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 LE STREGHE DI SALEM

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MessaggioTitolo: LE STREGHE DI SALEM   LE STREGHE DI SALEM EmptyMer Lug 06, 2011 4:59 pm

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INTRODUZIONE

Quella accaduta a Salem nel Massachusetts all'incirca nell'anno 1690 fu da considerarsi una delle più grandi esplosioni di isteria collegata alla stregoneria. Quello che forse è conosciuto come il più famoso processo per stregoneria: a carico di 141 persone ebbe inizio nel 1692. Il capo l'imputazione principale fu fornito da alcune ragazzine del villaggio, che cominciarono inspiegabilmente a gemere e a urlare, sostenendo di essere state stregate da alcune donne del posto. Gli inquisitori accolsero la tesi che il Maligno si servisse di gente malvagia, per far del male o causare del male ai buoni. Al fine di vanificare qualsiasi alibi difensivo fu sposata la tesi secondo la quale il Maligno, per proteggere i suoi malefici aiutanti, creava fantasmi di costoro in modo che, mentre i cattivi tormentavano le vittime, le loro immagini comparivano altrove, occupate in attività innocenti. Durante questo periodo di "parodia giustizialista" vennero impiccate 19 persone. L’ultima sentenza capitale ebbe luogo nel settembre del 1692.
Un contributo sostanziale a questa isteria di massa fu data da Cotton Mather. Un attacco di convulsioni che Margaret Rule ebbe nella chiesa di Mather, sommata ad altri comportamenti anomali, spinsero l'eminente prelato a riaccendere e rinfocolare l'interesse ed il panico contro le presunte streghe di Salem. Il caso infatti stava lentamente smorzandosi. Gli attacchi di Margareth furono indicati come segni di possessione diabolica e la giovane Rule fu tormentata al fine di confessare i nomi delle altre streghe sfuggite alla "giustizia". Finalmente la ragione prevalse e dopo quattro anni circa da queste date, i giurati firmarono una confessione giurata nella quale ammisero di aver commesso degli errori e chiesero perdono…peccato che per 19 innocenti era troppo tardi.

