StreghettediLuna
Benvenuto a te che entri nel forum delle Streghette di Luna. Nella vita di ogni essere umano, nessun avvenimento, nessun incontro avviene per caso. Namaste.
StreghettediLuna
Benvenuto a te che entri nel forum delle Streghette di Luna. Nella vita di ogni essere umano, nessun avvenimento, nessun incontro avviene per caso. Namaste.
StreghettediLuna
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

StreghettediLuna

Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità.
 
IndiceUltime immaginiRegistratiAccedi

 

 CHI SONO IO?

Andare in basso 
2 partecipanti
AutoreMessaggio
DolceLuna
Team
Team
DolceLuna


Messaggi : 27214
Data d'iscrizione : 14.06.11
Età : 59
Località : Emilia - Romagna

CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? EmptyMer Giu 15, 2011 9:12 pm

Salve a tutti e benvenuti nel forum di “Streghette di Luna”, che sarei io o meglio Luna è uno dei 7 nomi che mi porto addosso e, sinceramente, è il mio preferito, perché è raro, romantico, misterioso, esattamente come l’Astro. Non vivo di cartomanzia, perché la mia professione è un’altra e mangio grazie a Codici, diritti, doveri, contratti e crediti…però pratico la cartomanzia da più di 30 anni, con il parere contrario della mia famiglia. Fin da piccola, a 7 anni (come ricorre il 7 nella mia vita e non è un caso) avevo la passione per la cartomanzia e l’incontro misterioso con quella che io definisco la mia maestra, una signora anziana del mio paese, mi ha regalato questo meraviglioso dono... e di questo dono, ribadisco che non ne ho fatto un lavoro, ma un mezzo per stare con il prossimo e sentirmi viva ed utile. Questo mio dono mi ha dato e mi dà anche tanti dubbi, ai quali ho sempre dato risposte, trovate in tante verità diverse, le esperienze di vita di chi si rivolge a me per i consulti, per un consiglio o solo per uno sfogo...Essere cartomanti per me significa essere se stessi sempre rispettando gli altri, sapere di avere una dote che pò diventare un potere, ma riuscire a gestirlo senza mai imporlo agli altri con volontà coercitiva o per una forma di arricchimento “indebito”...Leggere le carte per me è come aprire un libro bianco, per questo dico anche spesso ai miei consultanti, di non svelare troppi particolari di quanto vogliono “vedere” con le carte, ed è un libro bianco dove il finale può essere riscritto, perché le carte non danno ordini, ma consigli, una via da seguire per raggiungere un certo obiettivo, ma il tutto deve essere permeato dal libero arbitrio. L'interpretazione delle carte richiede sensibilità, (NON SENSITIVITA’), intuizione e tecnica, ma soprattutto responsabilità..è importante quindi conoscere i propri limiti e non confondere le proprie doti.
Raccontarmi, comunque, non è cosa facilissima, sia perché non mi piace molto parlare di me, per un forte senso del pudore e di umiltà, non certo perché abbia qualcosa da nascondere o di cui vergognarmi, sia perché sono una persona talmente semplice e “normale” che non riesco a capire perché dovrebbe interessare a qualcuno…Eppure, qualcuno c’è, sì, proprio così, ci sono alcune persone, che nel mio cuore sono ancora “amici” nonostante tutto, che mi hanno chiesto “ma chi sei tu?” solo perché hanno fatto un puzzle con spezzoni della mia vita, noti all’uno ed all’altro e hanno costruito “il mostro”…Forse esiste una legge che vieta a qualcuno di fare la volontaria in Croce Rossa e soccorrere una bimba di 6 mesi, quando questo qualcuno lotta contro un tumore? Per queste persone sì, perché è questo che mi hanno rinfacciato ed hanno fatto di me la personificazione del male. Peccato che le cose non stiano così o meglio, esistono entrambe queste situazioni nella mia insignificante vita, solo che sono accadute a decenni di distanza….il tumore è mio fedele