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 LA PRIMAVERA: GIORNO E NOTTE, MORTE E RINASCITA NEL MITO DELL’EQUINOZIO

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MessaggioTitolo: LA PRIMAVERA: GIORNO E NOTTE, MORTE E RINASCITA NEL MITO DELL’EQUINOZIO   LA PRIMAVERA: GIORNO E NOTTE, MORTE E RINASCITA NEL MITO DELL’EQUINOZIO EmptyMar Mar 10, 2015 10:12 am

LA PRIMAVERA: GIORNO E NOTTE, MORTE E RINASCITA NEL MITO DELL’EQUINOZIO Equino10

L’Equinozio di Primavera è quel momento unici nell’anno, in cui il Sole passa dall’emisfero australe all’emisfero boreale, segnando l’arrivo della Primavera, che secondo il pittore Sandro Botticelli era una fanciulla dalle chiome fiorite, per il poeta Vincenzo Cardarelli era una forza d’urto fulminea ed elettrizzante. Comunque si voglia rappresentare la Primavera, essa accompagna l’entusiasmo e la meraviglia della Natura che accompagna il risveglio della vegetazione. Se, come facevano gli Antichi, le quattro Stagioni possono essere paragonate alle quattro età dell’uomo, la Primavera è la giovinezza della Natura, l’affermazione dei sensi, il ritorno alla vita dopo la morte invernale apparente. Venere con i suoi sorrisi ed i suoi fiori profumati ne è la signora, simbolo della sua dolcezza e del suo fascino, sottolineato dal candore della colomba e la gentilezza del fiore di pesco, del verde tenero delle foglie nuove o della perfezione dell’uovo, da cui nasce la vita. Venere non è, però, da sola ad esprimere la Primavera, ma è accompagnata da Marte, suo focoso amante. La portata della sua energia esplosiva è associata, in Astrologia, all’Ariete, Segno Zodiacale dell’Equinozio e di cui Marte è Governatore. Primo tra i 12 Segni Zodiacali, è il focoso montone dalle corna curve, che combatte gli ultimi residui d’Inverno, accende il desiderio di uomini ed animali, apre il nuovo Anno Astrologico con la sua carica. In Turchia ed in Iran, per esempio, il 21 Marzo si festeggia il nuovo anno astrologico con un pranzo in famiglia, esattamente come il nostro pranzo di Capodanno; la tovaglia è rossa, come anche le suppellettili sono ornate di rosso, il colore del fuoco; poi vi sono 7 elementi che iniziano con la lettera “S”, la lettera alfabetica che evoca la fiamma. Gli Antichi Romani il 21 Marzo salutavano il vecchio anno, spegnendo il fuoco vecchio ed accendendone uno nuovo, che avrebbe arso per tutto l’anno, con due ramoscelli. Lo stesso rituale rientrava nella celebrazione celtica dedicata al Dio Mitra, con il sacrificio, che si teneva ogni 21 Marzo, quando il Sole, nostro fuoco celeste, superava la linea equatoriale.

ANTICHI RITUALI – La tematica della Morte, seguita dalla Rinascita primaverile, ha una storia antica:

- i Greci ricordavano i loro morti proprio in Febbraio con le feste delle Antesterie;
- i Romani dedicavano al mese di Febbraio il tempo delle purificazioni (da qui anche il nome del mese. Infatti Febbraio deriva dal Latino “februarie” che significa appunto purificare). A Febbraio seguiva Marzo, dedicato a Marte, alle vittorie militari ed all’esplosiva affermazione della Natura;
- Nel Medio Evo, i nostri contadini seguivano queste tradizioni con alcune feste, a volte inquietanti, con la “sega della Vecchia”. La Vecchia era la Strega dell’Inverno, raffigurata da un pupazzo di stoffa e legno, con in mano gli strumenti da lavoro (fuso e conocchia) pieno di frutta secca e dolciumi. Alla fine della festa, prima di essere bruciata, la Strega veniva segata a metà ed i suoi doni, tutti simboli di fecondità, venivano offerti ai presenti, che ne facevano razzia tra risa e schiamazzi festosi. E che cosa più di una bella risata evoca la vita? Nulla…basti pensare che le antiche ostetriche aiutavano i parti raccontando facezie e, con lo stesso espediente, la dea Demetra, disperata per la perdita della figlia, tornò a far rivivere la Natura, che aveva lasciato rinsecchire, proprio con un sorriso;
- Il Cristianesimo ha i “Fuochi di San Giuseppe”, l’Annunciazione, la Resurrezione Pasquale di Cristo, che servono a rinnovare la promessa di rinnovamento nella Fede proprio come passaggio dalle tenebre alla Luce (da notare che gli Antichi Pagani celebravano le stesse tematiche – Passione, Morte, Resurrezione – in onore delle Divinità della Luce e della Vegetazione e di conseguenza di chiunque fosse pronto a liberarsi della “vecchia pelle”, rinascendo periodicamente al Nuovo.

DIVINITA’ DELLA RINASCITA - Una lunga serie di Dei accompagna il Sole Equinoziale:

- Adone, il giovane bellissimo amato da Afrodite/Venere ed ucciso per gelosia, che rinasce ad ogni Primavera con la fioritura degli anemoni, i fiorellini nati dal suo sangue;
- Tammuz, il figlio-amante di Ishtar, discesa impavida e determinata a riprenderselo nell’Oltretomba per tenerlo con sé fino all’Equinozio d’Autunno, quando il messaggero del Sole abbatterà di nuovo la fiaccola, elevata in suo onore in Primavera;
- Dioniso/Bacco, dal cui sangue nacque il vino. Morto e risorto veniva portato in processione tra tralci di vite e simulacri di falli, simbolo di fertilità e creazione;
- Mitra, che proprio il 21 Marzo, secondo il mito persiano, sacrificò il toro primordiale, dando origine alla creazione. Anche lui rinascerà alla fine dei tempi, quando il Bene avrà vinto sul Male ed i giusti saranno divisi dagli empi, esattamente come Gesù nel giorno del Giudizio Universale;
- Attis, che come Tammuz amante inconsapevole della madre, era figlio ed amante di Cibele e fu condannato dalla gelosia di lei ad impazzire fino ad evirarsi proprio il giorno delle nozze. Ma Attis non morirà e la sua resurrezione veniva celebrata in una complicata cerimonia che durava cinque giorni, durante i quali i sacerdoti ed i fedeli offrivano in sacrifico le loro sofferenze per unirsi simbolicamente al dio ed alla sua resurrezione. Conservano l’eco di questa cerimonia le celebrazioni cattoliche con le processioni quaresimali, soprattutto nell’Italia e nella Spagna meridionali: una profusione di lacrime, lamenti, penitenze, perché per vedere la Luce bisogna passare attraverso il buio e per riaffermare la vita si passa dalla morte.

LA LUCE ED IL BUIO – Un concetto affascinante, ma per afferrarlo nella sua pienezza bisogna tornare al calendario antico, che prima della Riforma Gregoriana (1582) festeggiava l’Equinozio di Primavera il 15 Marzo. Ecco il giovane Sole, il figlio, sempre accompagnato dalla madre cosmica, la Luna. Testimone ne è l’antica statua conservata nei Musei Vaticani (!!!) dove il Dio Attis compare ornato di falce lunare e da una corona di raggi solari. Guarda caso i due simboli dell’Equinozio, quando notte e giorno hanno uguale durata, dodici ore. Insomma in tutte le celebrazioni, gli Dei della Natura muoiono per rinascere a Primavera, assicurando con il loro ritorno il rinnovamento periodico della vita sulla Terra. Fino al 21 Settembre quando il Sole inizierà il letargo, fino al 21 Marzo successivo, in un’incessante alternanza di luce e buio, di riposo ed attività.
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