LA STORIA DELLE STREGHE DI SALEM

Salem Village, Massachusetts, nel 1642 era una comunità rurale satellite, staccatosi dal nucleo di Salem Town (il luogo dell'antica Salem Village corrisponde all'incirca all'odierna Danvers,) formata da emigranti di seconda e terza generazione, molto attivi e dotati di iniziativa personale e senso corporativo. Gli abitanti della Nuova Inghilterra erano "un popolo scelto da Dio perchè colonizzasse quei territori che una volta erano del diavolo", scrisse Cotton Mather, uno dei più noti ministri della colonia. La gente di Salem, come tutti i coloni puritani del Massachusetts, si consideravano soldati sempre in guerra contro il diavolo e il suo operato. Gli anni immediatamente precedenti il 1692 non erano stati facili. Invasioni di locuste e ripetuti periodi di siccità avevano distrutto i raccolti in tutta la regione, causando ristrettezze e miseria per la maggior parte dei coloni, la cui sopravvivenza era legata ai frutti della terra. Come se tutto ciò non bastasse, un enorme incendio scoppiò a Boston, nel 169, distruggendo quasi tutta la città. Poco dopo questa tragedia giunse il terribile terremoto che rase al suolo Port Royal, in Giamaica, uccidendo circa duemila persone, per la maggior parte parenti e amici dei coloni del Massachusetts. A molti sembrò che questi disastri fossero parte di un piano del diavolo, per cacciarli dalla Nuova Inghilterra e riprendersi i suoi territori. Fu in questa atmosfera di superstizione e crescente panico che nel 1692 scoppiò l'isterica caccia alle streghe. Con la rivelazione che alcuni di loro "erano in combutta col diavolo", per dare una spiegazione alle loro sfortune, la gente trovò capri espiatori nel piccolo villaggio di Salem, che per dodici mesi, visse nell'incubo di una selvaggia caccia alle streghe. Salem si era già guadagnato una certa reputazione per liti tra cricche rivali, che desideravano controllare il paese e due ministri del culto se ne erano andati, dopo essersi scontrati con la congregazione. Il loro successore fu il reverendo Samuel Parris e i fatti che dovevano scuotere la tranquilla vita di Salem cominciarono proprio attorno al focolare della sua cucina.
In precedenza Parris aveva commerciato nelle Indie Occidentali ed era tornato dall'isola di Barbados con due schiavi: John Indian, un purosangue caraibico, e la moglie Tituba, la cui ascendenza era metà caraibica e metà africana. Essa era a conoscenza dell'obeah, la magia delle Indie Occidentali, giunta dall'Africa con i suoi antenati. Nei primi mesi dell'anno 1962 Tutuba cominciò a mostrare i trucchi e gli incantesimi che conosceva alle due fanciulle della casa, Elizabeth e Abigail. Elizabeth, figlia di Parris, era una bimba tranquilla e ubbidiente di nove anni, mentre Abigail Williams, cugina e più vecchia di due anni, era di uno stampo diverso, maliziosa, infida e insincera. Non era interamente colpa sua, perchè i rigori di un'educazione puritana pesavano terribilmente sull'esuberanza di una ragazza che viveva in quei luoghi. A Salem erano poche le vie d'uscita dalla severa atmosfera e nella casa dei Parris non ve ne erano del tutto, tranne che in cucina. Durante i lunghi pomeriggi invernali, ogni volta che lo zio e la zia erano fuori casa, Abigail correva ad ascoltare le storie di magia di Tituba, pregandola di leggere anche nel futuro. Elizabeth, per la quale la schiava nutriva un particolare affetto, veniva con la cugina e ne condivideva le gioie del proibito. Ben presto la cucina dei Parris fu meta di molte altre
ragazze desiderose di sentirsi leggere il futuro. Tra queste Mary Walcott e Susanna Sheldon che vivevano vicino alla parrocchia. Da più lontano veniva la dodicenne Ann Putnam, figlia di una madre nevrotica, e Mercy Lewis, domestica in casa Putnam, una fanciulla particolarmente curiosa e portata ad origliare. Queste ragazze portarono con sè amiche e cameriere: Sarah Churchill, domestica in casa del vecchio George Jacobs; Elizabeth Hubbard, nipote della moglie del dottor Griggs, il medico del villaggio e domestica nella sua casa; Mary Warren, domestica in casa di John ed Elizabeth Proctor.
Il gruppo, composto da circa dieci ragazze, tutte al di sotto dei vent'anni, provò per la prima volta una sensazione eccitante che rompeva la monotonia della loro vita quotidiana, nonostante quel che facevano, fosse assai pericoloso, perchè severe leggi dettate da un rigoroso puritanesimo vietavano di leggere nel futuro, considerandola una prerogativa del diavolo, che portava a dannazione certa e al fuoco eterno dell'inferno. L'effetto sul fragile sistema nervoso delle ragazze fu inevitabile. Preoccupate per quel che avevano visto e sentito esse caddero ammalate e cominciarono a comportarsi in modo strano. La piccola Elizabeth Parris cadeva in trance, guardando a lungo fissamente nel vuoto, dopo di che cominciava a gridare e si lasciava cadere a terra. Abigail si comportava allo stesso modo, emettendo dei suoni gutturali come se stesse soffocando, abbaiava come un cane e camminava carponi su mani e piedi. Quando Parris pregava per la loro guarigione, Abigail si tappava le orecchie alle sante parole ed Elizabeth gridava