La bella Janet era figlia del conte di Lowlands e viveva in un castello sulla sommità di una collina. Un giorno, la fanciulla si stancò di starsene nelle sue stanze e cominciò a passeggiare per i boschi di Carterhaugh. Il sole splendeva e il bosco era pieno di bellissimi cespugli di rose bianche e di campanule. Decise allora di raccogliere una rosa ma, non appena l’ebbe fatto, comparve un giovane sul sentiero davanti a lei: “Io sono il guardiano di questi boschi e controllo che nessuno ne turbi la pace!” sorrise freddamente il ragazzo. “Io non volevo fare niente di male” gli rispose la ragazza, impaurita “Tu sei il cavaliere delle fate…” “Ti prego non avere paura, anche io ho origini mortali” e il ragazzo raccontò la sua storia. Era figlio di un grande conte e un giorno, mentre era a caccia con il padre, fu colto da una grande stanchezza, cadde da cavallo e si addormentò. Fu così rapito dalle fate e da allora tenuto sotto un grande incantesimo: di giorno era guardiano e di notte era prigioniero nel regno delle fate.“Come vorrei ritornare nel regno dei mortali!” Janet che era una ragazza dal cuore buono di slancio disse: “Come posso aiutarti?” “A mezzanotte devi recarti all’incrocio della strada e aspettare che passi il corteo delle fate. Uscirai soltanto al passare del terzo gruppo. Corrimi incontro, fammi cadere da cavallo e tienimi stretto tra le tue braccia. Qualunque cosa accada, tienimi stretto e non lasciarmi, solo così potrai riportarmi tra i mortali”. La notte Janet si nascose sotto a un cespuglio e attese. Passò il primo corteo, poi il secondo e quando vide il suo bel cavaliere sul cavallo bianco gli andò incontro e lo prese fra le braccia. Quando la regina delle fate se ne accorse, trasformò il bel cavaliere prima in lucertola, poi in serpente e infine in carbone ardente. Ma la ragazza riuscì a tenere fra le sue braccia il cavaliere e la fata sconfitta disse: “Il bel cavaliere è riuscito a guadagnare l’amore di una mortale” e se ne andò. Il cavaliere baciò la bella dama e presto si sposarono.