DolceLuna Team
Messaggi : 27214 Data d'iscrizione : 14.06.11 Età : 59 Località : Emilia - Romagna
| Titolo: LA PARTENZA Dom Lug 17, 2011 4:15 pm | |
| Dopo aver detto queste cose, egli si guardò intorno, e vide il pilota della nave accanto al timone che scrutava ora le vele gonfie, ora la lontananza. E disse: Paziente, più che paziente, è il capitano della mia nave. Il vento soffia e le vele non hanno riposo; Anche il timone chiede la rotta. Eppure il mio capitano attende con calma il mio silenzio. E questi miei marinai, che hanno udito il coro del mare al largo, mi hanno ascoltato anch'essi con pazienza. Non aspetteranno più a lungo. Io sono pronto. Il ruscello ha raggiunto l'oceano, e una volta di più la grande madre stringe il figlio al suo petto. Addio, popolo d'Orphalese. Il giorno è finito. Si chiude su di noi come la ninfea sul proprio domani. Quello che qui ci fu donato, noi lo conserveremo, E se non basterà, dovremo ancora riunirci e tendere insieme le mani al donatore. Non scordate che tornerò fra voi. Un attimo, e il mio ardente desiderio raccoglierà polvere e schiuma per un altro corpo. Un attimo, un istante di riposo nel vento, e un'altra donna mi partorirà. Addio a voi e alla giovinezza che ho trascorso con voi. È appena ieri che c'incontrammo in un sogno. Voi avete cantato per me nella mia solitudine, e io ho innalzato con i vostri aneliti una torre nel cielo. Ma il nostro sonno è volato e il sogno è finito; non è più l'alba. Ora il meriggio è su di noi, e il nostro dormiveglia si è mutato nel giorno più pieno, e noi dobbiamo separarci. Se nel crepuscolo della memoria dovessimo ancora incontrarci, parleremo insieme di nuovo, e voi mi canterete un canto più profondo. E se le nostre mani dovessero incontrarsi in un altro sogno, costruiremo un'altra torre nel cielo.
Così dicendo, fece un cenno ai marinai, e subito questi salparono l'ancora e liberarono la nave dagli ormeggi, e drizzarono a oriente. E un grido salì dal popolo come da un unico cuore, e si levò nel crepuscolo e trasvolò sul mare come una grande fanfara. Soltanto Almitra rimase silenziosa, contemplando la nave finché svanì nella nebbia. E quando la gente si disperse, restò sola sull'argine, ricordando nel cuore le parole: "Un attimo, un istante di riposo nel vento, e un'altra donna mi partorirà".
(IL PROFETA - GIBRAN) | |
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