Termine derivato dal latino ab iuro, nego con giuramento. Ritrattazione dell’errore in materia di fede. Essenzialmente indica la rinuncia solenne e perpetua ad una fede professata o ad una Chiesa di cui si faceva parte. Il diritto canonico impone l’atto di abiura ai colpevoli in foro externo, ovvero in forma pubblica, di apostasia, o eresia o scisma, che chiedano la riammissione alla comunione dei fedeli (v. Scomunica) ed ai sacramenti. Il rito si svolge secondo il Pontificale Romanum. Se invece la colpa fu in foro interno, è sufficiente il pentimento e la confessione. L’abiura può essere ricevuta soltanto dall’ordinario del luogo o da un suo delegato caso per caso, in presenza di due testimoni. Tra le abiure più famose quelle del re di Francia Enrico IV, che nel 1593 abiurò il Calvinismo e della regina Cristina di Svezia, la quale nel 1654 passò dal protestantesimo al cattolicesimo.