Il filosofo francese, Henri Bergson, sosteneva che per l’uomo il tempo è qualcosa di quantitativo e spazializzato, poiché è misurabile proprio come lo spazio: è il cosiddetto “tempo dell’orologio”, in cui ogni successione di istanti coincide con uno spostamento della lancetta sullo spazio del quadrante. Ogni istante è uguale all’altro, ogni giorno non è diverso dal precedente,! Anche se, poi in realtà, Bergson distingueva bene il tempo spazializzato dal tempo vissuto alla luce della coscienza. L’antica fantasia religiosa tradusse in simbolo vivente ogni realtà spirituale. I Greci ed, in particolare, i Pitagorici espressero tali realtà in forme geometriche, per cui:
- il triangolo esprimeva la Trinità;
- il quadrato esprimeva la Terra;
- il pentagono esprimeva l’Uomo;
- il cerchio esprimeva il Tutto;
- la ruota esprimeva il divenire, la creazione continua, i cicli, le ripetizioni…insomma lo scorrere del Tempo (esattamente come la Ruota di Fortuna – Arcano Maggiore n. 10 - dei Tarocchi)
In Grecia, la grande religione misterica orfica insegnava così: “Dalla Ruota del Fato e della Nascita è impossibile distaccarsi a meno che non si abbia il favore degli Dei, a cui Zeus ordinò di liberare le anime degli uomini dal cerchio e di confortarle dal male”. Non diversamente dai Greci, i Buddhisti chiamarono “kalachakra” la Ruota infinita delle rinascite, ripartita in 6 spicchi, perché 6 sono le condizioni in cui gli esseri possono rinascere, di vita in vita. Anche i raggi della ruota sono simboli, infatti simboleggiano i bioritmi. Tutta la vita umana è intessuta di ritmi: il giorno è dato dalla rotazione della Terra su se stessa, il mese della rivoluzione della Luna intorno alla Terra, l’anno dalla rivoluzione della Terra intorno al Sole. Queste realtà cosmiche si riflettono, a loro volta, nei ritmi umani o bioritmi. Una buona parte della scienza moderna ha riscoperto che l’organismo può essere paragonato ad un orologio vivente, composto da tanti orologi più piccoli, sincronizzati tra loro, ma ciascuno puntato ad un’ora ben determinata: quei minuscoli orologi sono i bioritmi. La scienza distingue due forme di ritmi umani o bioritmi:
- RITMI CARDIANI: che corrispondono a 24 ore. Tali ritmi sono sincronizzati dal rapporto luce-tenebre e ciò vale sia per gli uomini che per gli animali che per i vegetali.
- RITMI ULTRARADIANI: che, a loro volta, sono suddivisi in:
• RITMI CIRCASEPTIDIANI, che corrispondono a 7 giorni sono e sono i classici casi di rigetto nei trapianti di reni, cuore e pancreas;
• RITMI CIRCATRIGINTANI, che corrispondono a 30 giorni e sono il ciclo mestruale;
• RITMI CIRCANNUALI, che corrispondono ad un anno. Questi ritmi generano il letargo in certe specie animali, mentre negli esseri umani sono i responsabili della depressione stagionale.
Come la coscienza umana si rinnova attraverso il ritmo giorno-notte ovvero con l’alternanza sonno-veglia, il corpo astrale si rinnova in base ad un ritmo settimanale. Il corpo astrale è strutturalmente affine ai sette Astri: ogni settimana, dal Lunedì (giorno della Luna) alla Domenica (giorno del Sole) si imbeve di nuove forze planetarie. Così mentre l’anima umana, nel suo lungo cammino prenatale e postnatale, assimila dalle dodici Costellazioni le forze eterico-vitali, che conformano la sua “statura”, per cui sotto l’influenza dell’Ariete elabora la testa e sotto quella dei Pesci anima e piedi, invece dai sette Pianeti, l’anima trae le forze per plasmare gli organi interni del corpo: Saturno sostiene i processi della milza e delle ossa, Giove del fegato, Marte della cistifellea, il Sole del cuore, Venere dei reni, Mercurio dei polmoni, la Luna del cervello e degli organi riproduttivi.
Al contrario del corpo astrale, il corpo eterico-vitale si rinnova ogni mese, cioè ad ogni cambio di segno zodiacale, caricandosi di nuovi aspetti planetari.
Infine il corpo fisico si rinnova ogni anno. Secondo la Bibbia (Genesi 7,11; 8,14) il diluvio universale, intervenuto per rinnovare e purificare la Terra in tutta la sua dimensione fisica, durò esattamente un anno solare, cioè 365 giorni. Su questa scia la saggezza mistica ebraica insegna che anche all’anima del defunto occorrono dodici mesi per purificarsi nella Geenna, prima di salire in Paradiso.
(fonte: un articolo di Goffredo Belli)