Volge come una ruota il ciclo della vita, all’inizio del nuovo anno così cantò il Bardo: alle calende d’Inverno terra dura, fremono foglie secche sullo stagno. Sventura a chi s’adagia lontano dalla casa, chi può chiuda la porta e lasci fuori furia di vento presagio di tempesta: difficile conservare un segreto! Alle calende d’Inverno, magri i cervi, gialle le chiome di betulla, deserta la capanna che in estate vide fluire il sangue della caccia. Sventura a chi si rammarica per nulla. Alle Calende d’Inverno, grigia piuma hanno gli uccelli, e triste il loro canto. Tra cento uomini non troverai l’amico
PRIMAVERA
Volge come una ruota
il ciclo della vita giungono
le Idi di Febbraio, mentre galoppano
i destrieri della neve il buio sembra senza fine: la preghiera pronunciata
a bassa voce svegli chiuso nella terra
il calore che dona erba ai piedi
degli agnelli e foglie agli alberi.
Poi liberate dal freddo le membra, usciremo dal chiuso ad intonare azzurro canto di vittoria
(Fryda Rota)
ESTATE
Volge come una ruota il ciclo della vita così cantò il Bardo: Maggio, incomparabile stagione! Magnifici i tuoi colori. I merli cantano un poema quando è sottile il raggio del giorno: benvenuta, estate gloriosa! Il tempo amaro è passato. Freme paura nel cuore del cerbiatto, e calmo è il mare, adesso che l’oceano è quasi addormentato; fiori sull’arpa della foresta, musica di pace perfetta. Dardi di rondini saettano nel cielo.
AUTUNNO
E foglie vanno tra i rossi dell’autunno: tra foglie cado e divento anch’io cosa lieve sul volto della terra – sulla guancia fragile e ormai grigia;
porterà l’inverno che avanza gemme di ghiaccio in collane lunghe e sul mio volto ad una ad una le porrà:
io sarò bianca, senza più colore,
tra i polsi della brina dormirò – ma
il sonno ha tempo breve ed al risveglio
io sarò ala, volo di farfalla
(Fryda Rota)
INVERNO
Samahin – Solstizio d’Inverno – Il Natale – Yule – Capodanno – Befana – Sant’Antonio –
Imbolc - Orso – Carnevale – San Valentino