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Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità.
 
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 BELTANE: LA FESTA DELLA LUCE E DELLA VITA

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MessaggioTitolo: BELTANE: LA FESTA DELLA LUCE E DELLA VITA   BELTANE: LA FESTA DELLA LUCE E DELLA VITA EmptyLun Apr 30, 2012 3:23 pm

INTRODUZIONE

Beltane è un momento in cui le energie della luce e della vita si manifestano nel loro aspetto più gioioso e trionfale. Questo è un tempo in cui celebriamo il ritorno dell'estate e della fertilità, periodo di scampagnate e feste all'aperto. E' un periodo dell'anno in cui di solito ci sentiamo fisicamente bene, in cui i nostri bioritmi si sono adattati alle accresciute ore di luce e ci siamo lasciati alle spalle i momenti critici della fine dell'inverno e dell'inizio della primavera.
Anche psicologicamente i nostri pensieri si volgono all'esterno, per fare e operare.
E' il momento di passare più tempo con gli altri. E' anche tempo di stimolare la nostra creatività e la nostra fertilità interiore.

Nella tradizione celtica i due grandi festival dell’anno solare erano Samhain e Beltane, rispettivamente la celebrazione della morte e della rinascita: questi aspetti vanno pensati in riferimento sia al mondo materiale (vegetazione, campi e animali) sia al mondo spirituale interiore dell’Uomo. Beltane è il giorno con cui incomincia la fase estiva delle attività legate alla terra e una volta era il momento in cui il bestiame veniva portato ai pascoli dopo lo svernamento. Beltane (pronunciato Belceine o semplicemente Beltan), Calendimaggio, è la festa che segna l’inizio dell’Estate Esoterica, è uno dei Sabbath più celebrati e conosciuti in ogni tempo e luogo, la sua tradizione non si è mai interrotta. Il suo scopo elettivo è quello di propiziare l’abbondanza e la fortuna. La sua natura è duplice: materiale e spirituale; da un lato mira a far crescere una solida posizione finanziaria, dall’altro favorisce il cammino spirituale di chi lo celebra. Il grande simbolo di Calendimaggio è l’Albero Cosmico, che si estende attraverso i tre livelli dell’esistenza e dal quale dipendono tutte le creature viventi. Beltane è la porta che si apre verso una consapevolezza maggiore, ma è anche la forza che ci aiuta nel quotidiano e che ci protegge. Dal punto di vista astrologico Calendimaggio è l’immagine speculare di Shamain. La corrispondenza stagionale ci mostra la trasformazione della fioritura nell’inizio della fruttificazione, così Beltane propizia fondamentali basi per la creazione di una condizione di vita migliore e apre la Via spirituale dell’Albero, in altre parole una delle più grandi conquiste spirituali del percorso iniziatici, inizia la parte più interiore del cammino.


PURIFICAZIONE E RINNOVAMENTO PROFONDO

Possiamo celebrare questa festa in vari modi. Seguendo le tradizioni possiamo piantare un palo di maggio in un prato e danzare con i nostri amici. Oppure possiamo mettere ghirlande di fiori attorno ad un albero.
Un'altra tradizionale attività di Rodmas è attaccare nastri rossi (colore della passione) a cespugli di biancospino per propiziare amore, fortuna o guarigione. Si possono accendere due piccoli fuochi e passare in mezzo ad essi per purificarci, sentendo la loro energia riempire i nostri corpi quando attraversiamo il loro spazio.
Se vogliamo si può celebrare questa data in modo più rituale. La vigilia del 1° Maggio accendiamo un piccolo fuoco all'aperto o (se desideriamo restare in casa o non abbiamo la possibilità di trovare uno spazio adatto) una candela rossa dicendo:

"Signore del Bosco porta i tuoi doni di fecondità perche' la terra si desti dal suo sonno".

Poi si accendiamo un secondo fuoco a sinistra del primo (o una candela color verde) dicendo:

"Bella Signora della Terra, gioisci. Il Grande Cervo viene a cercare la sua sposa perche' l'estate è arrivata".

Poi passiamo in mezzo ai due fuochi per tre volte, salutando l'estate che è arrivata e gridando "Bel!".

