Dal greco apocaucoz (nascosto, segreto, criptico), definisce gli scritti giudaici e cristiani che si presentano quali libri biblici e che, secondo criteri differenti, Ebrei e Cristiani escludono dal Canone. Nel cristianesimo con il termine Apocrifi sono indicati libri che, occultandosi sotto il nome di profeti, patriarchi od apostoli, pretendevano di essere equiparati a quei libri della Bibbia cui la Chiesa riconosce carattere d'ispirazione divina. I libri Apocrifi risalgono ad un periodo compreso tra il II secolo a.C. ed il IV-VI secolo d.C. San Girolamo (Prologus galeatus) definisce Apocrifi anche un gruppo di libri controversi (antilegomena) oggi riconosciuti autentici e detti deuterocanonici, I protestanti usano la parola A. proprio per indicare i deuterocanonici, mentre definiscono pseudepigrafo gli Apocrifi dei cattolici. Gli Apocrifi dell'Antico Testamento sono pervenuti tutti in lingua greca, anche se taluni furono scritti in ebraico od in aramaico. Sono tutti ispirati al desiderio di far risaltare le glorie del popolo eletto, alleviando il dolore per la sorte presente con le speranze per il futuro. Generalmente si distinguono tre diverse categorie di Apocrifi: storici (Libro dei Giubilei, II di Esdra, III dei Maccabei, Vita di Adamo ed Eva, Ascensione di Isaia, Paralipomeni di Geremia, Preghiera di Aseneth, Testamento di Giobbe e Testamento di Salomone); morali o didattici (Testamento dei XII Patriarchi, Salmo idiografico di Davide, Salmi di Salomone, Preghiera di Manasse, IV dei Maccabei); profetici od Apocalissi. Nel Nuovo Testamento gli Apocrifi sono tutti di origine cristiana, ed hanno tutti l'intento di completare le scarse notizie sulla vita di Gesù e degli apostoli tramandata dagli scritti canonici. Secondo il loro contenuto sono suddivisi come gli scritti canonici, ovvero: Vangeli (vangelo degli Ebrei, degli Egiziani, degli Ebioniti, dei XII Apostoli, protovangelo di Giacomo, vangelo arabo dell'infanzia del Salvatore, storia di Giuseppe il falegname, vangelo di Nicodemo con gli atti di Pilato, transito di Maria, vangelo di Pietro, ed altri vangeli ancora praticamente intestati ad ogni apostolo); Atti (atti di Pietro, predicazione di Pietro, atti di Paolo, di Giovanni, di Andrea, di Tommaso, di Filippo, di Matteo e di Barnaba); Lettere (di Gesù e di Abgar re di Edessa, degli Apostoli, di Paolo ai Laodiceni, agli Alessandrini, ai Corinti III, di Paolo a Seneca e di Seneca a Paolo); Apocalissi. Lo studio degli Apocrifi illumina su taluni aspetti della pietà cristiana primitiva, e rivela l'influenza liturgica che essi ebbero talvolta sulla Chiesa: dal protovangelo di Giacomo è nata la festa della Presentazione di Maria al Tempio (21 novembre), come dal IV libro di Esdra deriva l'invocazione per i defunti Requiem aeternam. Anche nell'arte gli A. ebbero grande influenza. Solo alla loro luce appaiono comprensibili talune figurazioni ed opere letterarie. La Divina Commedia riecheggia spesso racconti degli Apocrifi, ed ancor più essi ispirano opere quali la Leggenda aurea di Jacopo da Varagine.