«Ogni mattina, al risveglio, dite a voi stessi che nulla è più importante che vivere bene la giornata appena iniziata. Sì, perché è “l’oggi” che conta. Così come il presente non è altro che una conseguenza del passato, allo stesso modo l'avvenire è un prolungamento del presente. Passato, presente, futuro: tutto è collegato. L'avvenire sarà edificato sulle fondamenta che voi state posando oggi. Il passato è passato, ma ha messo al mondo il presente, e il presente porta in sé i germi dell’avvenire. Dunque, concentrandovi sul momento presente, costruite il vostro futuro.
In qualche modo il passato è sempre vivo e agisce ancora sul vostro presente, ma voi non siete obbligati a lasciare che prenda il potere. È al presente che dovete dare il potere, affinché domini il passato o addirittura lo annienti, se necessario, per agire su di esso. Quando il passato era “il presente”, era onnipotente. Ora che è diventato il passato, è subordinato al presente ed è il presente ad avere voce in capitolo. Il passato è trascorso, e l’avvenire deve ancora, appunto, “avvenire”. Ora il presente deve imporre la sua volontà, al fine di trasformare il passato e orientare l’avvenire.»
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)