lupo è rimasto nell’immaginario infantile come figura che incute timore. Ai bambini, ancor oggi è paventata la figura dell’animale come una sorta di spauracchio, figura presente nella letteratura favolistica che lo presenta come elemento negativo da evitare e, possibilmente da uccidere (vedasi la favola di Cappuccetto Rosso) e da esorcizzare. E’ forse, a causa di un meccanismo mentale atavico che la figura del lupo può esercitare, su talune personalità nevrotiche, un’oscura attrattiva, le cui caratteristiche psicologiche si evidenziano in un misto continuo di aggressività, slancio, entusiasmo, forza, tenerezza, depressione, malinconia e senso di fallimento che si alternano senza sosta. Tale sindrome è stata per secoli ritenuta opera di forze demoniache e, per questo, la figura del lupo fu associata spesso a quella del demonio. Difatti, per “licantropia” s’intende, a tutt’oggi, una forma di pazzia spesso furiosa, per cui il malato diventa preda di un desiderio irrefrenabile di urlare, di mordere, di rifugiarsi in luoghi solitari, secondo il comportamento naturale del lupo.
Animale iperboreo, il lupo incarna inoltre la luce primordiale originale, lo si ritrova infatti al centro di tutte le tradizioni nordiche, è l’animale che vede la notte, infatti i suoi occhi al buio sono luminosissimi. Il lupo, per meglio dire il suo simbolo, è entrato a far parte delle leggende anche dei popoli del Nord Europa. Nelle regioni siberiane esso rappresenta la fecondità. (Marte, il fallo), per i Mongoli, ad esempio, è l’antenato del conquistatore Gengis Kan. Il lupo bianco fu associato a Fenir, nei paesi scandinavi arcaici, al dio della vittoria Tyr ed alla di lui runa Taiwaz. A questo dio nordico, al lupo, fu attribuito anche un significato magico, giacché essendo stato incatenato dagli dei in 9 occasioni sarebbe sempre riuscito a liberarsi dalle catene di ferro con le quali era legato. L’ultima volta, però Odino riuscì a legare Fenrir con la catena Gleipnir fabbricata da un elfo della terra con differenti materiali. Proseguendo nell’osservazione mitica del Lupo, osserviamo che secondo l’Astrologia Tradizionale, quest’animale è posto sotto l’influenza di Marte e di Saturno. In Egitto viene rappresentato sotto vesti guerriere, come Anubis, mentre in Etiopia si dice che vi sia una razza di lupi con criniera fulva che quando corrono, sembra che volino tanto sono spettacolari nella corsa. Al solstizio d’inverno il loro pelame è folto, al solstizio d’estate il loro corpo è completamente privo di pelo. Gli Etiopi hanno chiamato questo animale theas. Ma cerchiamo di non dimenticare il lupo, per meglio dire la lupa che allattò Romolo e Remo, fondatori di Roma, simbolo della nostra italianità.
Inoltre vorrei ricordare che come diceva Plauto "Homo homini lupus" “L’uomo è un lupo per l’uomo”. Tale concetto dell’uomo nello stato di natura è stato ripreso e discusso nel XVII secolo dal filosofo inglese Thomas Hobbes. Secondo Hobbes, la natura umana è fondamentalmente egoistica e a determinare le azioni dell’uomo sono soltanto l’istinto di sopravvivenza e di sopraffazione. Egli nega che l’uomo possa sentirsi spinto ad avvicinarsi al suo simile in virtù di un amore naturale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizie o società, regolando i loro rapporti con le leggi, ciò è dovuto soltanto al timore reciproco. Anche la teoria di Darwin fa appello al rapporto al rapporto tra gli esseri umani: gli individui di una popolazione sono in competizione fra loro per le risorse naturali; in questa lotta per la sopravvivenza, l’ambiente opera una selezione, detta selezione naturale. Con la selezione naturale vengono eliminati gli individui più deboli, cioè quelli che, meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni ambientali; solo i più adatti sopravvivono. Insomma diciamo che è nel DNA del uomo cercare di dominare altri uomini. È proprio ciò che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale: pensiamo per esempio al campo di concentramento di Auschwitz. Perirono, nella camera a gas, o morirono a causa delle impossibili condizioni di lavoro, di torture, malattie, fame, criminali esperimenti medici, circa 70.000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Qualcosa che andava oltre l’impossibile accadeva in questi luoghi. Oggi molti film cercano di riprodurre quelle situazioni, ma nessuno di noi si può davvero immaginare cosa succedeva. Questo dobbiamo ricordare: milioni e milioni di ebrei e persone uccise dalle stragi tedesche. Spero inoltre che ricordare tutto ciò serva da esempio perché non dovrà più accadere un avvenimento simile.
Per cui, povero lupo, centra ben poco con la cattiveria scaturita dall'egoismo dell'uomo Wink



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