e gettava attraverso la stanza la Bibbia di famiglia. Profondamente allarmato da questo comportamento, Parris chiamò il dottor Griggs che curò le bimbe con varie medicine, senza tuttavia ottenere alcun miglioramento. Alla fine scosse la testa e diagnosticò che erano in preda a un maleficio. I vicini colsero al volo la frase e dissero che le due ragazzine erano stregate. Mary Walcott e Susanna Sheldon ebbero delle convulsioni. Ann Putnam si muoveva carponi con movenze animalesche. L'intero villaggio era preoccupato: che cosa si poteva fare per aiutare le povere ragazze? John Proctor fu pronto a trovare una soluzione. Fece sedere Mary Warren al filatoio e le disse che se avesse avuto un altro attacco l'avrebbe legata. Essa guarì. Altri risero delle "bambine", così venivano chiamate nonostante avessero quasi vent'anni. Parris non era tra quelli che ridevano, nè credeva nel rimedio di John Proctor. Egli chiamò aiuto dall'esterno, e in risposta alla sua supplica giunsero una mezza dozzina di ministri del culto da Salem Town e dalla vicina Beverly per pregare con le ragazze. All'inizio esse ascoltarono tranquillamente, ma presto un moto di insofferenza serpeggiò tra loro e cominciarono ad agitarsi ogni volta che veniva citato il nome di Dio. Alla fine si contorcevano sul pavimento e le loro grida echeggiavano talmente alte da costringere i pastori ad abbandonare le loro preghiere. Parris allora si ricordò della schiava Tituba. Durante i suoi viaggi nelle Indie Occidentali aveva sentito parlare di "obeah" e "voodoo". I disturbi accusati dalla figlia potevano essere causati da qualche diavoleria del genere? Egli osservò attentamente Tituba, e un giorno la vide prendere qualcosa dalla cenere del camino e darla da mangiare al cane. Quando le chiese di che cosa si trattasse si sentì rispondere: "Una torta, signore". Parris si rese conto che la donna aveva preparato una "torta della strega". La torta della strega era fatta con farina di segale impastata con urina di bimbo e data in pasto a un cane. Si credeva che se il cane avesse cominciato a tremare, il bimbo sarebbe guarito. Tituba stava cercando di far guarire la sua amata Elizabeth. Alla scoperta della torta, Parris fu assalito da un attacco di collera violenta e fustigò Tituba, finchè questa confessò di aver appreso le arti magiche nel suo paese, ma negò di essere una strega. Parris fece poi delle domande a Elizabeth sui suoi rapporti con Tituba, finchè la bimba scoppiò in pianto e confessò tutto sugli incontri che avvenivano in cucina. Dapprima le altre ragazze negarono la storia di Elizabeth, ma alla fine ammisero tutto quanto. Anche a questo punto la situazione avrebbe potuto essere contenuta entro certi limiti, se Parris non avesse posto la domanda fatale. "Chi oltre a Tituba, è coinvolto in questa storia?". Abigail rispose: "Goody Good". ("Goody", abbreviazione di goodwife è intraducibile. Assieme al maschile goodman, questi due appellativi venivano usati per capifamiglia e denotavano rispetto e quasi deferenza nei confronti delle persone anziane e stimate. Alcune volte, come in questo caso, sono attribuiti anche a persone di condizione sociale inferiore, mai però a schiavi o servi). Sarah Good era una mezza vagabonda dalla reputazione piuttosto dubbia, che si arrangiava a forza di espediente, fumava la pipa, ed era disprezzata da tutti. "Chi altro?" "Goody Osborne". Anch'essa era considerata una donna di dubbia moralità. Benestante e a quanto pare un po' svanita di cervello e molto malata. Sposatasi tre volte, con l'ultimo marito aveva convissuto per un certo tempo prima di sposarlo (da qui la fama di immoralità), nessuno l'aveva mai vista in chiesa. Il 29 febbraio 1692 vennero emessi mandati di cattura per Tituba, Sarah Good e Sarah Osborne. Il giorno successivo fecero ingresso nel villaggio due magistrati di Salem Town: John Hathorne, antenato dello scrittore Nathaniel Hawthorne, e Jonathan Corwin. Gli interrogatori si tennero nella Casa delle Adunanze di Salem Village, edificio dove avvenivano le riunioni della congregazione. La prima ad essere sottoposta a interrogatorio fu Sarah Good, che negò di aver mai fatto ricorso a pratiche di stregoneria. Hathorne ordinò che tutte le bambine la guardassero bene per vedere se era lei la persona che le tormentava; allora esse la guardarono e dichiararono che era proprio lei. Subito dopo caddero in preda ai tormenti gridando che era lo spettro di Sarah Good a morsicarle e pizzicarle. La folla adunata nella sala osservava quel che stava succedendo con terrore, convinta che tutto ciò era dovuto al diavolo. Questi invisibili attacchi alle bambine dovevano giocare un ruolo essenziale nell'esame di tutti gli accusati, e nei successivi processi. Senza questa "prova diabolica", come venne chiamata, nessuno dei prigionieri avrebbe potuto essere imprigionato. La prova diabolica era basata sulla convinzione che il diavolo potesse assumere la forma fisica di una strega, e sotto tali spoglie ingannare il marito giacendo al suo fianco mentre essa presenziava a un sabba o, come a Salem, molestava coloro che la accusavano. Solo coloro che venivano tormentati riuscivano a vedere