Si medita sui misteri della fertilità, con riferimento sia al fiorire della Natura, sia alla nostra fertilità interiore.
Possiamo infine consumare ritualmente vino e dolci (lasciandone sempre una parte per la Madre Terra e le sue creature).
Questo è un rituale che sarebbe preferibile celebrare con altre persone o ancor meglio, col proprio partner. In quest'ultimo caso il rito può terminare nel modo in cui terminavano i festeggiamenti intorno ai fuochi di Rodmas o al palo di Maggio: con un bel "matrimonio" silvestre nel nome di Robin Hood e di Lady Marian (e non è necessario procreare un "figlio di maggio"!)...
Mentre Samhain e Yule hanno soprattutto delle finalità materiali e servono a soddisfare dei bisogni primari come il denaro, il lavoro, la sfera della materialità in genere e, dal lato spirituale, la loro funzione è stata quella di rendere meno duro ed arroccato l'accesso all'Inconscio lunare onde poterlo, in seguito, purificare: gli ermetisti chiamavano questa azione l'unione dell'acqua con il fuoco, del fisso con il volatile, dell'Aquila con il Serpente. In questi due Feste l'infinito spirituale è stato solo intravisto, intuito potremmo dire, mentre la prima vera opera di purificazione e di elevazione è avvenuta con Imbolc (La Candelora).
L'azione di Imbolc è stata infatti quella di rimuovere dall'Inconscio lunare gran parte della componente dolorosa, legata ai ricordi e spesso totalmente inconscia, capace però di scatenare quegli schemi comportamentali di difesa, di chiusura o di aggressione.
Grazie all'azione catartica di Imbolc l'Io ha potuto, guidato da una volontà più forte e liberato dalla schiavitù del dolore, provare nuove esperienze, materiali e spirituali, onde crearsi nuovi schemi di comportamento, e questa è l'azione principe del Festival di Equinox che abbraccia un intero Anno a partire dalla sua esecuzione. All'Equinozio, inoltre, viene posta una particolare attenzione alla realizzazione personale nella sfera affettiva, poiché, come si è detto, la certezza di non essere soli e di essere importanti per almeno un'altra persona è un'altra premessa indispensabile per poter proseguire con serenità il cammino intrapreso.
Con Equinox termina la cosiddetta fase solve, la quale ha lo scopo di fornire una maggiore "fluidità" al nostro essere e di sciogliere i nodi dolorosi dell'inconscio lunare, in modo da rendere la persona di nuovo disponibile alle nuove esperienze, rinnovando tutte le energie e le potenzialità. A Beltane (Calendimaggio) inizia la seconda parte del cammino, quella che gli antichi chiamavano fase coagula, cioè dopo aver rese fluide, rinnovate, disponibili le nostre potenzialità ed essersi cimentati in nuovi cammini, ora si tratta di consolidare i risultati raggiunti, onde poter ambire a più elevati traguardi sia nell'ambito spirituale che in quello materiale. Beltane è il periodo in cui la luce e il ritorno alla vita si mostrano nel modo più visibile. La primavera si mostra in tutta la sua forza, se Imbolc era il risveglio della Natura e l’Equinozio di primavera evidenziava ancora maggiormente la vita che scorre e ricomincia, Calendimaggio è l’esplosione della vita e della Natura in tutti i suoi aspetti. È quindi il momento adatto per vivere la Natura, in mezzo ad essa, sentire scorrere la linfa vitale che già da tempo è presente in ogni cosa, fate lunghe passeggiate se potete, vivete il più possibile in mezzo alla Natura. È il momento propizio per coltivare amori e amicizie e per vivere la propria felicità.

PRATICHE DELLA FESTA DI BELTANE

Il grande simbolo di Beltane è l’Albero della Vita. La conquista dell’albero è un grande traguardo, tutti i grandi maestri siedono in un giardino, ai piedi del loro Albero. Per descrivere l’Albero si può fare riferimento a qualsiasi tradizione, una di queste è quella Nordica:

YGGDRASIL

È il grande Albero della tradizione Nordica, le cui radici sì perdono nell’infinito e le cui fronde giungono fino a terra, oppure le cui radici si spingono fino agli inferi e le fronde oltre il settimo cielo. Nell’antica raccolta nordica Edda, questo albero è detto Yggdrasil, perché Odino (Othin, Wotan) restò appeso ad esso nove notti per ottenere il dono della saggezza delle Rune.

“All’albero ventoso fui appeso
Appeso per nove notti piene
Con la lancia fui ferito e offerto
Fui a Odino, me stesso a me stesso,
Su quell’Albero del quale nessuno saprà mai
Quale radice affondi nella terra.”

