L’ iperidrosi, ovvero la sudorazione eccessiva, è una condizione che influisce negativamente sulla qualità della vita, sull’autostima e sui rapporti sociali di chi ne soffre. Ci si sente costantemente in imbarazzo, il che, tra l’altro, contribuisce a peggiorare la situazione. In molti casi si può risolvere. Vediamo come..Vestiti sempre macchiati di sudore, le mani e i piedi costantemente umidi sono, spesso, il tormento di chi soffre di iperidrosi. Ma qual è la causa di questa condizione? L’eccessiva reattività della ghiandole sudoripare agli stimoli del cervello e, di conseguenza, una produzione di sudore che supera di gran lunga le richieste di regolazione della temperatura corporea dell’organismo. La condizione emotiva di chi ne soffre e si sente costantemente a disagio, poi, peggiora la situazione. In realtà, però, le cause profonde sono ancora oggetto di studio.
Esiste poi un’ iperidrosi secondaria, cioè dovuta a patologie (per esempio, ipertiroidismo o altre disfunzioni del sistema endocrino) o ad altre condizioni particolari (menopausa, obesità, alcolismo, terapie ormonali…) Si tratta di un problema che non conosce stagionalità, ma che, durante l’estate, inevitabilmente peggiora. Solitamente, compare per la prima volta durante la pubertà. Non bisogna, però, fare confusione tra l’iperidrosi vera e propria, che è una condizione patologica, e una produzione un po’ abbondante di sudore.
La diagnosi non può basarsi sull’autovalutazione della sintomatologia e deve sempre essere fatta da un medico. L’iperidrosi può essere generalizzata, e quindi interessare praticamente tutto il corpo, o localizzata, cioè essere limitata ad alcune aree particolari (prevalentemente ascelle, mani e piedi). Si può curare? Per tamponarla (ma non per risolverla) è possibile utilizzare deodoranti e antitraspiranti. Occorre, però, fare attenzione a non esagerare con questi prodotti, perché si potrebbe danneggiare la pelle.
È, inoltre, buona norma evitare cibi e bevande che possono aumentare la produzione di sudore (per esempio alcol, spezie, tè, caffè e tutte le sostanze eccitanti), oltre che il fumo (anche il tabacco contribuisce a incrementare la sudorazione). Venendo, invece, alle terapie. Una possibilità è la ionoforesi, che si applica ai casi di iperidrosi palmare e plantare ed è una cura che va effettuata, periodicamente, per tutta la vita.
Un’alternativa è la terapia a base di botulino, che consiste in infiltrazioni locali di una soluzione di tossina botulinica, la quale, grazie alle sue caratteristiche “paralizzanti”, fa in modo che l’innervazione della ghiandole sudoripare non percepiscano più l’impulso che le spinge a produrre sudore. In questo modo si riduce, quindi, la sudorazione nelle zone trattare. L’effetto della tossina botulica è temporaneo e dura al massimo 10-12 mesi. Occorre quindi ripetere la terapia periodicamente; in genere un paio di volte l’anno. Nei casi più gravi è possibile ricorrere alla terapia chirurgica, che può essere risolutiva. In ogni caso, solo il medico, dopo aver fatto la diagnosi, può proporre la soluzione più idonea per il singolo paziente.
FONTE: Un articolo di Margherita Russo da Benesserevillage.it