“Ecco qualcuno che considera questa o quella persona una nemica, e spesso pensa a quanto gli farebbe comodo se quella persona sparisse… Finalmente sarebbe tranquillo! Ovviamente non si spingerà fino al punto di assassinarla, perché non si decide così facilmente di commettere un omicidio. Egli però pensa a quella morte, la desidera… Ebbene, deve sapere che rimanendo in quello stato d'animo, diverrà forse responsabile della morte di un'altra persona, in un altro luogo. Sì, perché i pensieri, i sentimenti e i desideri sono entità viventi, circolano e vanno a influenzare nel mondo quegli esseri che si trovano negli stessi stati psichici e che vorrebbero a loro volta sbarazzarsi di un nemico. Se il loro desiderio di vendetta è più forte, o se non sanno resistere ai propri istinti criminali, un giorno, sotto l’influsso di qualcosa che non comprendono – un impulso, una corrente che li trascina – costoro commetteranno un omicidio.
Noi ignoriamo cosa diventano i nostri stati di coscienza attraverso lo spazio, ma un giorno, quando ritorneremo nell’altro mondo, ci verranno presentate le conseguenze dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti e dei nostri desideri. E forse allora, alcuni, che si credevano irreprensibili, saranno spaventati vedendo di essere stati la causa di grandi sciagure.”
(Omraam Mikhaël Aïvanhov)