L’Albero Cosmico è esteso dal mondo inferiore, è l’Asse dell’Universo. La radice del frassino Yggdrasil è rosa da un “verme” o serpente, alla sua sommità è appollaiata un’aquila con un falco tra gli occhi. Le sue fronde sempre verdi s’estendono su tutto il mondo e coprono il cielo. Uno scoiattolo ha il compito di scambiare i messaggi tra l’aquila e il serpente, altri animali simbolici circondano l’Albero e si nutrono delle sue foglie: quattro cervi saltano fra i rami, nei pressi si trova un altro Cervo (Eikpyrnir) dalle cui corna sgorga una rugiada che forma tutti i fiumi del mondo e la capra Heiorun, il cui latte nutre gli Eroi. Nelle vicinanze nuotano due cigni e infine uno sciame d’api coglie tutta la rugiada che da esso cade. L’Albero è una fonte in cui è celata la scienza d’ogni cosa. L’Albero rappresenta, un oggetto sia Macrocosmico sia Microcosmico, in altre parole l’intero Universo e ogni singolo uomo. Lo possiamo immaginare, come idea di partenza, come una fitta rete che mette in comunicazione tra loro dimensioni diverse, quasi una super dimensione che consenta gli scambi, di messaggi e non solo, tra i mondi molto differenti (inferi, terra, cielo). Ricordiamo sempre che dal punto di vista esoterico tutto questo non è solo un simbolo astratto, bensì dietro il simbolo si nasconde una realtà che l’uomo non riesce a spiegare e che tenta d’intuire con il mito. L’Albero non è un “posto” ma una via di scambio, un archivio di pensieri, un punto di vista che consente di spaziare oltre il livello materiale, teoricamente è quella strada che unisce spirito e materia, basso e alto, che consente all’Aquila di saper cosa dice il Serpente.

L’Equinozio di primavera, segna per i Celti, l’inizio della metà chiara dell’anno, quando le ore di luce superano le ore di buio.
E’ per convenzione il primo giorno della primavera, la stagione della rinascita. La primavera era per i celti la stagione degli accoppiamenti rituali, delle nozze sacre in cui il Principio maschile e quello femminile si accoppiavano per propiziare la fertilità. Ma era a Beltane che i Celti svolgevano questi rituali, una festa legata al calendario lunare e quindi dalla data mobile, che poteva cadere dalla seconda metà di aprile fino ai primi di maggio.
Nella tradizione celtica, come abbiamo già detto, i due grandi festival dell’anno solare erano Samhain e Beltane, rispettivamente la celebrazione della morte e della rinascita: questi aspetti vanno pensati in riferimento sia al mondo materiale (vegetazione, campi e animali) sia al mondo spirituale interiore dell’Uomo. Beltane o Beltaine (dal gaelico irlandese Bealtaine o dal gaelico scozzese Bealtuinn; entrambi dall'antico irlandese Beletene, "fuoco luminoso") è un antica festa gaelica che si celebra attorno al primo maggio. Beltane è la festa dedicata al Dio Bel, che molti accomunano con il Dio Cernunno, divinità della natura associato alla riproduzione e alla fertilità. Il Dio muore e rinasce come figlio della Dea dopo che esso l'ha fecondata. "Bealtaine" è anche il nome del mese di maggio in irlandese ed è anche tradizionalmente il primo giorno di primavera in Irlanda. È il giorno situato a metà fra l'equinozio di primavera ed il solstizio estivo, astronomicamente il giorno corretto sarebbe il 5 maggio.
Fonti gaeliche del X secolo affermano che i druidi accendevano dei falò sulla cima dei colli e che vi conducevano attraverso il bestiame del villaggio, per purificarlo dopo l’inverno passato nelle stalle, ed in segno di buon augurio, era anche il momento in cui il bestiame veniva portato ai pascoli dopo lo svernamento.
Nel libro “Tochmarc Emire” l'eroe irlandese Cu Chulainn descrive festa di Beltane in questo modo: «Beltaine, vale a dire fuoco benefico, cioè i due fuochi accesi dai Druidi con grandi incantesimi. Facevano passare le mandrie tra questi due fuochi per proteggerle dalle epidemie ogni anno».

