DolceLuna Team
Messaggi : 27214 Data d'iscrizione : 14.06.11 Età : 59 Località : Emilia - Romagna
| Titolo: 18 DICEMBRE 2015 Ven Dic 18, 2015 11:04 am | |
| PREGHIERA DI NATALE
LA VENUTA DI CRISTO (Preghiera di Paolo VI)
Cristo Gesù, la tua venuta nel mondo è sorgente di vera e di grande gioia. La felicità, la pienezza di vita, la certezza della verità. la rivelazione della bontà e dell'amore, la speranza che non delude, la salvezza a cui ogni uomo aspira, ci sono concesse, sono a nostra disposizione, e hanno un nome, un nome solo: il tuo, Cristo Gesù. Tu sei il profeta delle beatitudini, tu sei il consolatore d'ogni umana afflizione, tu sei la nostra pace. perché tu, tu solo sei la via, la verità, la vita. Noi proclamiamo che il tuo avvento fra noi, o Cristo, è la nostra felicità. Solo il tuo Natale può rendere l'uomo felice. Tu sei la luce del mondo. E chi guarda a te vede rischiararsi i sentieri della vita. Tu sei, Cristo, la nostra felicità e la nostra pace, perché tu sei il nostro Salvatore. Amen.
IMMAGINE DI NATALE
LA VEGLIA DI NATALE
IL NATALE VIVA IN NOI
Te al centro del mio cuore
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore, di trovare Te, di stare insieme a Te; unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu, unico sostegno Tu; al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace, ma c’è un punto fermo, è quella stella là. La stella polare è fissa ed è la sola, la stella polare Tu, la stella sicura Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Tutto ruota attorno a Te, in funzione di Te e poi non importa il come, il dove e il se.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore, il significato allora sarai Tu; quello che farò sarà soltanto amore; unico sostegno Tu, la stella polare Tu: al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Eccoci, ancora una volta, in attesa del Natale, in attesa delle campane di mezzanotte, in attesa del Gloria degli angeli che risuonerà per annunziare a tutti gli uomini che il Salvatore, il Cristo Signore, è nato. Eccoci qui, venuti per adorare il Bambino Gesù, l’Emmanuel, il Dio con noi. Facciamo allora quest’ultimo tratto di cammino insieme a quelli che lo hanno cercato, lo hanno incontrato, lo hanno visitato. Mettiamoci in cammino con i Magi e con i pastori e con loro arriviamo a Betlemme per adorare il piccolo Gesù. Ad ognuno di noi il Signore doni la grazia di diventare Magi e pastori, così che questo incontro possa realizzarsi e le nostre vite possano essere trasformate, rinnovate e illuminate dalla sua luce. Lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Dal Vangelo di Matteo (Mt 2, 1-12)
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero:"A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.” Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
I Magi da tempo hanno cominciato il loro cammino, il cammino indicato dalla stella, per giungere al Messia atteso da secoli. Hanno lasciato il loro regno. Hanno riconosciuto il segno. Hanno trovato il Messia. E portano doni incredibili: oro per il Re dei re, incenso per il Sacerdote per sempre, mirra all’Agnello. I Magi partiti da lontano sono qui con me stasera, arrivati seguendo la stella. Sono accanto a me, loro pieni di doni per te, Gesù, ed io cosa posso offrirti? A te che sei il Re dei re porto le mie regalità, che non ti lasciano molto spazio. A te che sei il Sacerdote per sempre porto solo e soltanto richieste di miracoli e la pretesa di infinita misericordia. A te che sei l’Agnello un dono so farlo, perché tu hai troppa sete di me e non posso dire di no, ed eccolo l’aceto della mia incostanza, della mia tiepidezza, della mia indifferenza, del mio silenzio. Eppure stasera sono qui, con i Magi che hanno saputo credere ai profeti, per adorare l’Emmanuel, il Dio con noi. Beato chi trova in te, Signore, la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio (salmo 83,6)
Venimus adorare eum
Chiedi perché partire dal proprio regno per inseguire una stella e perché per un bimbo piegano quelle ginocchia da re? E la risposta sai che è: “Venimus adorare eum, Emmanuel – Dio con noi!”
