Cittadina della Giordania, nella provincia di El Quds, ad otto chilometri da Gerusalemme, il cui nome deriva dall’ebraico col significato di Casa del dio Lahmu o Casa del pane. Situata sui monti della Giudea, è sviluppata su due colline poste a 777 metri d’altezza (1267 m. sopra il Mar Morto). Betlemme è nominata nella Bibbia per la prima volta a proposito della morte di Rachele (Genesi 35, 19; 48, 7), ma la sua fama nell’antica Israele proviene dall’essere stata la patria di Davide (Ruth 4, 17-22), che fu unto re da Samuele (1 Re 15, 13), per cui è anche chiamata città di Davide (1 Re 20, 6; Luca 2, 4). Ai tempi della nascita di Gesù, avvenuta secondo la profezia di Michea (5, 1-2), era ridotta alle dimensioni di una piccola borgata (Matteo 2, 1; 5; Luca 2, 1-6; 15; Giovanni 7, 42). Il papa Pasquale II elevava Betlemme a sede vescovile (1110), ma la città, occupata dal Saladino nel 1187, decadde per poi diventare un povero villaggio. Oggi vi si ammira la grandiosa basilica a cinque navate dedicata alla Natività, edificata da Giustiniano (VI secolo) su una precedente basilica eretta da Costantino (333) e distrutta da un incendio durante la rivolta dei Samaritani (521-30). La basilica, del cui splendido rivestimento musivo del XII secolo restano soltanto pochi frammenti, venne restaurata nel 1671 ed ancora nel 1842. Nei dintorni, a Bir el-Qutt ed a Siyar el-Ganam, sono stati scavati e riportati alla luce due monasteri del V-VII secolo, mentre quello di San Saba e la basilica di San Teodoro, entrambi del V secolo, sono stati ricostruiti rispettivamente nel 1834 e nel 1952.