Anche le persone attraversavano i fuochi, allo stesso scopo. L'usanza persistette attraverso i secoli e dopo la cristianizzazione (i popolani sostituirono i druidi nell'accendere i fuochi), fino agli anni '50. Il fuoco sacro era simbolo del fuoco celeste, il calore primordiale che produsse la creazione, e che si ripresentava a ogni ritorno della primavera. E’ significativo l’uso del legno di quercia, infatti la quercia è l’albero attribuito alla metà luminosa dell’anno, che proprio a Beltane celebra il suo trionfo.
Il fuoco distrugge i poteri ostili, purifica l’aria e favorisce la fertilità di tutti gli esseri viventi, per questo anche le persone e gli oggetti venivano fatti passare attraverso i due fuochi. La gente danzava attorno ai falò, si svolgevano danze con alti salti, quali la Danza del Cervo e la Danza del Salmone Saltante, ricordi di antiche danze di caccia e pesca. Molte donne danzavano in cerchio su bastoni di legno (poi diventati scope) in una frenetica danza di fertilità. Quando le fiamme dei falò iniziavano ad abbassarsi, le persone saltavano i fuochi per propiziarsi la fortuna, per incitare il raccolto e per prevedere quanto alto sarebbe stato. Così giovani e ragazze saltavano per trovare l’anima gemella, i viaggiatori per garantirsi viaggi sicuri, le spose per avere figli e persino le donne gravide per assicurarsi un parto facile. In fine le ceneri dei fuochi venivano sparse sulla terra per garantire la fecondità dei campi.
Beltane era il tempo della vita che erompe con un grido di gioiosa e selvaggia bellezza, il tempo dell’ energia che scorre pulsante nelle vene, del cuore che batte più veloce, delle corse sfrenate nei campi, delle passioni e degli amori…
Beltane era la stagione dell’energia, la stagione durante la quale i progetti e le idee che sono state in gestazione durante la Metà Oscura dell’Anno, solamente contemplate con l’immaginazione, possono ora essere espresse nel modo delle forme: celebrare Beltane significa tenere presente che ora i semi piantati a Samhain cominciano a germogliare e che non è più il tempo di ripensamenti, ma di fatti.

Curiosità:
1 - Secondo altre fonti, nei sacri fuochi di Beltane si usava anche il legno di Nocciolo. Le nocciole simboleggiano la saggezza dell’altro mondo e nel medioevo sembra che ai bambini venisse dato il latte della nocciola per farli crescere sani.
2 - L’accento sulla fertilità e sulla guarigione era fondamentale: i fuochi delle case venivano spenti e venivano riaccesi dal Fuoco Sacro del rituale per portare nella casa una fiamma benedetta che fosse bene augurante. I campi e le case erano benedetti altresì con delle foglie brucianti ;Per la tradizione irlandese, nel giorno di Beltane erano giunti gli Dei supremi di Erin, per portare sull’isola di Smeraldo il druidismo, la magia e i Quattro oggetti sacri: la pietra del destino, la lancia di Lugh, il calderone di Dagda e la spada di Nuada.
3 - Una tradizione celebrativa era detta “portar dentro maggio”: i giovani del villaggio andavano per campi e boschi a mezzanotte del 30 aprile per raccogliere fiori con cui adornare sé stessi, i familiari e le case. Nel ritorno, si fermavano ad ogni porta a lasciare un fiore.
4 - Un'altra tradizionale attività è attaccare nastri rossi a cespugli di biancospino per propiziare amore, fortuna o guarigione. Il Biancospino è l'albero della speranza, del piacere e della protezione.
5 - Il giovane re sole e la fanciulla primavera sono cresciuti raggiungendo la maturità sessuale e il rituale è la danza del loro incontro. Lei ora è la regina di maggio, con una corona di biancospino, e lui le si avvicina come signore selvaggio, uomo verde vestito di foglie o dio sole stesso. I villaggi eleggevano una bella giovane coppia per rappresentare il re e la regina di Maggio, che nei paesi anglosassoni venivano chiamati John Thomas e Lady Jane. Alla festa di Beltane il popolo danzava intorno al palo piantato al centro di una radura, simbolo di vitalità e fertilità. Il Palo era costituito da legno di betulla, albero simbolo di resurrezione, ornato con strisce di stoffa variamente colorate o pitturato con vernice bianca e rossa. Poi si raccoglievano i fiori e si passavano notti insieme sotto le stelle nel bosco.
6 - Due simboli di questa festa sono le mucche e le api, è il tempo del latte e del miele. Questo perché per gli antichi celti la capacità di produrre che rivelavano le mucche in questo periodo dell’anno erano come un miracolo, e stessa cosa valeva per la creazione del miele da parte delle api. Beltane è celebrato con miele, focacce di farina d’avena e formaggi.
7 - In Galles nove uomini rimuovevano dalle loro persone tutti gli oggetti di metallo, e andavano nei boschi a raccogliere nove diversi tipi di legna, che veniva posta in un buco nel terreno e accesa ritualmente con due pezzi di legno di quercia, sfregati insieme per creare scintille. I nove tipi di legna erano probabilmente i nove legni sacri dei Druidi: Sorbo selvatico, Quercia, Salice, Nocciolo, Betulla, Biancospino, Melo, Pino, Vite o Rovo. Il numero nove nella tradizione celtica è il numero che indica la completezza, quindi simbolico del cosmo.
8 - Una bevanda tipica di questa festa è l’idromele, liquore che si ottiene dal miele fermentato e che anticamente si pensava, donasse il dono del canto e della profezia. Dopo il matrimonio gli sposi potevano accedere per un intero mese lunare alla bevanda sacra: l'idromiele. Questo nettare garantiva la consacrazione dell'unione e l'energia necessaria ai numerosi amplessi. Idromiele per un mese lunare = luna di miele.
9 - Un altro aspetto celtico ripreso dalla tradizione cristiana è il mettere quando ci si sposa, l'anello all'anulare sinistro: l'anello ( o il cerchio) è un simbolo di protezione e veniva messo all'anulare dai guerrieri perché c'era la credenza che per quel dito passasse una vena direttamente collegata al cuore (la "Vena Amoris"). Essere feriti in quel punto avrebbe significato morire dissanguati. Poiché l'amore da sempre risiede nel cuore, mettere un anello al dito collegato direttamente al cuore significava proteggere e catturare l'amore/cuore dell'amata.