Venimus adorare eum, Emmanuel!
Dal I libro di Samuele (16, 10-13)
Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: "Il Signore non ha scelto nessuno di questi". Samuele chiese a Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge". Samuele ordinò a Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui". Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: "Alzati e ungilo: è lui!". Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi.
Dal Vangelo di Luca (2, 8-18)
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama". Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Un pastorello, il più piccolo dei figli di Iesse, è scelto dal Signore per divenire il re Davide. E Davide è proprio quel pastore che metterà Israele sulla parola del Signore. Dalla sua discendenza nasce il germoglio del tronco di Iesse, Gesù, il buon pastore che ha compassione degli uomini stanchi e sfiniti come pecore senza pastore, e viene per condurre e dare la vita per le sue pecore. Nasce a Betlemme, città del pane, e ai pastori è dato il primo annunzio. Con loro, vigilanti del gregge, riscopro quanto è importante il gregge di Dio per Gesù, Pastore secondo il cuore di Dio. A loro è rivelato il segno che permetterà loro di riconoscere il Cristo Signore: un bambino avvolto in fasce che giace su una mangiatoia. Mi unisco a voi, pastori. Vengo anch’io a Betlemme per adorare con voi la Gioia di tutto il popolo, il Salvatore, il Cristo Signore.
Venimus adorare eum
Chiedi perché lasciare sui monti il gregge solo per ascoltare un canto e perché per un bimbo piegano quelle ginocchia, perché? E la risposta sai che è: Venimus adorare eum, Emmanuel – Dio con noi!
Venimus adorare eum, Emmanuel!
Salmo 8
O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome sulla terra O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi; tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare. O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
Dal Vangelo di Luca (2, 6-7)
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
Stanno cercando un posto, stasera, Maria e Giuseppe, per questo bimbo che vuole nascere. Bussano anche alla mia porta. C’è posto? Proprio io? Proprio da me? Ancora resto sorpresa della tua presenza, Signore, nella mia vita nonostante tutto il mio sforzo per tenerti fuori. Quello che è male ai tuoi occhi io l’ho fatto e tu ancora sei qui alla porta del mio cuore E non ti stanchi di sorprendermi, di volermi con te. Quante volte ho cominciato il mio cammino e non ho lasciato che la stella lo illuminasse. Quante volte i miei sentieri sono stati tortuosi e non ti ho lasciato raddrizzarli. Sono venuta qui con i Magi ricca del mio niente, e Tu ancora una volta vuoi entrare nella mia vita per darmi tutto te stesso e farmi come te. Sono venuta con i pastori solo per vedere, e Tu ancora una volta mi chiedi di dare voce alla Tua voce e alla Tua presenza in mezzo a noi. Mi chiedi “solo” di lasciarti nascere, di lasciarti vivere in me. E ancora una volta mi chiedi di non tenere per me lo stupore di questo incontro. E mi sorprende Io non ricordo che giorno era la prima volta che t’incontrai non Ti ho cercato, ma Ti aspettavo, non Ti ho mai visto, ma so chi sei! E mi sorprende che dal profondo del Tuo mistero, Dio, Tu mi abbia chiesto di condividere con Te la gioia immensa di poter dare l’annuncio agli uomini che Tu sei lieto di avere figli… e siamo noi. Ed ora ascolto la Tua Parola e vengo a cena con tutti i tuoi e so il Tuo Nome, credo da sempre e la Tua Casa è casa mia. E mi sorprende Io non ricordo che giorno era la prima volta che t’incontrai non Ti ho cercato, ma Ti aspettavo, non Ti ho mai visto, ma so chi sei! E mi sorprende che dal profondo del Tuo mistero, Dio, Tu mi abbia chiesto di condividere con Te la gioia immensa di poter dare l’annuncio agli uomini che Tu sei lieto di avere figli… e siamo noi. Ed avrò cura del mio fratello, te lo prometto, Dio, sarò felice di dare quello che hai dato a me! Ma Tu, Signore, ricorda sempre di non lasciarmi solo anche se io qualche volta mi scorderò di Te! Ricorda sempre, Signore, di non lasciarmi solo! E tu, Signore, che sai ascoltare il mio canto, davvero non mi lasci mai solo. Continui a guidarmi, a parlarmi, a insegnarmi, a plasmarmi, continui a farmi uno in te con i fratelli. Con loro, Gesù, ecco, stasera ci sono anch’io. Siamo venuti per adorare l’Emanuele, il Dio con noi.