compagno di viaggio dal 2005 (dopo averlo sconfitto una prima volta nel 1997) mentre il volontariato in Croce Rossa, risale al tempo dell’Università, ossia negli anni ’80 e per la precisione dal 1984 al 1986 (basta controllare gli elenchi dei Volontari per verificare la rispondenza delle informazioni) però per dipingere la figura della “bugiarda” malefica e cattiva, che porta jella, ecco che si prendono i pezzi del puzzle della mia vita e si mettono insieme per forza, perché devono stare lì…che dire? Nulla….non si deve dire nulla, ma alzare lo sguardo al Cielo e dire semplicemente “Perdona loro perché non sanno quello che fanno” e poi riprendere il proprio cammino, perché sai che tante persone hanno bisogno di un sorriso, di una mano tesa nel buio della vita. Forse la miglior presentazione di me, è data da un articolo di Andrea Pangos, “TRASFORMARE IL RANCORE IN PERDONO”… Il risentimento e il perdono sono due elementi dell’altalena voler male-voler bene. Ambedue si fondano sull’Amore, perché esperienza primaria, ma il risentimento nuoce e il perdono è salutare. Il risentimento esprime la mancata accettazione degli altri e del mondo, come propria illusoria proiezione, perché non si è in Pace con se stessi, a causa del “se stessi” (identità immaginata). Può essere stimolato da avvenimenti “esterni”, ma la ragione principale del rancore consiste nel proprio modo di reagire a queste sollecitazioni. Chi Ama non genera risentimento, ogni sua reazione è Amore. Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare. (Sacre Scritture) Produrre risentimento significa negarsi la possibilità di Amare. Provare rancore significa esserlo in parte, ogni esperienza è del proprio esserci. Essere in Pace con se stessi significa essere Pace. Detestare gli altri significa detestare parti di sé. Quelli che sono percepiti come altri, fanno parte della propria percezione. Sono io interiori, non individui esteriori. Il risentimento può essere anche una specie di meccanismo di presunta autodifesa, attraverso cui si tende a manipolare chi ci ha fatto risentire, anche attraverso la dinamica dei sensi di colpa, passando magari da vittima a carnefice, anche per guadagnare (pseudo) dignità. Siccome il risentimento influisce sempre negativamente sul proprio stato psicofisico, si tratta sempre di una forma di autolesionismo. Il risentimento obbliga a ripensare all’evento originale e questo produce pensieri negativi, che favoriscono la comparsa di fenomeni nocivi: vendicatività, odio, paura, collera, disprezzo…, che allontanano dall’opportunità di Amare. Il perdono è una soluzione dell’incessante tendere dell’Amore a caratterizzare ogni esperienza. È un modo della mente di governarsi beneficamente, per maturarsi. Trasformare il risentimento prima in perdono e poi in Amore, è un processo indispensabile per l’integrazione dell’esserci, la cui completa maturazione implica il
perdono completo. Perdonate e vi sarà perdonato. - Lc. 6,37 Il perdono trae spunto dall’Amore e avvicina l’esserci a esserLo integralmente. Il perdono dinamizza, il rancore fossilizza, è un elemento di rigidità mentale. Il perdono umanizza, è un dar spazio all’emergere dell’Amore. Il perdono fa parte della trasformazione del voler male in voler
bene, per giungere a Essere Amore. Il perdono non è un atto d’Amore, ma un aspetto del tendere ad Amare, che è trascendenza del perdono, libera dalla dualità rancore-perdono.
Perdonare fa parte del percorso verso la Compassione. Perdonare significa guadagnare la perdita del rancore. Perdonare significa abbandonare la distruttività in favore della
creatività. Il perdono fa parte del lasciar andare il superfluo, aprendosi all’essenziale. Il risentimento fa parte del regno dell’offendere, il perdono è frutto di maggior comprendere. Libera dal giudicare, avvicinando al chiaro constatare della pura Conoscenza di esserci. Perdonare significa liberarsi da malfattori: conflitti, odio, giudizi
