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Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità.
 
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 09 DICEMBRE 2015

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DolceLuna
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DolceLuna


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MessaggioTitolo: 09 DICEMBRE 2015   09 DICEMBRE 2015 EmptyMer Dic 09, 2015 3:01 pm

PREGHIERA DI NATALE

SONO NATO NUDO
(Preghiera di Natale e dell’Avvento di  Lambert Noben)


Sono nato nudo, dice Dio,
perché tu sappia spogliarti di te stesso.
Sono nato povero,
perché tu possa soccorrere chi è povero.
Sono nato debole, dice Dio,
perché tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per amore
perché tu non dubiti mai del mio amore.
Sono una persona, dice Dio,
perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Sono nato perseguitato
perché tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nella semplicità
perché tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita, dice Dio,
per portare tutti alla casa del Padre.


IMMAGINE DI NATALE

09 DICEMBRE 2015 Paesag10



LA VEGLIA DI NATALE


VEGLIA DI NATALE DELLA PARROCCHIA DELLA SACRA FAMIGLIA DI FROSINONE


“Andiamo fino a Betlemme…” - “la casa del pane”

Canto: Maranathà

Maranathà vieni Signor
Verso te Gesù le mani noi leviam.
Maranathà vieni Signor
Prendici con te e salvaci Signor.
Guardo verso le montagne
donde mi verrà il soccorso
il soccorso vien da Dio
che ha creato il mondo intero.


Celebrante Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti Amen.
Celebrante Nel cuore della notte siamo venuti per renderti lode.
Tutti In questa notte santa vogliamo contemplare il tuo volto.
Celebrante Il Signore, che sta per venire, sia con tutti voi.
Tutti E con il tuo spirito.

Eccoci giunti nel cuore della notte che il Padre ha illuminato con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo. Per un’antichissima tradizione i cristiani celebrano il mistero del Natale del Signore nel cuore della notte, ricordando il silenzio che tutto avvolse quando discese la Parola divina e la luce brillò davanti ai pastori, i quali mentre erano in veglia al loro gregge, accolsero il lieto annunzio della nascita del Salvatore. Anche noi, al termine del cammino di Avvento che ci ha guidato sulle strade del Vangelo, vogliamo in questa notte santa, celebrare il mistero del Natale del  Signore: mistero della luce che brilla nelle tenebre, della Parola fatta carne, del pane disceso dal cielo. Nella fede ci uniamo a tutti i cristiani del mondo vivendo questo Natale del Signore Gesù come accoglienza del dono del Pane di Vita, di colui che viene tra noi, si fa come noi e si “lascia mangiare”. Andiamo allora verso Betlemme, la “casa del pane”, il luogo dove scopriremo la presenza del Signore Gesù, che ha tanto amato il mondo che ha voluto assolutamente farsi mangiare! Ascoltiamo ora la voce dei profeti che ci ricordano le profezie che annunciano il Messia promesso.

Dal libro del profeta Isaia (7, 14)

Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

Canto: Il Signore è vicino, rallegratevi in lui Alleluia!
Rallegratevi, rallegratevi, rallegratevi, Alleluia!

Dal libro del profeta Isaia (9, 5-6)

Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità  ed è chiamato:  Consigliere ammirabile, Dio potente,  Padre per sempre, Principe della pace; grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno,  che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre;  questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Canto: Il Signore è vicino, …

Dal libro del profeta Isaia (11, 1-4a)

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.

Canto: Il Signore è vicino, …

Dal libro del profeta Michea (5, 1-3a)

E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele. Egli starà là e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio.

Canto: Il Signore è vicino, …

Dal libro del profeta Sofonìa (3, 14-16)

Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente».

Canto: Il Signore è vicino, …

Dal libro del profeta Michea (4, 2)

Da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà arbitro tra molti popoli e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni; dalle loro spade forgeranno vomeri, dalle loro lame, falci.

Canto: Il Signore è vicino, …

Dal libro del profeta Isaia (61, 11)

Come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli.

Canto: Il Signore è vicino, …

Si rallegri il deserto e gioisca la terra:
spunterà come un fiore la venuta di Dio.
Si rallegrino gli umili e smarriti di cuore:
il Signore è potente lui che fa grandi cose.
     
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e da la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi da, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo.

Lettura omiletica

Nel Vangelo che tra breve leggeremo è raccontato che Maria “lo depose  nella mangiatoia”. L’evangelista allude: non c’è dubbio. Se è vero che nella mangiatoia si mette il pasto per gli animali, non è difficile leggere in quella collocazione l’intendimento di presentare Gesù, fin dal suo primo apparire, come cibo del mondo. Anzi, come il pane del mondo.
Sotto, quindi, la paglia per le bestie. Sopra la paglia, il grano macinato e cotto per gli uomini. Sulla mangiatoia, avvolto in fasce come in candida tovaglia, il pane vivo disceso dal cielo di cui ci ha parlato l’evangelista Giovanni.
Maria si era vista condotta dalla Provvidenza a partorire lontano dal suo paese, lì a Betlem: che vuol dire appunto “casa del pane”. Per questo, nella notte del rifiuto, ha usato la mangiatoia come il canestro di una mensa. Quasi per anticipare, con quel gesto profetico, l’invito che Gesù, nella notte del tradimento, avrebbe rivolto al mondo intero:”Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi”. Maria, portatrice di pane, dunque. Gesù deve aver letto negli occhi splendenti di sua madre il tormento del pane quando manca, e l’estasi del suo aroma quando, caldo di cenere, si sbriciola sulla tavola in un arcipelago di croste: per questo c’è nel vangelo tanto tripudio di pane, che dividendosi si moltiplica, e, passando di mano in mano, sazia la fame dei poveri adagiati sull’erba, e trabocca nella rimanenza di dodici sporte.
Per questo al centro della preghiera da rivolgere al Padre, Gesù ha inserito la richiesta del pane quotidiano e ha lasciato a noi la formula per implorare la grazia di una sua giusta distribuzione, in modo che nessuno dei figli rimanga a digiuno.

