Udite l'avventura straordinaria
di Biri, un cane piccolo maltese,
che un giorno si sentì portare in aria...
Era Dicembre, addì venti del mese.
Ancora cinque giorni e poi... Natale!
Lucilla, la sua bionda padroncina,
gli disse: "Biri, tu che sei geniale,
corri a imbucare questa letterina.
E' per Gesù Bambino. Ascolta bene,
gli ho chiesto qualcosetta anche per te,
perciò spedirla subito conviene.
Va presto e poi ritorna qui da me!".
Biri era corso fuori sulla neve
cercando il luogo dell'impostazione;
dopo una corsettina svelta e breve
vide un gran sacco messo a penzolone.
Pendeva da una pianta tutta spoglia
ed un cartello aveva lì vicino,
fissato ai rami in luogo d'una foglia.
Diceva: "Posta per Gesù Bambino".
Biri si sentì pieno d'allegria...
spiccò un bel salto, ma, con grande smacco,
forse a cagion d'eccesso d'energia,
finì, insieme alla lettera, nel sacco!
Provò. Tentò d'uscirne. Inutilmente!
Ad ogni salto sempre più affondava.
Passasse almeno in strada della gente!
Macchè, nessuno! Biri mugolava...
E piangi, piangi, alfin s'addormentò...
E chi può dire, dopo, cosa avvenne?
Tra un cumulo di buste si svegliò
e lettere-richiesta dolci e strenne.
Seduto in un cantuccio tutto azzurro
Biri, sorpreso, intorno a sè guardava.
Tese l'orecchio. Percepì un sussurro...
C'era qualcuno che di là parlava.
"Com'è il tuo sacco per Gesù Bambino?"
"Ti dico, caro mio, che un tale peso,
da quando faccio l'Angelo Postino,
non l'ho portato mai. Ne son sorpreso!
Di là l'ho scaricato da un momento;
è stato un volo, credi, da stancare...
Di fare un altro viaggio non mi sento.
Se mi permetti vado a riposare".
"Dispongo per trovarti un sostituto.
Anche per me, che sono il Segretario,
dovrò cercare un angelo d'aiuto.
Quest'anno c'è lavoro straordinario!".
Biri, che quei discorsi aveva udito,
capì che in Paradiso si trovava.
Andò a girare intorno incuriosito,
qualcosa in ogni parte l'attirava.
Quanti preparativi per Natale!
Dovunque giochi, treni, trombettine...
ma la scoperta più sensazionale
la fece nel reparto bamboline.
V'erano tanti finti cagnolini
della sua stessa razza, in egual posa;
unica differenza: i collarini
ch'eran verdi mentre il suo era rosa...
Biri sostava, muto, ad ammirare
quei sosia che sembravan vivi e veri,
quando sentì un sommesso parlottare
che ritornar lo fece ai suoi pensieri.
"Qualcuno arriva" disse "Cosa faccio?
Se mi si scopre qui, sono spacciato!
Un'idea! Per togliermi d'impaccio
mi unisco ai finti Biri e tengo il fiato".
"Vuoi prender nota, caro? Un carrozzino,
una tromba, una bambola e un treno".
(Son gli angeli che passan lì vicino:
di Biri... non s'accorgono nemmeno!)
Lucilla, dopo aver tanto aspettato
che ritornasse il piccolo suo Biri,
col cuoricino triste ed angosciato
si vede spesso in lacrime e sospiri.
"Biri, Birino mio, perché non torni?
Qualcosa t'è accaduto certamente!"
Dalla finestra guarda tutti i giorni...
Fuori silenzio e neve solamente.
Quando un esser caro s'allontana
e notizie di lui nessuno porta,
la vita come sembra vuota e vana!
Anche se vien Natale, cosa importa?
Vigilia di Natale. Trepidanti
i bimbi di già smaniano d'attesa.
I doni sono pronti tutti quanti,
per Dario, per Maurizio, per Teresa...
Li han preparati in cielo gli angioletti
per ordine del buon Gesù Bambino.
C'è scritto chiaro dove son diretti
perché arrivare possano a destino.
Biri ha un'idea che in testa gli zampilla:
manca a Natale solamente un giorno.
Op! Un salto nel cesto di Lucilla
gli può dare certezza di ritorno!
Ma che sorpresa bella, stamattina!
Lucilla nel suo letto ancora stava
quando sentì tirar la copertina.
Era il suo Biri che la salutava.
"Biri, Birino sei tornato, e quando?
Dove sei stato, caro? Qua un bacetto!"
E il cagnolino allor scodinzolando
le fa le feste e monta sopra il letto.
Vorrebbe raccontare la bestiola
il grande viaggio, ma parlar non sa...
Oh, come è brutto non aver parola!
L'avventura un segreto rimarrà.