«Se avete tendenza a pensare che gli esseri da voi amati vi appartengano, vi troverete ben presto in situazioni senza via d'uscita. Un giorno sarete costretti ad ammettere che quegli esseri vi sfuggono, e se non lo accettate soffrirete e farete soffrire anche loro.
Anziché ostinarsi nell’idea che sua moglie gli appartenga, un marito dovrebbe riflettere: quella donna non esisteva forse già prima che lui la conoscesse? E non continuerà forse a esistere anche dopo di lui? Prima di lui, in altre incarnazioni, ella ha avuto altri mariti, esattamente come lui ha avuto altre mogli. Se egli fosse stato sempre con lei, non avrebbe paura di perderla. E nemmeno lei, del resto. Il timore che l’uno o l’altro possa essere abbandonato o tradito prova che non esiste ancora un legame veramente solido tra loro; anzi, forse si incontrano per la prima volta. È quindi inutile tormentarsi; gli uomini e le donne devono dirsi che sono dei soci per questa vita, e fare del loro meglio per lavorare insieme onestamente: è tutto. E se riescono a creare tra loro le migliori relazioni, potranno ritrovarsi di nuovo in una prossima vita.»
Omraam Mikhaël Aïvanhov