Al di là di ciò che vediamo, esiste un mondo che non vediamo e che tuttavia è altrettanto reale. Quel mondo invisibile è abitato da esseri che vengono chiamati “fate” o “spiriti della natura”, e può accadere che i bambini li vedano. Nel corso dei loro primi anni, i bambini vivono spontaneamente in contatto con quegli esseri, ma se ne parlano agli adulti – in particolare ai genitori – questi non vi prestano attenzione oppure ridono di quelle storie. Allora, visto che non vengono presi sul serio, i bambini non dicono più nulla e cominciano perfino a dubitare di ciò che hanno vissuto, finché arriva il momento in cui lo dimenticano. I bambini piccoli possiedono una sorta di chiaroveggenza, e se gli adulti accettassero di dare ascolto ai loro racconti, avrebbero delle rivelazioni stupefacenti che forse farebbero ricordare loro certe esperienze vissute nell'infanzia; con la loro negligenza si privano di qualcosa di molto prezioso.
Siate quindi molto attenti alle manifestazioni del bambino piccolo, anche di quello che in apparenza è il meno sveglio, poiché il suo spirito, che non si è ancora completamente incarnato, sente ciò che gli adulti non vedono e non sentono più. Il bambino abita realmente nel proprio corpo fisico solo a partire dal settimo anno. Fino ad allora, egli vive in parte fuori dal proprio corpo ed è per questo che gli spiriti del mondo invisibile sono per lui delle presenze familiari.
Omraam Mikhaël Aïvanhov