LA FESTA DI BELTANE: ORIGINI ED EVOLUZIONE

Beltane (fuoco luminoso) o Primo Maggio o ancora, Calendimaggio è il giorno con cui incomincia la fase estiva delle attività legate alla terra e una volta era il momento in cui il bestiame veniva portato ai pascoli dopo lo svernamento e la benedizione dei falò accesi a Beltane, appunto i fuochi di Beltane – ricorda la Rede:

"Quando la Ruota incomincia a girare
comincino i fuochi di Beltain a bruciare.”

Tradizionalmente si saltava attraverso i falò di Beltane per predire l’altezza del raccolto dai salti effettuati.

Beltane celebra l’amore, l’attrazione, il corteggiamento, l’unione, e tutti quei piccoli e grandi desideri istintivi che chiamiamo “febbri” o “amori” primaverili. Molto prima che fossero inventate le elezioni di miss “questoequell’altro” o, specialmente in USA, a fine corso venissero incoronati la reginetta ed il re del Liceo (o simili), i villaggi eleggevano una bella giovane coppia per rappresentare il re e la regina di Maggio, che nei paesi anglosassoni venivano chiamati John Thomas e Lady Jane. Comunque alla festa di Beltane il popolo danzava intorno al palo piantato al centro dello spiazzo dove si teneva la festa, un palo ben piantato a terra che si innalzava verso il cielo, un palo simbolo di vitalità; e non serve che vi illumini su che simbologia traspare in un palo piantato nel ventre di Madre Terra. Poi si raccoglievano i fiori e si passavano notti insieme sotto le stelle nel bosco.
Beltane è il tempo del latte e del miele, il periodo che più degli altri i Pagani dedicano al piacere. Dopo il risveglio primaverile i corpi sono pieni di energia. Adesso siamo nelle ore piene del mattino immaginario della Ruota dell’Anno. Il tempo migliore per sbocciare e fiorire, desiderio e soddisfazione. Beltane è una delle feste principali nel calendario popolare ed è celebrato con miele, focacce di farina d’avena e formaggi. Il motivo di questo è ovvio. Cercando simboli per l’altare di Beltane, ricordate che la mucca e l’ape saranno le immagini della Dea; loro creano il miracolo del latte e del miele.
Gli antichi Celti avevano due sole stagioni, non quattro: la metà oscura e quella luminosa dell'anno. Nell’Europa settentrionale inoltre, gli effetti della primavera cominciano a sentirsi solo all'inizio di maggio. Le successive suddivisioni dell'anno furono introdotte più tardi dagli agricoltori. Gli antichi Celti celebravano il 1° maggio la festa di Rodmas o Beltaine (pron. Beltein), nome anglicizzato che corrisponde al gaelico irlandese Bealtaine (pron. B'ioltinna) e al gaelico scozzese Bealtuin (pron. B'ialten) In Scozia Bealtuin è il Giorno di Maggio, May Day. Beltane è la seconda Festa per importanza nel calendario celtico (la prima è Shamain), era la festa del Fuoco di Bel, i Druidi la celebravano nella Selva, tra le sacre querce, il Gutuater alzava al cielo le antiche invocazioni, mentre lo Uati traeva gli auspici dagli astri e dal fuoco del falò, il coro dei Bardi si alzava verso la Luna. Un gruppo di novizi recideva un albero, che, ornato di nastri e frutti della Terra, sarebbe entrato trionfante nel villaggio l’indomani. Il nome significa Fuoco di Bel o Balenos, questa festa, infatti, è tenuta in onore del dio Bell (Balenos), divinità del fuoco e della luce “il Brillante”, era la Festa del Risveglio della Natura in cui i Sacerdoti accendevano grandi Falò fra i quali facevano passare il bestiame per preservarlo dalle morie, usanza che è sopravvissuta fino ai nostri giorni o quasi. Ma le pire preparate dai Celti non erano delle semplici “cataste” di legna, bensì dei rituali dal simbolismo molto complesso. Nelle Pire dei Celti, in cui erano usati nove tipi