OMETTI: Questo è uno dei tanti nomi che vengono attribuiti a dei nani che vivono nelle valli dell'Alto Adige. (Nani Minatori). La tradizione popolare alto atesina racconta che Dio creò queste particolari creature perché i monti erano aridi e scarsamente abitati. E, poiché in queste montagne vi erano immense ricchezze, ecco che gli Ometti furono plasmati per raccogliere e lavorare tali straordinari tesori. Molto somiglianti all'uomo, generalmente gli Ometti si fanno vedere solo nei luoghi dove abbonda l'oro o l'argento e la loro presenza è sempre considerata di buon auspicio. Qualcuno li chiama anche Monaci della Montagna a causa del piccolo saio marrone che indossano durante la lavorazione dei metalli estratti. Degli Ometti si parla in un antico testo di G. Agricola - "De animantibus subterraneis" - pubblicato intorno al 1550 a Basilea. Agricola scrive che comparivano davanti ai minatori uomini vestiti come loro e si mettevano a giocare; ballando, ridendo, facendo smorfie e sberleffi e spesso lanciando sassolini ai lavoranti. Altri autori raccontano che gli Ometti, durante i mesi estivi, mettevano all'ingresso delle caverne una scodella con dentro qualche moneta, oppure qualche pietra pregiata in modo che i pastori potessero sostituirla con del latte. Oggi degli Ometti si è persa ogni traccia, anche se in provincia di Novara, in Val Cannobina, vive una razza molto affine a quella degli Ometti (Vedi anche: Sanguanelli, Crüsc.).
OMINO DELLA RENA: Esserino notturno che, secondo la tradizione senese, fa addormentare i bambini capricciosi. Ci riesce grazie a un espediente poco grazioso: lanciando nei loro occhi un pizzico di sabbia per costringerli a chiuderli. Non sempre il bambino si addormenta felicemente, anzi, spesso scoppia in lacrime per il troppo bruciore. Questa creatura è anche conosciuta con il nome di Sabbiolino. (Vedi anche: Omino del Sonno).
OMINO DEL SONNO: E' un piccolo Folletto che si aggira per le campagne durante le ore notturne. Indossa un cappello a cilindro e penetra nelle case di campagna attraverso i muri. Con sè porta sempre un sacchetto di sabbia che non si esaurisce mai. La sabbia gli serve per lanciarla a pizzichi negli occhi dei bambini che non vogliono dormire o stentano a prendere sonno.
E' conosciuto un po' ovunque nella nostra penisola, ma soprattutto al nord dove è chiamato Sabbiolino.