“Tutto quello che ci circonda è vivo. Prendetene coscienza, mostratevi attenti verso le piante, gli animali e anche le pietre. Se camminando nella natura passate accanto a una roccia, fermatevi, accarezzatela e ditele: «Porta ancora pazienza, un giorno sarai liberata da questa prigione». E la roccia vi sarà riconoscente per le vostre buone parole. Perché lì c'è un essere imprigionato, in attesa che quel blocco di pietra venga fatto a pezzi, per ritrovare la libertà. Infatti i frammenti di pietra si trovano nelle condizioni migliori per evolvere: diventano a poco a poco un materiale assimilabile dal regno vegetale.
Potete anche dire alla roccia: «Ammiro la tua resistenza: da secoli sei qui, esposta alla pioggia, al gelo, al calore estremo, e sopporti tutto senza lamentarti. Dammi un po' della tua resistenza e della tua solidità». Se ripeterete spesso questo esercizio con amore e fiducia, la resistenza e la stabilità che le rocce possiedono penetrerà in voi, e in seguito saprete manifestarle nella vita. “
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)