Canto: Alzati e risplendi

Alzati e risplendi ecco la tua luce,
e su te la gloria del Signor. (2 v.)
Volgi i tuoi occhi e guarda lontano,
che il tuo cuore palpiti di allegria.
Ecco i tuoi figli che vengono a te,
le tue figlie danzano di gioia.
Gerusalem, Gerusalem
spogliati della tua tristezza.
Gerusalem, Gerusalem
canta e danza al tuo Signor:  
Sorgi con il tuo amore
la tua luce splenderà
ogni ombra svanirà
la tua gloria apparirà.
Tu sei la mia libertà
solo in te potrò sperar
ho fiducia in te Signor
la mia vita cambierai.

Marceranno i popoli alla tua luce,
ed i re vedranno il tuo splendor. (2 v.)
Stuoli di cammelli ti invaderanno,
tesori dal mare affluiranno a te.
Verranno da Efa, da Saba e Kedar,
per lodare il nome del Signor.
Figli di stranieri costruiranno le tue mura,
ed i loro re verranno a te. (2 v.)
lo farò di te una fonte di gioia,
tu sarai chiamata: "Città del Signore".
Il dolore e il lutto finiranno,
sarai la mia gloria tra le genti.

Si rallegrino i poveri e con loro gli oppressi:
viene un giorno di grazia, di vittoria e giustizia.
Si rallegri chi ha fame e chi ha sete di Dio:
una mensa abbondante gli prepara il Signore



NEL GIARDINO DEGLI ANGELI


09 DICEMBRE 2015 1510


IL SONNO E LA MORTE


L'Angelo del sonno e L'Angelo della morte percorrevano insieme la terra. Giunsero una volta su di una collina amenissima, quando il sole era già scomparso dietro le cime dei monti e gli ultimi riflessi dei suoi raggi tingevano languidamente di porpora il lembo di poche nuvole fuggenti. Cadeva la sera,
i due Angeli si fermarono non lontano dalle abitazioni degli uomini e si sedettero su d'un piano verdeggiante, mentre per l'aria si diffondeva ancora l'eco dei rintocchi della campana del vespro.
Allorché la notte divenne più profonda, l' Angelo del sonno si levò in piedi e tratti dal seno i semi invisibili del riposo e dei placidi sogni, leggermente li affidò ai zefiri che li trasportarono lievi
nelle povere capanne degli agricoltori, come nei superbi palagi signorili...Ed allora il misero e il potente, dal vecchio cadente al bambino in culla, tutti abbandonarono le membra al riposo; e l'ammalato dimenticò i suoi dolori, il povero la sua miseria, l'infelice le sue pene. Compiuto il suo ufficio, l'Angelo si assise di nuovo accanto al compagno cui è affidato più triste incarico, e con accento allegro esclamò: “Come è bella la nostra missione! Domani, all'apparire dell'aurora, gli uomini mi benediranno, come loro benefattore. Quanto è soave il fare del bene in segreto! Come siamo felici noi messaggeri invisibili di Dio!”
L'Angelo della morte guardò il fratello con tristezza e nel suo grand'occhio nero luccicò una lacrima.
“Ah! - sospirò egli. - io non potrò mai essere benedetto dai mortali! Gli uomini mi odiano e mi chiamano distruttore delle loro gioie.”
“Oh mio fratello! - rispose l'Angelo del sonno, - l'uomo al suo svegliarsi alla vita futura benedirà la falce con riconoscenza, poiché tu lo avrai liberato dalle miserie della vita presente; vedrà in te un amico, ci conoscerà entrambi messaggeri d'uno stesso Padre.”
Alle parole del Genio del sonno, il volto dell'Angelo della morte si rischiarò, il suo occhio brillò d'una gioia serena e i due fratelli si abbracciarono con viva tenerezza.


GLI ANIMALI DI NATALE - FANTASIA



09 DICEMBRE 2015 2910
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MessaggioTitolo: ciao luna   09 DICEMBRE 2015 EmptyMer Dic 09, 2015 3:16 pm

ciao a tutte,,mla.canzone è bellissima,la conosco. Gerusalem Gerusalem spogliati della tua tristezza...
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MessaggioTitolo: Re: 09 DICEMBRE 2015   09 DICEMBRE 2015 EmptyMer Dic 09, 2015 3:20 pm

Ciao bambolina Smile mi fa piacere leggerti in questa sezione Wink in effetti la canzone è una delle mie preferite ed è molto profonda come sentimenti.
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