“Quali che siano le circostanze, il piacere non deve mai essere preso come criterio. O perlomeno bisogna sapere che si tratta di un criterio molto inadeguato. E questo perché, in genere, ciò che piace agli esseri umani il più delle volte alimenta i loro istinti piuttosto che la loro anima e il loro spirito. La prova: basta solo vedere in che cosa trovano piacere: mangiare, bere, sedurre uomini o donne, giocare d'azzardo, vivere nel lusso, abusare del potere, vendicarsi e così via: le possibilità non mancano. Ma dove vanno in questo modo?
Cercando il piacere, ciascuno pensa solo a se stesso. Il suo piacere è per lui; egli non cerca il piacere degli altri, ma unicamente il proprio. Restringe così il suo campo di coscienza e, per ottenere quel piacere e difenderlo, è spesso obbligato a usare metodi detestabili: esige, minaccia. Quando gli succede di essere privato di quel piacere, si mostra violento, vendicativo, e gli altri, che lo trovano insopportabile, non mancano di farglielo sentire. Allora, quali vantaggi può trarre da tutto questo?“
Omraam Mikhaël Aïvanhov