Interpretazione della volontà degli dei attraverso vari fenomeni. Secondo la tradizione, fu rivelata agli Etruschi da Tagete. I precetti dell’Aruspicina vennero raccolti da Tarconte in appositi libri, chiamati etrusci libri o Tagetici. L’Aruspicina prendeva in considerazione tre generi di fenomeni: exta, le viscere degli animali; monstra, avvenimenti straordinari di diversi generi; fulgura, le folgori. Tra questi tre tipi di fenomeni, i più importanti erano senza dubbio gli exta. Oggetto di particolare osservazione era il fegato, allora considerato sede della vita. La scienza che studiava tale organo, già in uso presso i Babilonesi, passò poi agli Hittiti, e molto probabilmente da questi agli Etruschi. È certo che gli Etruschi, come i Babilonesi, creavano dei modelli di fegato su cui si potevano studiare i vari fenomeni da predire. Famoso è il fegato in rame conservato nel museo civico di Piacenza. Aruspice era il sacerdote, in genere di origine etrusca, a cui era affidata l’Aruspicina. Erano aruspici i principes etrusci, convocati spesso a Roma dove coprirono incarichi importanti. Si sa che un Ordo LX haruspicum era esistente a Roma nel periodo finale della repubblica. Più tardi, in età imperiale, l’Aruspicina andò acquistando sempre maggiore importanza. Furono infatti suoi sostenitori, sotto Cesare Ottaviano Augusto, il celebre Mecenate e, sotto Tiberio, Seiano. In seguito gli astrologi caldei contesero la funzione divinatoria agli aruspici, ma l’importanza di questi ultimi non declinò neanche dopo gli editti di Costantino e Teodosio. La prima traduzione latina dei libri etruschi sull’Aruspicina si deve a Tarquinio Prisco, alla metà del I secolo a.C., ma ce ne rimangono pochi frammenti. In seguito si occuparono di Aruspicina Aulo Cecina e Publio Nigidio Figulo. Sotto Augusto ne scrissero Giulio Aquila, Clodio Tusco e, più avanti, Attalo, maestro di Seneca ed Unbricio Meliore. Alla corte di Galba scrissero di Aruspicina (metà del III secolo) Aurelio Gentiliano Tusco, allievo di Plotino, Apuleio, Ammiano Marcellino ed altri.