StreghettediLuna Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità. |
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| 12 DICEMBRE 2015 | |
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DolceLuna Team
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| Titolo: 12 DICEMBRE 2015 Sab Dic 12, 2015 10:06 am | |
| PREGHIERA DI NATALEE’ NATALE (Preghiera di Natale scritta da Madre Teresa di Calcutta)E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.IMMAGINE DI NATALELA VEGLIA DI NATALEUN’ALTRA VEGLIA PER RISCOPRIRE IL VERO SENSO DEL NATALEAnche questa veglia è suddivisa in “momenti” Primo momento – L’ASCOLTO
Quanta gioia, quanto incoraggiamento, quanta fiducia può darci un gesto di tenerezza! Quanto è dolce l’abbraccio di una mamma, soprattutto quando si è tristi o scoraggiati, ma è anche così facile invece far star male quelli che ci stanno attorno. E’ così facile essere sgarbati, prepotenti, duri. E’ così facile dare spintoni, offendere, prendere in giro, rispondere male. Ancora più facile è restare indifferenti rispetto al dolore che ci circonda, alla situazione disperata di tante persone nel mondo o semplicemente alla sofferenza di chi ci sta accanto. Il messaggio del Natale non può lasciare indifferenti: questo è il tempo di annunciare che tutto diventa possibile, che l’Amore è l’unica ragione di vivere. E’ difficile cambiare il mondo tutto in un colpo... è giunto il momento di cambiare qualche cosa in noi!
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, insegnaci ad ascoltare.
- Aumenta la nostra fede, aumenta la nostra speranza, aumenta il nostro amore. - Guarisci la nostra cecità, aiutaci a servire chi è nel bisogno, rendici benefattori del mondo intero. - Rendici buoni uditori delle tue parole, rendici capaci di sceglierti sempre, rendici coraggiosi nel testimoniare la fede. - Guida i nostri passi sulla via della pace, istruisci i nostri pensieri nel bene, rendi buone le nostre parole. - Benedici tutta l’umanità, benedici la tua Chiesa, benedici chi a te si affida. Ora ciascuno è invitato riflettere ascoltando la canzone “Se la gente usasse il cuore” e seguendone le parole del testo.
Canto - Se la gente usasse il cuore!
Se la gente usasse il cuore per decidere con semplicità cosa è giusto e cosa no ci sarebbe tra noi molta più felicità! Se la gente usasse il cuore si aprirebbe un orizzonte migliore, troppa indifferenza c’è prova a vincerla tu che puoi farcela se vuoi! E cerca di esser tu il primo che ci sta a rinunciare un po’ per dare a chi non ha. Basta poco a te, ma forse non lo sai che quello che tu dai è quello che tu avrai! Se la gente usasse il cuore anche l’aria prenderebbe colore, cresca la speranza in noi e in futuro vedrà cieli di serenità. E non ti pentirai se adesso ti aprirai a chi non ce la fa e soffre accanto a te. Forse non lo sai, ma basta poco a te per somigliare a un re e il cuore vincerà! Ma comincia ad esser tu a rinunciare un po’ per dare a chi non ha! Forse non lo sai, ma basta poco a te per somigliare a un re e il cuore vincerà!
Dio viene a portare un messaggio d’amore per tutti e lo fa attraverso la Vergine Maria. Maria, donna dell’ascolto, tu sei la serva fedele della Parola che nel tuo cuore ha fatto germogliare la speranza e nel tuo grembo ha donato la vita al Figlio di Dio. Benedetta sei tu fra le donne perché chiamata a realizzare la grande missione di crescere il Figlio di Dio. Tu sei la Serva del Signore, fa che, accompagnati da te, noi possiamo incontrare Dio e stare sempre con Lui. Invoca con noi e sopra di noi lo Spirito Santo perché possiamo accogliere Gesù nel nostro cuore e vivere la gioia di essere suoi fratelli.
Preghiera corale:
Oh, Maria, è dolce esser tuo figlio! Lascia che io viva vicino a Te. Il tuo sguardo è intenso e premuroso e mi chiede di affidare la mia vita e il mio mondo in mano a Te. Tu mi calmi e rassereni, mi liberi dal male Perché hai sempre un cuore grande per ciascuno dei Tuoi figli; Tu mi illumini il cammino se Ti offro un po’ di amore e se ogni giorno parlerò a Te così: Oh, Maria, è dolce esser tuo figlio! Lascia che io viva vicino a Te. Questo mondo in subbuglio cosa può offrire all’uomo? Solo il volto di una Madre, pace vera può donare. Noi cerchiamo nel Tuo sguardo Quel sorriso del Signore, Tuo figlio, che ridesta un po’ di bene in fondo al cuor.
Canto - Ave Maria di Bach
Secondo momento – L’ATTESA I cristiani, come sentinelle, stanno all’erta, attendono senza addormentarsi. Bisogna amare qualcuno per aspettarlo davvero; per aspettarlo quando è lontano finché non torna. In questi giorni di Avvento che cosa abbiamo atteso? Per l’arrivo di un personaggio importante si fanno tanti preparativi: si studiano i percorsi, le soste, gli incontri, si tolgono tutti i possibili intralci. E’ necessario fare altrettanto per la venuta di Gesù, che è più importante di qualsiasi altro personaggio. Gli ostacoli che dobbiamo togliere e abbattere, però, sono dentro di noi: le parole e le azioni cattive.
Preghiamo insieme e diciamo: Vieni Signore Gesù, il mondo ha bisogno di te!
- A volte è difficile accettare certe situazioni dolorose e difficili. Signore, Tu che sei la nostra guida e la nostra ragione di esistenza, aiutaci a superare le difficoltà che si trovano sulla nostra strada. - Signore, il tuo invito mi stuzzica, ma a volte quello che manca è l’appetito... Apri il mio cuore e la mia mente perché io possa capire che solo Tu puoi saziare la mia fame. - Quale gioia nel percorrere le strade, i sentieri in cui Ti sei fatto uomo in mezzo a noi per rivelare il tuo amore! Donami di trovare questo amore nella mia storia, tutti i giorni, in ogni momento del mio cammino. - Signore, aiutami a non smettere mai di cercarti, di scoprirti, si viverti! Oggi è tuto così veloce che non mi rendo conto di quello che accade. Fa’ che impari a ritagliarmi del tempo personale per ascoltarti, pregarti e vivere! - Signore, grazie perché Tu, in modi diversi e originali, passi nelle nostre vite. Vogliamo accoglierti come “uno di casa” perché hai qualcosa da dire proprio a ciascuno di noi. - Signore, desideriamo gustare la Tua presenza e saperla riconoscere come l’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno.
Ora ascoltiamo la canzone “Do they know it's Christmas time?” e riflettiamo sul testo:
Canto - Do they know it's Christmas time?(Sanno che è Natale?)
E' Natale, non c'è motivo di aver paura! A Natale noi lasciamo passare la luce e aboliamo le zone d'ombra. E nel nostro mondo di abbondanza, possiamo diffondere sorrisi senza risparmio di gioia. Allora getta le tue braccia attorno al mondo, almeno a Natale; soprattutto dì una preghiera per tutti gli altri. A Natale è dura, soprattutto quando ti stai divertendo, perché c’è un altro mondo oltre la tua finestra ed è un mondo di terrore e paura. Un mondo in cui l’unica acqua che scorre è l’amara goccia delle lacrime. E le campane di Natale che suonano in questo mondo, là sono i fragorosi rintocchi di un tragico destino. Beh... stanotte, grazie a Dio, tocca a loro e non a te! E non cadrà neve in Africa questo Natale. Il dono più grande che possono ricevere quest’anno è la vita. Dove niente cresce mai e non scorrono né pioggia né fiumi, pensi che possano avvertire il clima natalizio? Qui sta a te, far mettere gli occhiali a tutti per vedere questo; a loro invece sta non disidratarsi sotto il sole cocente. Pensi che loro abbiano una minima idea del fatto che sia Natale? Sfama il mondo, consenti a loro di sapere che è Natale!
Preghiera corale:
Padre buono, siamo qui perché abbiamo risposto al tuo invito a stare con Te, vogliamo accoglierti con gioia.
Spirito Santo, prepara il nostro cuore all’incontro col Figlio E apri i nostri orecchi all’ascolto della Parola di Vita.
Spirito Santo, io ti invoco, vieni! Ti chiedo di illuminare il mio egoismo, la mia invidia, il mio rancore verso gli altri.
Spirito Santo, parlami! Aiutami con parole ricche di luce, di amore. Aiutami a compiere i gesti di ogni giorno con animo nuovo, dandomi speranza e coraggio per camminare sulla strada che stai tracciando sulla mia vita.
Spirito Santo, aiutami! Fammi vedere negli altri la tua presenza, guidami con passo sicuro a rompere quella barriera di pregiudizi verso chi incontro ogni giorno, per scoprire che posso incontrarti, anche in ciò che mi sembra assurdo, rischioso! Spirito Santo, io ti invoco, vieni!
Canto - Uno sguardo d’amore
Terzo momento – LA GIOIA
Tutti abbiamo dentro il desiderio di trovare Dio. Il Natale ci dice che Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi e che si fa trovare da chi lo cerca con sincerità. Saper donare è la capacità più importante che possiamo imparare: Gesù è il regalo più grande! Dio ci ha donato Suo Figlio. I pastori portano a Gesù, nella grotta, quello che hanno: latte, formaggio, frutta... E noi cosa possiamo donare? Non si regalano solo cose, si possono donare gioia, bontà, un sorriso, una parola... Se c’è qualcosa che so fare bene lo metto a disposizione degli altri. I regali che in questi giorni ci facciamo sono segno che c’è una sorgente all’origine di ogni dono: il cuore di Dio, che ha voluto donare tutto se stesso a noi.
Preghiamo insieme e diciamo: Ti aspettiamo Signore, Tu sei il dono più grande
- Vieni Signore, Tu sei la gioia, la pace, l’amore. - Vieni Signore, non tardare, ricordati di noi, il tempo è giunto. - Vieni Signore, dona la pace alle famiglie, proteggi tutti i bambini, sostieni tutti i genitori. - Vieni Signore, riempi i nostri giorni, purifica i nostri pensieri, benedici le nostre azioni. - Vieni Signore, qui c’è un posto per Te, qui troverai casa, qui Ti aspettiamo.
Ascoltiamo insieme la canzone “E’ Natale” che vuole rievocare la tradizione cristiana del presepio nata con la prima rappresentazione vivente della Natività che fu realizzata nel 1223 a Greccio, da San Francesco d’Assisi.
Canto - E’ Natale
Ecco la stalla di Greccio con l'asino e il bove e i pastori di coccio che accorrono già. Monti di sughero prati di muschio col gesso per neve lo specchio per fosso la stella che va. Ecco la greppia Giuseppe e Maria lassù c'è già l'Angelo di cartapesta che insegna la via che annuncia la festa che il mondo lo sappia e che canti così: È Natale. È Natale. È Natale anche qui. Ecco la stalla di Greccio con l'asino e il bove e i pastori di coccio che accorrono già. Monti di sughero prati di muschio col gesso per neve lo specchio per fosso la stella che va. Carta da Zucchero fiocchi di lana le stelle e la luna stagnola d'argento la vecchia che fila l'agnello che bruca la gente che dica e che canti così: È Natale. È Natale. È Natale anche qui. Ecco il Presepio giocondo che va per il mondo per sempre portando la buona novella seguendo la stella che splende nel cielo e che annuncia così: È Natale. È Natale. È Natale anche qui.
Ora dedichiamo a Gesù la poesia “L’amico” recitandola insieme:
Un amico, un amico che mi accompagni per la mia strada cosparsa di spine, che mi sussurri parole dolci di speranza quando l’anima piange, un amico sulle cui spalle appoggiare la testa quando sono stanco, che mi dia la mano affinché non inciampino i miei passi nei numerosi sassi posti sul mio cammino, un amico sincero che non mi abbandoni, che mi sappia capire anche se non so dire le parole d’amore che il cuor mi suggerisce e sono prigioniere dentro me... Un amico così, oh, quanto l’ho cercato! Per le strade del mondo sono andato Cercando invano, ed ora sono qui, davanti alla tua culla fatta di poca paglia e tanta luce, in questa fulgida notte di dicembre scintillante di stelle; ci sorridiamo senza dir nulla, Tu leggi nel mio cuore, non servono le parole chiuse dentro di me da un tempo antico: dolcissimo Gesù, Tu sei l’amico. (di Elisabetta Rossi) NEL GIARDINO DEGLI ANGELII FIGLI DEL PESCATORE Sopra la spiaggia che scende verde, per le alte erbe, nel mare, cinque piccoli olandesi stanno seduti. Guardano il mare che si stende lontano lontano e si confonde col cielo:guardano il sole, che come un disco d'oro scende maestoso, e specialmente osservano le lontane barchette che come punti neri spiccano sull'azzurro. Sono quelle le barche dei pescatori, e una di esse sarà certo quella del babbo. II loro babbo esce alle quattro di notte nella sua barca, tutta ingombra di reti e di ceste vuote, e va laggiù in fondo ; la vedono staccarsi dalla riva, la barca diventa sempre più piccola e diventa un piccolo punito e scompare, e con essa scompaiono tante altre barche che appartengono agli altri pescatori. Il buon babbo passa tutto il giorno sotto il sole, in mezzo ai flutti e sorride sempre. Sorride anche là in fondo, fra cielo e mare, ai suoi figlioletti che vede col pensiero. Ecco l'allegro Peter nel suo vestito da ussero, e Franz il ragazzino timido e pauroso, e Berta sempre intenta a rammendare, a cucire o a lavorar di maglia, e Rosa la pigrona con la sua facciona tonda tonda, e la piccola Ilde, la buffoncella che ha sempre la sua parolina satirica, e non rispetta nessuno, nemmeno il babbo....E pensando ai cinque suoi tesoretti tuffa le reti, e le risolleva, e se la pesca è buona pensa ancora alla sua famigliola, per la quale potrà comperare questo, potrà comperare quello.... La fortuna finora lo ha aiutato, ha potuto fare dei risparmi,e ai suoi figli potrà dare una buona educazione, perché nel mondo si possano fare onore,e le figlie potrà accasarle bene.... La fortuna continuerà a favorirlo ? Perché no ?Egli è ancora giovane e robusto ed ha voglia di lavorare,e sua moglie è buona ed economa. Ma chi aspettano i cinque fanciulli sulla spiaggia ? Aspettano proprio lui, il babbo, il buon pescatore. E' presto la sera, l'ora del ritorno, e molti punti neri s'avanzano dal fondo.... Sono le barche dei pescatori che ritornano.... Una di esse è certo del babbo.... Ma quale.... ma quale? - E' la prima! - E' la seconda! - E' la sesta! E sorge fra i bambini una piccola disputa.... che si trasforma in scommessa.... Qual é la posta?... Che cosa vince chi vince ?... Chi vince sarà il primo che andrà incontro al babbo, sarà il primo che gli salterà nelle braccia, sarà il primo che quella sera avrà il suo bacio.LA POESIA DI NATALEE' SEMPRE NATALEQuando crediamo e difendiamo la vita, quando ti ringraziamo per quanto già abbiamo, quando sappiamo metterci in ascolto della Tua parola, quando siamo di aiuto a chi ne ha bisogno, quando dividiamo le nostre gioie con gli altri, quando la speranza guida le nostre giornate e azioni, quando sappiamo essere docili alla Tua volontà, quando Ti riconosciamo come Padre e Ti preghiamo e adoriamo in silenzio, Tu, o Signore, nasci dentro di noi, e per noi ogni giorno è NATALE! | |
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| Titolo: Re: 12 DICEMBRE 2015 Sab Dic 12, 2015 10:12 am | |
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| Titolo: Re: 12 DICEMBRE 2015 Sab Dic 12, 2015 10:44 am | |
| Premesso che sento mia questa poesia, dal primo all'ultimo verso...quello che mi fa fermare a riflettere è "quando ti ringraziamo per quanto già abbiamo"...in effetti noi non siamo mai soddisfatti di ciò che abbiamo e ci creiamo uno stato di ansia e di insoddisfazione interiore e generale, perchè vorremmo la perfezione, in particolare negli altri, perchè nella nostra mente ristretta, noi perfetti lo siamo già...e se così non fosse? La perfezione non è di questo mondo, anzi ci blocca sia spiritualmente che materialmente, perchè ci fa inseguire dei modelli che esistono solo nei film o nelle favole, che appunto sappiamo essere tali. Se invece, iniziamo a guardare ciò che abbiamo e lo guardiamo con l'occhio del cuore e dell'amore, cominceremo a notare i pregi e non i difetti. E' meglio un dolce dall'aspetto perfetto, ma una volta tagliato, mi accorgo che dentro non è cotto bene o le gocce di cioccolato, invece di essere rimaste lì belle sode a punteggiare l'interno, si sono sciolte e il mio dolce è "marmorizzato" o è meglio un dolce un po' bruttino esteriormente, ma quando lo assaggio, mi esce uno spontaneo "mmmmmmmmmmmmmm....che buono" e la stessa espressione esce ai commensali!!! Mi viene in mente una canzone apparentemente sciocca, come "Grazie mille" di Max Pezzali, però esattamente in quella canzone, come in questo verso della poesia, mi rendo conto di quante verità ci siano e che ci perdiamo, perchè siamo troppo presi dal nostro "calcolo di come vorremmo la realtà", siamo troppo presi dal piagnucolare perchè una persona si comporta cosà invece di così (che poi il così era ciò che noi ci aspettavamo da quella persona e non ciò che quella persona ci può dare "liberalmente"). "Grazie mille": a volte lo diciamo distrattamente, a volte per abitudine, altre volte non lo diciamo per niente. Eppure questa parola è carica di significato! Esprime, infatti, la riconoscenza per un dono ricevuto, per un qualcosa di "non dovuto", la gratuità di un gesto. E la gratuità non è altro che lo spazio della sorpresa, dello stupore che rompe la logica del "do ut des". In una società, come la nostra, che tende a calcolare la realtà dando ad ogni cosa un prezzo, la "gratitudine" raramente trova diritto di cittadinanza. Recuperare questo valore diventa, allora, importante. Si tratta di mettersi in un atteggiamento nuovo di fronte alla vita, a se stessi, agli altri e a tutto ciò che ci circonda. "Grazie mille... quando mi alzo e sento che ci sono... per ogni istante che sto vivendo": il primo grazie da pronunciare all'inizio di ogni nuovo giorno è per il dono della vita, il valore più alto e più prezioso. Non è un fatto "scontato" ma è un vero e proprio "miracolo" che ogni giorno si rinnova sulla faccia della terra. "Grazie mille... per ogni giorno che mi è stato dato": l'autore di questo miracolo è Dio. All'origine di ogni vita c'è, infatti, la sua mano creatrice. La più grande espressione di gratitudine perciò va a Lui, per ciò che ci ha donato e per le persone che ci ha messo accanto, pur con tutti i loro difetti...d'altronde chi non ne ha? "Grazie mille... quando ho l'entusiasmo di fare ...quando so che ce la posso fare": quando stiamo bene, quando abbiamo la forza interiore per affrontare ogni giorno l'avventura della vita, non sempre ci ricordiamo di ringraziare Dio. La nostra vita, infatti, è interamente nelle sue mani. E dirgli "grazie" è riconoscere che tutto viene da Lui. "Grazie mille ... quando i miei amici prendono un'accoppiata secca alla SNAI": quanto è difficile, nella nostra società, trovare persone che sanno partecipare alle gioie degli altri! Dire "grazie" anche quando i nostri amici sono nella gioia è segno di maturità e di vera comunione. Il "senso di gratitudine" per le gioie degli altri ci fa superare la logica della competizione e dell'arrivismo che mina alle radici i rapporti tra gli uomini ed è, spesso, causa di gelosie e di invidie. "Grazie mille... quando il mondo mi sembra migliore": dire "grazie" cogliendo i semi di bene che ci sono attorno, significa avere uno sguardo che sa apprezzare i segni positivi presenti nelle persone e nelle cose; significa dire grazie alla storia, verso cui siamo debitori. Il senso di gratitudine, allora, è quell'atteggiamento di fondamentale stupore dell'uomo di fronte alla vita, a Dio, alle persone, alle cose e agli avvenimenti. Non possiamo ridurre i rapporti con gli altri ad un calcolo freddo e matematico. Un'esistenza vissuta senza gratitudine, infatti, è presto destinata ad impoverirsi e a svuotarsi di significato. | |
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| Titolo: Re: 12 DICEMBRE 2015 | |
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