Termine sanscrito indicante l'Anima universale. In età vedica indicò la quiddità o sostanza magica, racchiusa nelle formule sacrificali. In seguito Brahman significò la potenza che risolve ogni fenomeno nell'identità dell'Uno-Tutto, in quanto l'universo stesso è concepibile come il frutto del sacrificio primordiale. Tale prospezione concettuale è contenuta nei Brahmana e con varie sfaccettature appare un elemento permanente nello svolgersi del tradizionale pensiero religioso e filosofico indiano.