negativi, rimuginare, spregio, offese, frustrazioni, complessi di inferiorità, inconfessato, senso di impotenza…Perdonare significa aprirsi alla piena accettazione di se stessi.
L’intero mondo percepito avviene in noi, fa parte di noi stessi, della propria esperienza di esserci. Perdonare fa parte della strada verso l’indipendenza, il risentimento è un forte segnale di dipendenza, attaccamento. Ciò da cui si è veramente indipendenti non turba.
Perdonare non vuole dire dimenticare, reprimere o far finta di non vedere, stiano tranquilli quei “signori” e quelle “signore” che mi ricordo tutto…Perdonare significa stimolare la trasformazione del ricordo in Amore. Più è consapevolizzato, più il ricordo dell’avvenimento offensivo è percepito come Amore, affrancato da sensazioni negative prodotte nel momento dell’offesa e in seguito. Durante la Consapevolezza integrale, il ricordo viene osservato dalla prospettiva globale della totalità dell’esserci, consapevole che si tratta di un suo segmento. È l’osservazione di un segmento del presente, relativo al ricordo, dalla prospettiva della Presenza integrale ora-qua. È Amore.
Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu. (Sacre Scritture) Il rancore è una reazione automatica all’offesa, prodottasi anche perché l’individuo traumatizzato non era abbastanza consapevole. Il rancore può essere considerato giusto, ma (continuare a) non perdonare è “ingiusto”, perché nuoce. Chi non vuole perdonare per far male all’offensore, lo danneggia veramente, nuocendo comunque primariamente a se stesso, ma anche ad altri, soprattutto a chi gli è vicino. In questo senso, come ogni fenomeno che ostacola l’esprimersi dell’Amore, il rancore è una questione di egoismo. Il non perdono è una questione di salute pubblica, anche quando si tratta del risentimento del singolo, poiché molti singoli risentimenti favoriscono il rancore collettivo. Ancora di più lo è quando si tratta di risentimento collettivo. Le grandi tragedie collettive, non vanno certamente dimenticate, ma andrebbero consapevolizzate, armonizzando le vibrazioni mnemoniche di queste tragedie, con la vibrazione dell’Amore. Il risentimento che si è creato come loro conseguenza è comprensibile, ma ciò non lo rende innocuo per la salute pubblica.
“Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi
a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo” - Efesini 4:32 Il perdono collettivo, che parte dal perdono individuale, è di enorme beneficio per l’umanità intera. Continuando a provare risentimento, si continua a nutrire le paure e le altre emozioni negative nell’orbita del rancore, il che distorce la percezione delle cose, si vedono pericoli dove non ci sono…esattamente come è accaduto a lor “signori” e “signore”. Si possono facilmente ritenere nemici quelli che soltanto sono diversi (ed io sono molto diversa da loro), professano una religione differente oppure appartengono a un’altra nazione. Allora, per paura di subire nuovamente, c’è il rischio di offendere preventivamente. Il carnefice è una vittima!!! E loro sono vittime di se stessi. Il bisogno di perdonare non ce l’ha soltanto l’offeso, ma anche chi ha offeso. Sia che se ne renda conto o no, se prova o no senso di colpa, ha bisogno di perdonarsi, per sanarsi. Se non è conscio di aver “sbagliato”, nel senso di aver favorito la creazione di processi negativi, non significa che non abbia bisogno di agire per trasformarli beneficamente. Le emozioni e idee nocive che l’offeso e chi sta dalla sua parte gli rivolge, influiscono negativamente sull’oppressore, che è tre volte vittima, perché:

