« I ruscelli che scorrono, le sorgenti che zampillano, la pioggia che cade, il fragore dei torrenti, il movimento incessante degli oceani e dei mari, il soffio del vento, lo stormire delle fronde, il richiamo degli insetti, il canto degli uccelli… Tutto è musica nella natura. Ed è questa musica che fin dalle origini ha risvegliato e alimentato il senso musicale nell’uomo, e lo ha incitato ad esprimersi a sua volta con uno strumento o con il canto, a evocare i momenti importanti della sua vita, a raccontare il suo amore, le sue gioie e le sue pene. Con la musica egli traduce anche le proprie aspirazioni mistiche, canta le lodi del Creatore, e quando ascoltiamo quella musica, sentiamo che essa risveglia nella nostra anima il ricordo di una patria celeste, la nostalgia di un paradiso perduto. L’effetto è immediato. Istantaneamente ci ricordiamo che veniamo dal Cielo e che al Cielo ritorneremo...
Un giorno, quando la coscienza superiore si risveglierà nell’uomo, quando egli svilupperà possibilità di percezioni più sottili, inizierà a udire la sinfonia grandiosa che riecheggia attraverso gli spazi, poiché ogni essere creato, dalle pietre fino alle stelle, emette vibrazioni che si propagano in onde sonore. E l'uomo comprenderà allora il senso della vita. »
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)