Venimus adorare eum
Ecco da lontano per adorarlo siamo giunti anche noi, noi, tutti figli suoi, profeti e sacerdoti ormai. Nel pane e nel vino noi siamo in Lui e Lui è in noi, e un canto qui si alza già: Venimus adorare eum, Emmanuel – Dio con noi! Venimus adorare eum, Emmanuel!
Alzati e risplendi (Palma-Di Stefano)
Alzati e risplendi, Chiesa di Dio! Rivestiti della gloria del Signore, custodisci lo stupore dell’incontro. Amen, alleluia!
Il dono celebrato ha trasformato questa nostra vita. Raccontiamo al mondo Cristo venuto fra di noi. Il Natale viva in noi!
La luce della stella guiderà per sempre il nostro cammino. Cristo infinito amore resta insieme a noi. Il Natale viva in noi!
Fraternità, giustizia e pace sono il nostro vero annuncio. La terra sia una dimora più degna di te. Il Natale viva in noi!
GLORIA
NEL GIARDINO DEGLI ANGELI
BIMBO PIETOSO
E'domenica. Seduto per terra accanto ad una panchina dei bastioni, un vecchio cieco mormora una preghiera; ogni tanto alza il capo e dice ad alta voce, a quelli che passano : " Signori abbiate pietà d'un poveretto nato senza vista!" E porge il cappello lacero e bisunto, dentro al quale cade ogni tanto qualche centesimo. Ad un tratto il cielo, dapprima sereno, si rannuvola, e incomincia a soffiare un vento fresco, foriero di pioggia la quale poco dopo incomincia a cadere fitta fitta. In un attimo i bastioni si spopolano, ed il cieco si alza a stento, e va a tastoni sotto ad un albero per ripararsi dalla pioggia ;ma l'albero non ha fronde, e non può proteggere dall'acqua il vecchio che trema dal freddo. Gli passa accanto frettolosamente un bimbo che lo guarda con compassione; egli ha un ombrello rotto sì, ma che ripara abbastanza. Il bimbo si ferma, riflette un poco, poi s'avvicina al cieco, e gli dice : " Vieni, buon vecchio, vieni che ti conduco sotto ad un portico, in città." Il cieco lo ringrazia, e mette la sua ruvida e callosa mano in quella del bimbo il quale ha dato il sua ombrello al povero cieco che lo ha accettato. Il fanciullo pietoso si bagna tutto, trema dal freddo, ma nel suo sguardo si legge e una profonda soddisfazione, quella d'aver compiuto un' opera buona.
POESIA DI NATALE
TU SEI LA NOSTRA STELLA
Le stelle che brillano e le forze in movimento: tutto sparisce e perde il suo splendore davanti allo splendore della tua luce e alla potenza della tua grandezza. Tu solo sei visibile, tu manifesti l’immagine del Padre onnipotente, e così ci fai conoscere la grandezza del Padre e del Figlio. Come il Padre potente, nelle sfere celesti, così tu, suo Figlio, sei nel nostro universo il primo, il corifeo, e il Signore di ogni potenza; tu sei la seconda grandezza che proviene da quella del Padre, fin dalle origini, tu sei il fondamento di tutta la terra. Tu sei il nostro modello, il nostro ordinatore, tu sei la nostra strada e la porta che guida alla luce. Tu sei l’immagine della giustizia. Tu sei sempre la nostra stella e la nostra luce. Ti rendiamo grazie, lodi e benedizioni. Davanti a te pieghiamo le ginocchia con fiducia. Ti chiediamo tutto ciò che è retto. Concedici di essere fermamente stabili nella fede; di avere salute del corpo per poterti lodare. Così ti canteremo senza posa e in ogni circostanza; e ti loderemo perché da ogni parte tu sei celebrato, tu l’immortale, l’instancabile, l’eterno. | |
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