questi spettri, ma la loro esistenza venne comunque considerata un fatto reale. Si credeva inoltre che il diavolo potesse assumere le sembianze di una persona solo col suo permesso e non avrebbe mai potuto farlo con un innocente. Di conseguenza, chiunque fosse stato visto da uno degli accusatori veniva ritenuto colpevole e non serviva a nulla produrre un alibi. Il corpo fisico di una persona poteva benissimo stare alla presenza di un centinaio di testimoni, ma il suo spirito, col suo permesso, poteva tormentare gli accusatori. Sottoposta a interrogatorio, Sarah Osborne negò di aver mai seviziato le ragazze. Le suddette fanciulle, presenti in aula, l'accusarono, dopo di che si agitarono e urlarono come se fossero sottoposte a ogni sorta di violenza. Hathorne chiese alla Osborne perchè facesse loro del male, ma essa negò ogni addebito. Richiesta di spiegare come facesse a tormentarle a quel modo, pur restando fisicamente lontana, negò di aver mai fatto qualcosa del genere. Le venne chiesto allora chi fosse a farlo in vece sua. Essa avanzò l'ipotesi che fosse il diavolo ad assumere le sue sembianze senza che lei lo sapesse, ma la corte non la prese neppure in considerazione. Sarah Osborne venne rinchiusa in prigione dove morì due mesi dopo. Martha Cory fu una delle donne cui venne chiesto di firmare una confessione e. malgrado avesse sempre rifiutato sdegnosamente di farlo, fu tra le venti persone impiccate; a Salem furono messi a morte solo gli imputati che non cessarono mai di proclamarsi innocenti, mentre quelli che confessarono di praticare la stregoneria vennero semplicemente incarcerati. Alla fine comparve Tituba e la sua entrata venne accolta da violentissime reazioni da parte delle ragazze accusatrici, probabilmente terrorizzate all'idea di quel che poteva rivelare sugli incontri che avvenivano nella cucina dei Parris. Ma la sfortunata Tituba aveva imparato qualcosa dal duro trattamento riservatole dal padrone. Quando aveva negato di conoscere l'arte della stregoneria era stata picchiata, quando invece aveva "confessato" la punizione era cessata. Dinanzi ai magistrati cercò di usare la stessa tattica, e di nuovo funzionò. Hathorne le chiese: "Hai mai visto il diavolo?". Tituba rispose: "Il diavolo è venuto a trovarmi e mi ha ordinato di servirlo". Il pandemonio in aula cessò. Tutti gli occhi erano puntati su Tituba mentre narrava la sua storia. Così come una volta aveva tenuto le ragazze incantate accanto al fuoco, ora il pubblico non perdeva una parola di quanto diceva. Per tre giorni consecutivi narrò meraviglie. Il diavolo le si era presentato qualche volta sotto forma di gatto o di topo o di rospo, anche se la maggior parte delle volte compariva sotto le spoglie di un uomo di alta statura, vestito di nero e dai capelli bianchi. Egli le disse di essere Dio e le chiese di scrivere il suo nome nel libro che aveva con sè. Essa ubbidì firmando con "un segno rosso come il sangue". Era volata a un sabba e aveva incontrato delle streghe provenienti da Boston e da altre parti. Le forme di Sarah Osborne e Sarah Good, e di altre di cui non conosceva il nome, le avevano ordinato che tormentasse le bambine, anche la sua amata Elizabeth. Le persone presenti si sentirono sollevate all'idea che almeno una strega si fosse redenta e confessasse le sue malefatte, anceh se davano loro fastidio "quelle altre forme". Chi potevano essere? Salem Village non doveva aspettare a lungo le altre candidate all'accusa. Martha Corey, con il suo ironico disinteresse per la spettacolare scenografia montata dalle ragazzine, fu la prima. ann Putnam l'additò gridando, e venne arrestata. "Io sono una donna che vive secondo il Vangelo", essa disse alla corte. "E' una strega del vangelo!" gridò una delle ragazze, e tutte le altre presero a cantare in coro: "Strega del Vangelo! Strega del Vangelo!". Una di esse indicò la finestra e disse che riusciva a vedere le streghe che si raccoglievano in quello stesso istante per un sabba sul prato antistante la Casa delle Adunanze. Gli astanti erano terrorizzati. Ann Putnam identificò in una strega Rebecca Nurse, da tutti considerata una santa donna. Anche l'inflessibile John Hathorne parlò in termini gentili a Rebecca quando gliela condussero dinanzi. Vecchia, fragile e sorda, madre amata di quattro maschi e quattro femmine, rispose alle domande che le venivano poste protestando la propria innocenza. La sua sincerità era tale che, nonostante il vociare delle ragazze, sembrò che il caso contro di lei venisse chiuso. Poi la voce della madre di Ann Putnam si levò sopra tutte: "Non ti sei portata appresso l'Uomo Nero?" Non mi hai minacciato di strapparmi l'anima dal corpo, ripudiando con parole oscene e orrendamente blasfeme il Signore Iddio benedetto?". "Mio Dio aiutami!", gridò Rebecca e tese le proprie mani in segno di sgomenta costernazione. Al che le fanciulle presenti tesero anch'esse le loro mani e da quel momento presero a copiare esattamente ogni gesto che la sfortunata prigioniera faceva. Gli spettatori cominciarono a nutrire dei dubbi sulla innocenza di Rebecca, e la corte concluse che aveva stregato le bambine davanti ai loro occhi.

