"La coscienza umana, il più delle volte, non è che uno schermo sul quale si proiettano tutti gli istinti e tutte le tendenze ereditate dal regno animale. Ecco perché, quando il discepolo inizia ad impegnarsi sulla via dell'iniziazione, deve aspettarsi delle sorprese. Egli vuole pregare, essere buono e puro, ma ecco che un'altra voce si mette a urlare dentro di lui: "Ah no, non fare questo! Io voglio altro..." e il poveretto, il più delle volte, capitola. Se invece, nonostante tutto, continuerà a lottare contro gli impulsi inferiori, si libererà sempre di più. Le creature celesti vedendo i suoi sforzi vengono ad aiutarlo, la sua coscienza si espande e si illumina; allora si potrà dire che inizia a vivere nella supercoscienza. Questo non significa che sarà definitivamente al riparo dalle forze dell'inconscio, ma continuando a sforzarsi, dopo un po', si creerà come una barriera fra lui e quelle forze e questa volta egli sarà veramente fuori dalla loro portata."
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)