samos
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| Titolo: il 25 aprile a Venezia Gio Apr 26, 2012 12:23 pm | |
| Cari strghetti , visto che il 25 aprile è appana passato , vi iserisco questa tradizione legata a quel giorno , che non appatiene proprio alla mia città ma comunque a una città della mia regione . La trovo una bella tradizione e volevo condividerla con voi.....forse ne avrete anche sentito parlare......spero solo sia la sezione giusta Per i veneziani il 25 aprile è ricorrenza molto antica:è il giorno del Santo Patrono Marco le cui reliquie, che si trovavano in terra islamica ad Alessandria d'Egitto, furono avventurosamente traslate a Venezia nell'anno 828 da due leggendari mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. La leggenda narra che, per trafugare ai Musulmani il prezioso corpo del santo, i due mercanti lo nascosero sotto una partita di carne di maiale e quest’ultima, a causa del disgusto che provocò nei seguaci di Maometto, riuscì a passare senza ispezione la dogana . Va ricordato che in quei tempi le reliquie erano un potente aggregatore sociale e attiravano pellegrini contribuendo a innalzare il numero della popolazione nelle città.Ogni reliquia era quindi bene accetta assieme a chi la recava e quella di San Marco lo fu particolarmente a Venezia, in quanto proprio quel Santo, mentre era in vita, avrebbe evangelizzato le genti venete divenendone Patrono ed emblema sotto forma di leone alato armato di spada e munito di un libro sul quale, in tempo di pace, si poteva leggere la frase Pax Tibi Marce Evangelista Meus (Pace a Te o Marco Mio Evangelista); un libro che veniva minacciosamente chiuso quando la spada, anziché cristianamente discriminare il bene dal male, si arrossava di sangue guerriero. La commemorazione è oggi ridotta al solo 25 aprile, data della morte del Santo, ma ai tempi della Serenissima si festeggiava anche il 31 gennaio e il 25 giugno. In occasione della festa del Patrono i Veneziani usano donare il bocolo (bocciolo di rosa) alla propria amata; sulle origini di questo donosi conoscono due ipotesi .La prima, che secondo e è anche la più romantica , riguarda la storia del contrastato amore tra la nobildonna Maria Partecipazio ed il trovatore Tancredi. Nell'intento di superare gli ostacoli dati dalla diversità di classe sociale, Tancredi parte per la guerra cercando di ottenere una fama militare che lo renda degno di tanto altolocata sposa. Purtroppo però, dopo essersi valorosamente distinto agli ordini di Carlo Magno nella guerra contro i Mori di Spagna, cade ferito a morte sopra un roseto che si tinge di rosso con il suo sangue. Tancredi morente affida a Orlando il paladino un bocciolo di quel roseto perché lo consegni alla sua (di Tancredi, non di Orlando) amata. Orlando fedele alla promessa giunge a Venezia il giorno prima di S.Marco e consegna alla nobildonna il bocciolo quale estremo messaggio d'amore del perito spasimante. La mattina seguente Maria Partecipazio viene trovata morta con il bocciolo rosso posato sul cuore e da allora gli amanti veneziani usano quel fiore come emblematico pegno d'amore. La seconda invece , sostiene che la tradizione del “bocolo” discende dal roseto che nasceva accanto la tomba dell'Evangelista ( questa forse è la leggenda più tradizionalista essendo legata di più alla religione e al santo patrono ). Il roseto sarebbe stato donato a un marinaio della Giudecca di nome Basilio come premio per la sua collaborazione nella trafugazione delle spoglie del Santo. Piantato nel giardino della sua casa il roseto alla morte di Basilio divenne il confine della proprietà suddivisa tra i due figli. In seguito però a una rottura dell'armonia tra i due rami della famiglia e la pianta smise di fiorire. Un 25 aprile di molti anni dopo però, tra una fanciulla discendente da uno dei due rami della famiglia e un giovane appartenente , invece al “ramo “familiare opposto, sbocciò amore a prima vista. I due giovani si innamorarono guardandosi attraverso il roseto che separava i due orti. Il roseto accompagnò lo sbocciare dell'amore tra parti nemiche coprendosi di boccoli rossi, e il giovane cogliendone uno lo donò alla fanciulla. In ricordo di questo amore a lieto fine, che avrebbe restituito la pace tra le due famiglie, i veneziani offrono ancor oggi il boccolo rosso alla propria amata.Particolare curioso e molto italiano, il bocolo è anche il dono che in quel giorno i figli usano fare alle mamme. | |
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DolceLuna Team
Messaggi : 27214 Data d'iscrizione : 14.06.11 Età : 59 Località : Emilia - Romagna
| Titolo: Re: il 25 aprile a Venezia Gio Apr 26, 2012 2:14 pm | |
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