- subisce l’influsso negativo di chi gli è contro,
- condizionato negativamente dai propri processi scaturiti dal suo
offendere,
- succube dei meccanismi comportamentali che lo portano a far
risentire altri.

Immedesimarsi consapevolmente con l’offensore, cercando di non farsi condizionare nocivamente dalle sue negatività, per comprendere che anch’egli è una vittima, è un atteggiamento molto risolutivo. Carnefice e vittima sono allacciati da un profondo legame, da trasformare in libertà, indipendenza. Hanno una grande opportunità di aiutarsi a vicenda, per maturare. Trasformare l’ignoranza che ha portato al risentimento, in conoscenza che porta al perdono, è un grande risultato per ambedue. Il malessere, sia dell’offensore che dell’offeso, può essere lo stimolo per una profonda trasformazione dell’esserci, per incamminarsi seriamente sul percorso verso l’Amare e la Scoperta della Reale Identità. Quando ambedue si aprono alla risoluzione del conflitto, diventano alleati per la consapevolizzazione. L’offensore, spinto anche dal malessere, ha l’occasione di chiedere scusa e di comprendere che il suo comportamento è stato nocivo, che farebbe bene a consapevolizzarlo, per toglierlo dal proprio bagaglio di programmi comportamentali negativi. La vittima ha una grande opportunità, perdonare e mettersi in
pace con se stessa e con l’offensore, donandosi così nuove possibilità di miglioramento della vita. Perdonando facilita l’avviamento di processi positivi anche nell’aggressore. La pace è un bene comune, il conflitto porta malessere collettivo. Il risentimento può essere indice di sadismo. Consciamente o inconsciamente, seppure in minima misura, può facilmente essere che si provi piacere a nuocere al prossimo. Si tratta di un compiacimento per la sofferenza altrui, stimolata dal nostro rancore. Il rancore può anche indicare il proprio masochismo. Il proprio risentimento e l’essere aperti all’influsso negativo altrui, possono essere modi per provocarsi sofferenza, magari per sentirsi più vivi o per definirsi un ruolo, per aumentare il proprio ruolo di vittima, per
attirare l’attenzione altrui e per arricchire il proprio dramma vitale, innamorandosi così meglio delle proprie disgrazie, perché fanno sentire particolari. Chi si chiede se concedere o meno il perdono, si domanda se fare del bene o se continuare a nuocere, a se stessi e altri. Il non perdonare è una forma molto perfida di (auto)danneggiamento, perché facilmente giustificabile. A essere precisi, chi ha la capacità di perdonare perdona, mentre chi non lo fa significa che non ha la possibilità di farlo. È quindi utile
sostituire la domanda Perdono o non perdono? con Sono veramente in grado di perdonare?, Ho veramente possibilità di scelta?, Cosa devo fare per maturare la capacità di perdonare? Non si deve comunque recriminare o sentirsi in colpa perché non si ha la capacità di perdonare, è bene adoperarsi per maturarla. Il perdono è spesso è una reazione a un malessere così profondo, che l’apertura al perdono è la via obbligata per allentare la tensione, per non soffocarsi con il proprio rancore. Perché non anticipare i tempi, risparmiandosi tanta sofferenza, affermando sinceramente Abbandono completamente il rancore all’Amore! Farlo è un modo qualitativo di utilizzare le minime possibilità di cosiddetto libero arbitrio, facendo in modo che il pesciolino, invece di continuare a combattere con l’oceano, gli affidi la risoluzione. Il perdono può essere relativo a se stessi, agli altri e a Dio. Si tratta comunque del perdonare/accettare se stessi, consapevolizzando le proprie proiezioni: amico, madre, padre, fidanzata, moglie, nonno, collega di lavoro, popolo, umanità, mondo, universo, Dio…Perdonarsi significa accettarsi, cessando di immaginarsi, neutralizzando l’identità immaginata. Perdonare gli altri è un riflesso dell’accettarsi. Si tratta del proprio esserci che si accetta, per vibrare
integralmente d’Amore. Per perdonare il prossimo è necessaria l’accettazione di ciò che è percepito come l’altro. La consapevolezza che si tratta di una nostra proiezione, che appare in noi stessi, facilita il perdono. Nel senso stretto e tecnico del termine/fenomeno,
si ha veramente perdonato qualcuno, quando le vibrazioni del (fu) risentimento e dei nostri segmenti relativi al prossimo in questione, sono definitivamente armonizzate con quelle dell’Amore. Amerai il prossimo tuo come te stesso. - Mt. 22,39. Il grado di capacità di perdonare è un indicatore fondamentale di maturità spirituale. Chi immagina di star ben progredendo spiritualmente, senza però aumentare la propria capacità di perdonare e di non risentirsi, può soltanto illudersi di star progredendo spiritualmente. La mancata maturazione di queste due capacità dovrebbe essere vista come segno che l’integrazione dell’esserci si è sostanzialmente fermata. L’aumento della possibilità di perdonare è direttamene correlata alla maturazione della capacità di Amare. Il grado di risentimento va visto anche come indicatore del grado di narcisismo. Più l’individuo è contraddistinto dal narcisismo, meno è capace di perdonare e più è propenso alla vendetta, attitudini che sono chiaramente segni di immaturità.
Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa né
perdonare né punire. (Gandhi) e nulla meglio di questo pensiero di Ghandi descrive chi io sia.
Un abbraccio di luce a tutti.

PER CORRETTEZZA ED A PROTEZIONE DI VOI STESSI, PRECISO CHE IO SONO SOLO QUI, QUINDI ALTRI EVENTUALI SITI IN CUI TROVATE LUNA O NICK SIMILARI NON CORRISPONDONO ALLA SOTTOSCRITTA, QUESTO PER RIBADIRE CHE IL MIO DONO E' A VOSTRA DISPOSIZIONE SEMPRE E SOLO GRATUITAMENTE. NON DOVRETE MAI PAGARE NULLA!!!

Luna
CHI SONO IO? Elfi_110
Torna in alto Andare in basso
http://www.streghettediluna.altervista.org
Ospite
Ospite




CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: Re: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? EmptyDom Lug 10, 2011 9:46 pm


C
Ciao Dolceluna e ciao a tutte le streghette del forum.
Mi chiamo Elisa e sono ariivata qui grazie a Samos..mi è venuto un coccolone leggendo la tua presentazione, sembra scritta apposta per me! Sto lavorando proprio sul perdono ma mi sa che scalare l'everest a mani nude senza ossigeno e più facile!
Da sempre la Luna m affascina, mi attira e grazie a lei sto riscoprendo la Grande Madre e nutro una forte curiosità per tutto ciò che è magia ed esoterismo.
Ho il vago sospetto che sono proprio nel posto giusto, e ne sono felice!