diversi di legno, era scavata una camera sotterranea che tramite un’apertura a collo di bottiglia comunicava con l’esterno e nella quale prendevano posto gli iniziandi. Al di sopra veniva acceso un fuoco. La pira aveva tre lati e dieci aperture, di cui tre rivolte verso Nord, il luogo delle forze più basse. Tradizionale anche lo scambio di doni e di ghirlande infilate su un palo, con evidente allusione alla sessualità e quindi alla fecondità della vegetazione. Esplicate tutte le operazioni d’esorcismo, propiziazione e d’iniziazione che erano accompagnate dalle pronunziazioni di formule ed incantesimi e che si svolgevano nella notte tra il 30 Aprile e il 1° Maggio, allo spuntar del sole un gruppo di Druidi, normalmente i più giovani, si recavano nella Selva Sacra e tagliavano una giovane quercia, scegliendola tra le più belle e la collocavano al centro del villaggio, ornandola (come già detto) di nastri colorati: ecco finalmente era “entrato l’Albero”, le comunicazioni con le forze magiche dell’universo erano ristabilite. L’elemento del fuoco era al centro di questa festività e, nell’antica Irlanda, sulla collina di Tara (centro sacro di tutta Erin) il re accendeva, sotto la supervisione dei druidi, il Fuoco Sacro, simbolo di rinascita dopo la morte. L’antica Legge Irlandese dei Brehon (druidi giudici), si riferiva a Beltain come il periodo dei divorzi. A Lughnasadh (pron. Lùnasa), il primo d’Agosto, le giovani coppie si univano in una sorta di Matrimonio di Prova e, entro Beltain, avrebbero dovuto decidere se sposarsi o no. Come abbiamo visto, non era solo il fuoco l’elemento caratterizzante di questa grande festività, ma vi era anche un altro lato, un po’ più dolce e oscuro, che portava alla disperazione i primi missionari cristiani nelle terre Celtiche: la Fertilità e l’Amore! A Beltane, mentre i Druidi invocavano gli déi, gli Ovati leggevano il futuro attraverso il volo degli uccelli, i Bardi suonavano canzoni di gioia e i guerrieri si scontravano, per gioco, per mettere in mostra la loro forza, le giovani coppie correvano nei boschi verde smeraldo in cerca di cespugli. Ancora oggi, nelle terre d’Albion, vi è il May-Pole Dance (la Danza del Palo di Maggio), dove si usa ballare intorno ad un palo eretto per l’occasione, ornato di foglie e fiori (chiaro simbolo fallico e di fertilità). Nel Dorset, in Inghilterra, vi è una gigantesca figura, d’origine Celtica, Cerne Abbas, disegnata sul terreno, che si può ammirare solo da un’altura. Rappresenta un guerriero nudo, con una clava in mano, una pelle di leone su una spalla e il membro visibilmente eretto. Neanche tanto tempo fa, il May-Pole, veniva eretto proprio sulla figura di gesso di Cerne Abbas e, durante la notte, le donne che volevano avere un figlio, si sedevano dove si può facilmente intuire.


LA FIGURA FULCRO DEL SABBATH DI BELTANE: IL DIO BEL

Il Dio Bel è il Dio solare e luminoso, protettore delle pecore e del bestiame, ed è ritenuto uno degli antichi dei celtici più diffusi in Europa. Il poeta gallo-romano Ausonio di Bordeaux nel VI sec d. c. afferma che anche a Bordeaux, oltre che ad Aquileia e in altre zone d’Europa, c’era un tempio dedicato al Dio Bel. La sposa di Bel era Belisama, il cui nome vuol dire la dea splendente, ossia la Luna. E’ un importantissimo dio della tradizione celtica, che corrisponde al dio romano Apollo, che possedeva probabilmente alcune componenti del Sole, pur non essendo identificabile con lo stesso. Inoltre aveva caratteristiche dell’acqua, che gli davano attributi di guarigione. La sua figura sopravvive anche durante il Cristianesimo, trasformato in San Bonnet ed invocato dai pellegrini per le cure di diverse malattie.