IL PROCESSO ALLE STREGHE DI SALEM

Il processo alle streghe di Salem inaugurò nel 1692 l'inizio di una serie di persecuzioni, accuse ed esecuzioni capitali per il presunto reato di stregoneria. La caccia alle streghe iniziò nel New England nel villaggio di Salem (oggi per gran parte appartenente alla città di Danvers). A seguito di tale processo vennero giustiziate 19 persone accusate di stregoneria; 55 fra uomini e donne vennero torturati per aver reso false testimonianze, 150 sospettati furono imprigionati ed altre 200 persone vennero accusate di stregoneria. Le incriminazioni di stregoneria dilagarono in pochi mesi nei comuni circostanti (Andover, Amesbury, Salisbury, Haverhill, Topsfield, Ipswich, Rowley, Gloucester, Manchester, Malden, Charlestown, Billerica, Beverly, Reading, Woburn, Lynn, Marblehead e Boston). I processi ebbero inizio ad aprile e terminarono a novembre, quando la protesta di alcuni dei reverendi più influenti del Massachusetts spinse il governatore a sospendere i lavori del tribunale. L’anno successivo un’apposita corte speciale esaminò i casi rimasti pendenti ponendo fine alla questione. La persecuzione delle streghe aveva avuto luogo fino ad allora nelle colonie nord-americane, oltre che in Europa, soltanto in casi isolati.

LE STREGHE DI SALEM NELLA LETTERATURA E AL CINEMA

Nell’immaginario collettivo americano, la caccia alle streghe di Salem ebbe un forte impatto, e la storia servì da fonte d’ispirazione per molte opere di letteratura, cinematografia, teatro e televisione.
A partire dal diciannovesimo secolo furono molte le opere letterarie che si sono ispirate ai processi del 1692. Per esempio nel romanzo di Nathaniel Hawthorne (nativo di Salem e discendente di John Harthorne, uno dei giudici) La lettera scarlatta (1850) ha come argomento il processo a una donna nel Massachusetts della fine del ‘600, anche se non si tratta di un caso di stregoneria ma di adulterio. Negli stessi anni (1859) Elizabeth Gaskell pubblicò un racconto intitolato La strega Lois, ispirato alla vicenda di una delle donne processate, Rebecca Nurse. Nel 1893 Mary Eleanor WilkinsFreeman scrisse Giles Cory: anche in questo caso si tratta di un racconto ispirato a una vera vittima dei processi. La letteratura di genere horror ha a lungo sfruttato la storia della caccia alle streghe di Salem. Lo statunitense Howard Phillips Lovecraft, per esempio, ambientò alcuni dei suoi racconti in una città immaginaria del Massachusetts chiamata Arkham, fondata da rifugiati dei processi: ce ne sono dei chiari riferimenti nel racconto I sogni nella casa stregata (1933).
Nel gennaio 1953 a Broadway andò per la prima volta in scena Il Crogiuolo del commediografo statunitense Arthur Miller, drammatizzazione dei processi del 1692. Molti dei personaggi sono persone realmente coinvolte, ma la vicenda non rispecchia perfettamente la storia: ad esempio, per giustificare una relazione tra John Proctor e Abigail Williams l’età della ragazza è stata aumentata da 12 a 17 anni e il numero dei giudici coinvolti è significativamente minore. L’opera era un’allusione al maccartismo, non a caso soprannominato “caccia alle streghe rosse”.
Anche la filmografia ha sfruttato la storia: nel 1937 uscì Maid of Salem di Frank Lloyd; successivamente nel 1942 venne realizzato Ho sposato una strega diretto da René Clair. Occorre ricordare anche due adattamenti cinematografici dell'opera teatrale Il Crogiuolo: Le vergini di Salem, uscito nel 1957 con regia di Raymond Rouleau e La seduzione del male, diretto da Nicolas Hytner nel 1996 ed interpretato, tra gli altri, da Daniel Day-Lewis e Winona Ryder.
In molte serie televisive statunitensi compaiono riferimenti ai fatti del 1692: per esempio Streghe, Sabrina vita da strega (dove la protagonista ha un gatto nero chiamato appunto Salem) e Vita da strega.


FONTE DI RIFERIMENTO: Enciclopedia "Il mondo dell'occulto" - Stregoneria e magia di Jeremy Kingston anno 1976
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