Torna in alto Andare in basso
DolceLuna
Team
Team
DolceLuna


Messaggi : 27214
Data d'iscrizione : 14.06.11
Età : 59
Località : Emilia - Romagna

CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: Re: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? EmptyLun Lug 11, 2011 7:08 am

Ciao Elisa e benvenuta tra noi.....grazie a samos per averti portato tra noi Smile cheers la strada del perdono è dura solo se la percorriamo, pensando che l'offesa è insopportabile, il dolore inimmaginabile e non cogliamo in quell'offesa ed in quel male lo spunto per cambiare e volgere in bene ciò che ci è successo. Dal male nasce sempre un bene, anche quando noi non lo vediamo.
Grazie per quanto hai scritto su di me...spero di essere all'altezza delle tue aspettative. Se hai letto tutto, però hai visto anche che ciò che mi distingue è l'essere diretta e sincera...ed in tutta sincerità, mi spaventa un po' il tuo interesse ed il tuo approccio alla magia ed all'esoterismo, perchè trasmetti l'energia di chi ci si butta a capofitto, ma non ne conosce i risvolti, soprattutto quelli negativi, per sè e per gli altri. Detto questo, sono felice di averti tra noi e di mettere a tua disposizione le mie esperienze in questo cammino di conoscenza.

P.S.: per la tua presentazione al forum, però, dovresti aprire una cartella tutta tua, in modo da dare anche agli altri la possibilità di conoscerti e salutarti con l'affetto e l'entusiasmo che distingue le Streghette e le Figlie della Luna (perchè tra le Streghette che adoro tutte allo stesso modo, ci sono anche le mie Figlie della Luna Smile )
Torna in alto Andare in basso
http://www.streghettediluna.altervista.org
esmeralda
Moderatore
Moderatore
esmeralda


Messaggi : 6683
Data d'iscrizione : 04.07.11
Età : 47

CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: Re: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? EmptyLun Lug 11, 2011 7:30 am

Cara Luna, chi sono le Figlie della Luna? vorrei tanto conoscerle"!!!
Torna in alto Andare in basso
Ospite
Ospite




CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: a capofitto io?? no no...   CHI SONO IO? EmptyLun Lug 11, 2011 10:35 am

Grazie per la solerte risposta!
Per quel che riguarda il perdono è vero che sembra difficile se si parte già prevenuti..ma ci sto lavorando, sono alla fase in cui appena comincio scatta l'attacco di ansia, ma ce la farò!
So che sarà un lavoro utile x me e per la mia vita futura, e sono determinata a farlo.
dici che mi butto a capofitto ???!!! certo che si...ma la provvidenza divina ha ben pensato di dotarmi di persone meravigliose che mi stanno insegnando la cautela e la prudenza.

ti chiedo scusa per la presentazione..è il mio primo forum e non ho ancora ben capito come si naviga qui dentro.. Embarassed
Comunque ho cercato di provvedere, spero di aver fatto giusto..vado a vedere i risultati dei test, grazieeee!
Torna in alto Andare in basso
DolceLuna
Team
Team
DolceLuna


Messaggi : 27214
Data d'iscrizione : 14.06.11
Età : 59
Località : Emilia - Romagna

CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: Re: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? EmptyLun Lug 11, 2011 10:41 am

Tranquilla, qua regna la pasticcionite, per cui non preoccuparti Wink c'è sempre tempo per imparare...e vale per tutti i settori della vita. Se poi vuoi aiutarti, prova a fare l'esercizio del perdono, che trovi nella sezione QUATTRO CHIACCHIERE TRA STREGHETTE
Torna in alto Andare in basso
http://www.streghettediluna.altervista.org
Ospite
Ospite




CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: Re: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? EmptyLun Lug 11, 2011 11:22 am

Grazie del consiglio, volo subito a vederlo..
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





CHI SONO IO? Empty
MessaggioTitolo: Re: CHI SONO IO?   CHI SONO IO? Empty

Torna in alto Andare in basso
 
CHI SONO IO?
Torna in alto 
Pagina 1 di 1

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
StreghettediLuna :: BENVENUTO :: PRESENTAZIONE-
Vai verso: