Al tempo della conquista barbara uno dei re conquistatori arrivò in Calabria e si trovò davanti un'isola meravigliosa con al centro una montagna che emanava fumo e fuoco. Stava meditando su come fare per raggiungerla e conquistarla, quando gli apparve una donna bellissima che gli disse: "Vedo che guardi quella meravigliosa isola e ne ammiri le distese di aranci e ulivi, i dolci declivi ed il suo magico vulcano. Io posso donartela se la vuoi." Era agosto, il mare era tranquillo e neppure un alito di vento turbava la pace e la serenità del luogo, l'aria era tersa e limpida e davanti agli occhi del re barbaro accadde uno strano fenomeno: la Sicilia era vicinissima, si potevano vedere chiaramente gli alberi da frutto, il monte che vomitava fuoco e perfino gli uomini che scaricavano merci dalle navi. Il re barbaro si buttò in acqua sicuro di poterla raggiungere con pochi passi. Mentre il re barbaro affogava, la fata Morgana sorrideva.
Ancora oggi si verifica questo strano fenomeno per cui, nelle giornate particolarmente terse di agosto e settembre, la Sicilia sembra vicinissima alla Calabria e se ne possono distinguere distintamente campi, case e colline; infatti la fata Morgana non è altro che un fenomeno ottico che si ammira spesso nello stretto di Messina e nell'isola di Favignana a causa di particolari condizioni atmosferiche. Guardando da Messina verso la Calabria, si vede come sospesa nell'aria l'immagine di Messina e, viceversa, guardando da Reggio Calabria verso Capo Peloro, si vede nello stretto Reggio.