Trama: Un percorso autobiografico denso di metafore, un breve ritratto di un uomo che ha vissuto una vita professionale piena fino a 55 anni, per poi comprarsi un pezzo di terra sul lago di Bolsena e vivere occupandosi di piante e giardinaggio. Coltivare la terra, prendersi cura di creature viventi,stare all’aria aperta, fare un lavoro manuale, ascoltare i ritmi delle stazioni, comprendere le esigenze profonde di un fiore: sono gesti che ci fanno stare bene e che ci aiutano a capire meglio il nostro percorso di vita, perché le piante hanno qualcosa da insegnare a qualsiasi uomo di qualsiasi età. Questo libro è un gioiello di spiritualità, un dono per tutti coloro che avvertono il mondo dei giardini come una componente della loro interiorità. Il testo dimostra l’abissale differenza tra una civiltà rispettosa di tutto e tutti, come quella antica, e quella contemporanea, dedita allo sterminio. Come dicevano i Druidi “O si vive con la Natura o si muore senza Natura”. Inoltre, questo manuale ci insegna a non cercare di rendere immutabile il nostro giardino, perché sarebbe come imbalsamarlo. Il vero “orto” è quello che sposa la radiosa vitalità di gea, signora di ogni soffio e libertà. E’ inutile dire come il giardino sia la metafora della vita.
Edizioni: Ponte alle Grazie