Stavolta non si tratta di un messaggio degli Angeli, ma del richiamo al Salmo 91.
SALMO 91
Sotto le ali divine
1 Tu che abiti al riparo dell’Altissimo
e dimori all’ombra dell’Onnipotente,
2 di’ al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio, in cui confido».
3 Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
4 Ti coprirà con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio.
5 La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno,
6 la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
7 Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma nulla ti potrà colpire.
8 Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
9 Poiché tuo rifugio è il Signore
e hai fatto dell’Altissimo la tua dimora,
10 non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
11 Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
12 Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
13 Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.
14 Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
15 Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
16 Lo sazierò di lunghi giorni
e gli mostrerò la mia salvezza.
A proposito di questo salmo, san Bernardo scriveva: "Tra tutti i salmi non ce n’è un altro maggiormente adatto a incoraggiare i timidi, ad ammonire i negligenti e istruire chiunque si trova ancora distante dal traguardo della perfezione... Sotto le ali di Dio quattro benefici ci sono assicurati: siamo là nascosti, siamo protetti contro i perversi, vi troviamo ristoro contro gli ardori della giustizia divina, siamo nutriti e riscaldati". E Bossuet: "Quest’anima appoggiata a Dio, che ha messo il suo rifugio nell’Altissimo..., getta poi i suoi occhi sul mondo che vede così lontano, ai suoi piedi. Esso le sembra piccolo dall’alto di questo rifugio incrollabile, esso è visto ormai in ben altra maniera di quanto lo veda la maggior parte degli uomini".
I vv. 11-12 di questo salmo vengono sottoposti a un’esegesi satanica nel racconto delle tentazioni di Gesù: «Il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordine a tuo riguardo ed essi ti sorreggeranno con le loro mani perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede» (Mt 4,5-6; Lc 4,9-11). Origene, leggendo nel v. 13 la presenza del serpente infernale schiacciato, si rivolge polemicamente al satana della tentazione dicendogli: "Perché non citi anche questo versetto? Non lo citi perché quell’aspide, sul quale Cristo cammina, sei tu, il re di tutti i serpenti!".
Ma Gesù non raccoglie questa esegesi magica e idolatrica del satana. Il rifiuto di Gesù di tentare Dio è basato sulla sua assoluta confidenza in lui. Chi tenta Dio non ha fede o ha una fede vacillante e per questo si appella continuamente ai miracoli. È il caso d’Israele nel deserto (Es 17,13; Nm 14,22; Dt 6,16). Il salmo 91 ci insegna che l’abbandono fiducioso non significa fatalismo o magìa.
Commento dei Padri della Chiesa
v. 1 "Questo salmo profetizza la tentazione del Cristo nel deserto con le fiere. Può applicarsi ad ogni uomo che combatte per il Cristo, ma è vero soprattutto della natura umana assunta dal Verbo. Abitava veramente al riparo dell’Altissimo quest’uomo assunto dal Verbo e che aveva per rifugio la potenza stessa del Verbo" (Eusebio).
v. 4 "Il Verbo di Dio ci protegge con le sue ali: le ali rappresentano il dono dello Spirito" (Ireneo).
"Le ali sono l’Antico e il Nuovo Testamento" (Atanasio).
"Sarà innalzato sulla croce, stenderà le mani e ci proteggerà; e se un serpente ti morde, sarai guarito (cfr. Nm 21,4 ss.)" (Girolamo).
v. 5 "Lo scudo è la scienza del Cristo" (Origene).
v. 6 "Il demonio meridiano (lo sterminio che devasta a mezzogiorno) è la pigrizia" (Origene).
v. 7 "Nulla ti potrà colpire perché sei segnato con la croce del Cristo" (Atanasio).
v. 10 "Se qualcuno vuole sfuggire al flagello, diventi dimora di Dio" (Origene).
v. 11 «Tutte le potenze avverse furono turbate quando udirono al Giordano: "Questi è il Figlio mio prediletto" (Mt 3,17). Per questo il diavolo si precipitò dietro di lui, soprattutto perché conosceva la profezia di Isaia: Riscatterà i prigionieri (cfr. Is 61,1 ss.)» (Eusebio).
"Gli angeli sono intermediari tra il cielo e la terra. Associàti al governo divino, sono delegati da Dio al servizio della sua immagine, l’uomo" (Esichio di Gerusalemme).
v. 12 «Il Figlio di Dio non ha bisogno dell’aiuto degli angeli. Sono piuttosto gli angeli che farebbero dei passi falsi se Gesù non venisse loro in aiuto. E tu, diavolo, se sei caduto dal cielo come una folgore, è perché non hai voluto credere in Gesù Cristo, Figlio di Dio... Il diavolo tace il seguito: "Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi" (v. 13). Sei tu, o diavolo, il drago, sei tu il leone. E noi sappiamo, noi che leggiamo la Scrittura, che abbiamo il potere di calpestarti. Non è solo l’Antico Testamento che lo dice, ma anche il Nuovo, secondo le parole del Signore: "Ecco io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; e nulla vi nuocerà" (Lc 10,19)» (Origene).
«Quali sono le vie degli angeli? Quelle che il Figlio unigenito ha descritto nel vangelo: "Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo" (Gv 1,51). Un’ascensione e una discesa, tali sono dunque le vie degli Angeli: salgono per se stessi, discendono per noi. Salgono per contemplare Dio, discendono per "custodirti in tutti i tuoi passi" (v. 11). Salgono per saziarsi del volto di Dio, discendono ad un suo cenno: "Egli darà ordine ai suoi Angeli" (v. 11). Ma quando discendono non sono privati della visione di gloria: vedono sempre il volto del Padre (cfr. Mt 18,10). Quando gli Angeli ascendono alla contemplazione cercano la Verità: se ne saziano desiderandola sempre. Quando scendono, è un atto di misericordia che compiono per noi, per custodirci in tutte le nostre vie: perché essi sono spiriti servi di Dio inviati per servirci (cfr. Eb 1,14); sì per servire noi e non solo per servire il Signore nostro. In ciò imitano l’unigenito Figlio di Dio, che è venuto non per essere servito, ma per servire, e tra i suoi fratelli ha voluto essere come colui che serve. Il frutto della via degli angeli è per essi stessi beatitudine e obbedienza d’amore, e per noi la partecipazione alla grazia divina e la sicurezza delle nostre vie. Tanto facilmente noi scivoleremmo sulle vie dei demoni. "Signore, che cos’è l’uomo che ti ricordi di lui?" (Sal 8,5). Tu gli mandi il tuo Figlio unigenito, gli mandi il tuo Spirito, prometti che vedrà il tuo volto; e perché nulla in cielo resti estraneo alla cura che hai di noi, tu invii anche questi spiriti beati per servirci, li incarichi della nostra custodia, vuoi che diventino i nostri pedagoghi! Fai di loro i messaggeri dei fanciulli. Questi spiriti di gloria beata diventano i tuoi messaggeri verso di noi e i nostri messaggeri verso di te. Amiamo i nostri Angeli, fratelli miei: più tardi noi saremo eredi con loro. In questa vita il Padre ci ha posto sotto la tutela degli Angeli. Perché, piccini come siamo, ci resta da percorrere un lungo cammino pieno di pericolo. Ma che temere con tali custodi? Non potrebbero essere né vinti né sedotti, tanto meno potrebbero ingannarci. Il salmo dice: "Ti porteranno". È vero, un bambino ha bisogno di essere portato. Se si presenta l’ostacolo, quanto è facile superarlo quando si è portati dagli Angeli» (Bernardo).