L’AQUILA, IL SERPENTE, LO SCOIATTOLO E GLI ALTRI SIMBOLI ANIMALI

L’Aquila rappresenta la parte più elevata, cioè la divinità a livello universale e l’intelletto a livello individuale. È un simbolo solare. Il Serpente è il ciclo delle morti e delle rinascite, la forza cieca ed istintiva che perpetua se stessa attraverso gli esseri viventi. Lo scoiattolo è il messaggero che trasferisce le informazioni tra mondi diversi, non è mai fermo ed è rosso come il fuoco. È un simbolo mercuriale. Se l’Aquila è l’intelligenza al suo livello più alto, il Falco posto tra i suoi occhi, è la coscienza, che può essere o non essere affrancata del tutto dagli istinti. Nell’antico Egitto il Falco era l’emblema dell’anima. Il Cervo è l’elemento di mediazione tra Macro e Microcosmo, le sue corna ricordano i rami degli alberi e come questi s’accrescono e si rinnovano. Potremmo affermare che il cervo è colui che porta una copia dell’Albero, uno Spirito superiore quindi, il quattro è un numero dai numerosi significati, basti ricordare i quattro animali biblici che devono piegarsi davanti all’Uno, in particolare il quattro ha un valore di principio (i Quattro Elementi, la Materia), di stato (i punti cardinali, le stagioni, il tetragono ovvero la materia secondo i pitagorici, i quattro mondi della cabala: emanazione, creazione, perfezionamento e visibile, ecc.) ma anche di fine, infatti, quattro sono i cavalieri dell’Apocalisse che distruggeranno il mondo partendo dai quattro punti cardinali. I cervi, in sintesi sono il simbolo della creazione e della trasformqzione dell’Albero negli esseri viventi. Da notare che ognuno di essi ha con sé una copia dell’albero sotto forma di corna. Una posizione particolare occupa il quinto cervo, che ognuno chiamerà secondo la propria fede, e che dispensa acqua di vita a tutto il mondo. La capra dalle cui mammelle esce l’idromele che sazia gli Eroi di Odino, sicuramente ha analogie importanti con un’altra capra, Amaltea, il cui latte svezzò Zeus, il cui corno divenne la cornucopia e la cui pelle divenne l’Egida (lo scudo di Zeus, ancor oggi si usa dire “porsi sotto l’egida di qualcuno”), senza dubbio appare come una zoofania [incarnazione divina in un animale] della Grande Madre, ma ha in se anche valori sacrificali e solari, ovvero dell’inizio della vita basato sul sacrificio della precedente.

RITI TRADIZIONALI PER BELTANE

LA DANZA DELL'ALBERO DI MAGGIO

Anticamente il palo di Maggio era eretto al centro dei villaggi e dei comuni, o anche in un campo vicino al villaggio - piantato nel terreno in modo permanente o in via temporanea. La danza intorno al palo era un usanza attesa da tutta la comunità anche in epoca cristiana.
Per la vostra Danza dell’Albero di Maggio, procuratevi un palo alto fra i quattro e i sei metri, preferibilmente in legno da piantare al centro di un terreno o di un vaso capiente da porre al centro di un piazzale. Prima della festa scavate una buca di almeno tre metri per tenere ben fisso il palo nel terreno.
Ogni partecipante deve portare un nastro colorato di circa venti metri di lunghezza e fra i cinque e i sette cm di larghezza. Una volta giunti gli invitati, fissate i nastri al palo (per rendere più semplice e veloce l’operazione fissate una vite ad occhiello metallico all’estremità del palo prima di fissarlo nel terreno, così che sarà sufficiente collegare ogni nastro all’occhiello). Procuratevi dei nastri di riserva, per supplire a qualsiasi imprevisto. Una volta che i nastri sono legati, alzate il palo fino a quando non è verticale, fatelo scivolare nel buco e fissatelo bene alla base in modo che non si sposti durante il ballo. Tradizionalmente attorno al palo danzano un numero uguale di uomini e donne, i primi girano in senso orario e le seconde in senso antiorario. Se non disponete di un pari numero di ospiti di sesso maschile e femminile, non preoccupatevi, la cosa importante e che si possano ugualmente formare delle coppie.
Tenete i vostri nastri con la mano più vicina al palo, rivolta verso l’interno del cerchio. La danza deve essere eseguita avanzando a zig-zag e cioè dal primo a sinistra, e poi la destra, poi ancora a sinistra e così via. Se eseguite la Maypole Dance per la prima volta fate qualche giro di prova. Continuate la danza fino a che il nastro non si sarà esaurito, a questo punto annodatelo in basso. Accompagnate le danze con i canti e le ballate di Maggio.
Mentre si danza, nel contempo si brucia l’Albero dell’anno precedente, alla cui cenere si attribuiscono proprietà apotropaiche (d’esorcismo) e fertilizzanti, per cui va sparsa per i campi. Oltre all’usanza dell’Albero, che può assumere varie forme: Albero intero, sfrondato e adornato o semplicemente un palo, era molto diffusa anche quella del Re e della Regina di Maggio.

