«Come l'animale, anche l'essere umano deve nutrirsi per sopravvivere. Ma a differenza dell'animale, egli può, tramite la sua coscienza, trovare nell'atto di mangiare i mezzi per crescere psichicamente, spiritualmente. Il cibo rappresenta una manifestazione della Divinità, e occorre dunque studiarlo sotto tutti i suoi aspetti: da dove viene, cosa contiene, quali sono le qualità che gli corrispondono, quali entità se ne sono occupate... Tutta questa materia viva che contribuisce all'edificazione e al mantenimento del nostro corpo è fatta di energie, di particelle che non vengono solo dalla terra, ma dall'intero universo.
In origine, le piante e i frutti sono entità spirituali. Per preservare la vita in noi, quelle entità hanno dovuto conformarsi alle leggi della materia, vale a dire incarnarsi in un corpo fisico. Ecco perché, cercando di prendere coscienza della ricchezza e del valore del cibo, noi riusciamo a ricevere e a decifrare i messaggi che esso trasporta: il cibo ci racconta di come tutte le particelle che lo compongono hanno attraversato l'universo, quali entità hanno lavorato per far crescere la vegetazione e infondere in essa questa o quella proprietà. Il sapere che così riceviamo mangiando è un sapere vivo, poiché impregna tutta la sostanza del nostro essere.»
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)