Termine derivato dall’aramaico abba (padre). Tra i monaci di Siria ed Egitto indicava il padre spirituale di piccoli gruppi, venerato per età, conoscenze e santità. In Oriente, fino al V secolo, ed in Occidente fino al VII, l’Abate poteva essere un laico; dopo di che, nell’ambito del cristianesimo, il titolo diventò una dignità ecclesiastica maggiore che segue l’episcopato. L’Abate era il pater familias, con piena autorità, cui era dovuta pietas, reverentia et oboedentia e la regola benedettina codificò la figura dell’Abate quale superiore del monastero sui iuris, ovvero autonomo con autorità suprema, che dirige la vita spirituale e materiale della comunità monastica. In Francia invece, già sotto i Merovingi, tale titolo fu dato anche a preti secolari, donde: Abate palatinus, Abate castrensis ed Abate castellanus. Gli Abati venivano aletti dagli stessi monaci ma, dopo il VII secolo, i principi intervennero abusivamente nelle elezioni, creando la figura dell’abbacomites, conti abati, fino alla riforma dell’XI secolo. Il vescovo diocesano conservò a lungo il potere di conferma delle elezioni; questa scomparve a misura che si estendeva il beneficio dell’esenzione, sull’esempio dei monasteri irlandesi fondati da San Colombano. Nel XII secolo agli Abati venivano conferite insegne episcopali. Il Concilio Lateranense (1123) riconobbe agli Abati le insegne episcopali. Nei secoli XIV e XV molte abbazie, per scarsità di monaci, venivano affidate a cardinali, vescovi od a sacerdoti come Abati commandatarii. Con il concordato fra Leone X e Francesco I di Francia (1516), vennero concesse al re quasi tutte le abbazie, donde gli Abati secolari. Molti Abati erano membri di diritto degli ordini di governo, sia in Francia che in Inghilterra. In Francia l’espressione "monsieur l’Abbé" venne ad indicare, anche in tempi moderni, qualsiasi sacerdote. Nel 1700, in Italia, divenne titolo onorifico per semplici sacerdoti. Già nel medioevo gli Abati di vari monasteri, sull’esempio di Cluny, erano usi riunirsi per decisioni comuni. Il Concilio di Trento stabilì l’obbligo di tali congregazioni, con la nomina di un Abate generale. La confederazione benedettina, sotto Leone XIII, stabilì la nomina di un Abate primate.