RE E REGINA DI MAGGIO

Re e Regina ricordano la fusione degli opposti, venivano scelti due giovani, sani e robusti che venivano incoronati come il Re e la Regina di Maggio, la festa prevedeva spesso corse all’Albero, Alberi della cuccagna, oppure corse a cavallo, processioni con l’Albero di Maggio attraverso i campi per renderli più fecondi. In alcune di queste feste seguiva una vera ierogamia, una unione reale tra Re e Regina, che in certe zone della Cina sfociava in orgia collettiva, così come succedeva durante i Floralia, che erano le feste delle Calende di Maggio dell’antica Roma, dedicate a Flora e all’abbondanza. Molto ricca di simbolismo è un’usanza degli Slavi della Corinzia, che precede di poco Calendimaggio, cioè cade nella festa di San Giorgio. San Giorgio è noto soprattutto per la leggenda dell’uccisione del Drago, ma anche perché ha vinto tre volte la morte, e il Drago è ai suoi piedi in quasi tutti i dipinti che lo raffigurano. In quella festa un ragazzo in carne e ossa o un fantoccio, vestito di foglie e frasche, prende il nome di Giorgio il Verde, e viene gettato nell’acqua affinché procuri pioggia e abbondanza dei raccolti. Il Drago ucciso da San Giorgio viveva, infatti, dalle acque di uno stagno e da lì diffondeva pestilenza e siccità con il suo fuoco. Giorgio è un elemento solare, che deve ricollegarsi con il Regno delle Acque dove deve trovare il Drago che vi è nascosto. Questo richiede Calendimaggio, la congiunzione degli opposti. In Transilvania e in Romania Giorgio il Verde s’incammina per i campi, seguito da fanciulle che cantano, accende un fuoco circolare al cui centro depone una torta, traccia cioè quel simbolo del Sole ben noto e chi si interessa anche marginalmente d’Astrologia, e che significa “centro che emana onde d’energia”, come il Sole appunto. Quindi Giorgio distribuisce pezzi di torta alle fanciulle: la congiunzione degli opposti.

I COLORI DI BELTANE

Questo è un momento in cui la terra è rigogliosa e verde come l’erba nuova e gli alberi che si risvegliano, dopo il lungo sonno invernale, perciò usiamo molto verde, i colori brillanti dei fiori - il giallo dei narcisi e dei denti di leone, il viola dei lillá, il blu di un cielo di primavera, il rosso del fuoco e delle rose. Scegliete uno o più di questi colori per decorare il vostro altare o la vostra tavola da pranzo con tovaglie, candele, nastri colorati e tutto quanto la vostra fantasia vi suggerisce.

FIORI E FEIRIES

Come detto Beltane é il momento in cui la terra si risveglia, secondo molte tradizioni i regni della natura sono regolati e protetti dai Feiries, esseri fatati che in primavera sono particolarmente indaffarati. La tradizione vuole che i Feiries proteggano e portino buona fortuna alla casa o il giardino che li ospita, e onora. Se volete tener fede a questa tradizione inserite nell’altare e in casa fiori freschi in vasi o raccolti in corone. In alcune parti dell’Inghilterra e l’Irlanda è usanza preparare delle offerte dolciarie per i Feiries domestici come le Frittelle al Miele.

LA RUGIADA DI BELTANE

Una tradizione antica vuole che il giorno di Beltane ci si alzi all’alba per cogliere la rugiada e poi usarla per lavarsi. Essa donerà bellezza al viso delle donne e abilità alle mani degli uomini, per cui cominciamo il giorno della rinascita levandoci con il sole.

ANTICO RITO DEI FUOCHI

I fuochi di Beltane sono una tradizione che risale a centinaia di anni fa. Anticamente i fuochi erano enormi, simili ai Roghi de la Vecchia, in uso ancora oggi in molte parti d’Italia.
Il fuoco era un luogo attorno al quale tutta la comunità si raccoglieva - un luogo di musica e magia, di danza e d’amore. Era consuetudine accendere il fuoco alla Vigilia di maggio (l’ultima notte di aprile) e lasciarlo bruciare fino al tramonto del 1° Maggio. Il falò era acceso con un fascio composto di nove tipi diversi di legno (Betulla, Quercia, Quercia, Sorbo, Salice, Biancospino, Nocciolo, Melo, Vite, Abete) ed avvolti con nastri colorati. Una volta che il fuoco ardeva, un pezzo di legno fumante era portato in ogni casa del villaggio, per assicurarsi la fertilità durante i mesi estivi.



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BELTANE: LA FESTA DELLA LUCE E DELLA VITA
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