"Il presente è privilegio di Dio. Dio vive in un eterno presente, ed è al presente che Egli ha dato ogni potere. Sapendolo, ciascuno di voi deve dire a se stesso: «Oggi, io pure dispongo dell'oggi. Il passato è già stato, e l’avvenire ancora non è. Solo il presente mi appartiene. Perciò, al lavoro!» Ma che cosa fanno gli esseri umani, per la maggior parte? Rimuginano il passato, sognano l’avvenire, e sono assenti riguardo al presente: lasciano che scorra non sapendo come viverlo.
Il più delle volte, il passato è oggetto di rimpianti e rimorsi: si rimpiangono i bei vecchi tempi, oppure ci si rimprovera gli errori, le scelte fatte, le decisioni prese in passato. Quanto all’avvenire… Ma se non si sa come agire nel presente, quale avvenire ci si può mai aspettare? Pur sperando che il futuro sarà felice, migliore, ci si preoccupa: cosa succederà? E sarà così fino a quando non si imparerà a fondare il domani su quella base solida che è l’oggi."
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)