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Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità.
 
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 PROVERBI CINESI

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MessaggioTitolo: PROVERBI CINESI   PROVERBI CINESI EmptyDom Giu 19, 2011 9:43 pm

PROVERBI CINESI Natura10

Non vi è niente di più debole dell’acqua, ma nulla le è superiore nel vincere il forte. Ecco perchè non può essere sostituita.

Il baco da seta tesse il suo bozzolo e vi rimane dentro, imprigionato; il ragno tesse la sua tela e ne rimane fuori, libero.

Un giardino privato dovrebbe avere una parte rustica e incolta; se esso abbaglia semplicemente per la sua sontuosità, la sua volgarità soffoca il respiro.

Tutto l’universo è un’osteria, non cercarvi un ritiro di pace: tutti sono tuoi parenti perciò aspettati da tutti quanti dei fastidi.

La natura dice poche parole: per questo un temporale non dura un intero mattino e una tempesta non dura un’intera giornata. La natura stessa non dura molto a lungo, e ancor meno durano infine gli esseri umani.

L’uomo a somiglianza della terra modella se stesso, la terra modella se stessa a somiglianza del cielo, il cielo si modella a somiglianza degli uomini.

Il grande corso d’acqua si volge a dritta e a manca e migliaia di cose debbono la loro vita a esso, ed esso non la nega a loro; quando il suo lavoro è compiuto non ne prende possesso, egli veste e nutre migliaia di cose e non le reclama come fossero sue. Si considera davvero grande perchè non vanta diritti sulle cose, perchè non pretende di essere grande, perchè la sua grandezza l’ha già raggiunta.

Nasce il sole e il cielo è reso limpido, nasce il sole e la terra diventa stabile, nasce il sole e si ricolmano le valli, nasce il sole e tutte le cose vivono e crescono. Senza il sole il cielo può tremare, senza il sole il terremoto può scuotere la terra, senza il sole le valli potrebbero franare, senza il sole che dona la vita tutte le cose potrebbero perire.

La terra crea le sue creature, la terra le nutre, la terra dà loro forma, la terra le fa crescere e le sviluppa, dà loro un porto, un sito dove vivere in pace, dà loro la vita e non le possiede, le aiuta e non si appropria di loro. Essa è superiore, ma non le controlla.

Il contadino all’inizio dell’inverno ottura le falle, chiude le porte, smussa gli spigoli della terra, scioglie i grovigli delle erbe secche, smorza la luce e affoga il tumulto del vino profumato nelle botti. Questo è ciò che deve fare. Allora l’odio non potrà toccarlo, la perdita non potrà raggiungerlo, il disonore non potrà interessarlo perchè egli si è staccato dal resto del mondo.

Un albero il cui tronco non riesci ad abbracciare ha inizio da un delicato germoglio.

Il contadino nel suo campo impara sempre ciò che ancora non sà, ricostruisce ciò che nell’inverno ha perduto, cosicchè egli aiuta la natura senza per questo volersi intromettere.

Dove passa l’aratro della tempesta si trova sempre il solco della miseria.

Quando il sole nasce trova una corte di adulatori; quando muore trova dei veri amici che lo ammirano.

Sotto il sole di luglio il cervello non è mai saggio.

Quando la notte è così buia da non scorgere il proprio naso, siatene certi, l’alba è molto vicina.

Per la dura carne del lupo servono solamente le zanne del cane.

Chi semina in ottobre sotto la pioggia, raccoglie in giugno sotto il sole.

Ho veduto pianticelle di riso germogliare senza fiorire; ho veduto pianticelle di riso fiorire senza germogliare e dare frutti.

La rosa tra le oscure foglie di un giardino incolto è come la speranza tra le sofferenze.

La rana immersa nella melma di uno stagno non sente il profumo dei fiori. Che cosa conosce dunque nel mondo?

Giammai le acque di un fiume possono risalire la corrente e le sorgenti. Come la vita di un uomo. Egli non potrà mai ritornare con il suo corpo all’antica sorgente della madre.

Il grano maturo cade sotto la grandine. Quanto possiamo raccogliere di tutto ciò che seminiamo?

Ieri era un fiore, oggi è rimasto solamente un sogno.

Quando le vacche camminano trascinando faticosamente l’aratro, avrai un raccolto molto fiacco.

Senza fatica non si mangia neppure un granellino di riso.

Ogni fiore ha il suo profumo, ogni uccello le proprie ali, ogni pianta le sue radici, ogni acqua i propri pesci, ogni vento i suoi granelli di sabbia.

La terra che produce oro e argento non è buona per nessun lavoro del contadino.

Il sole di febbraio non matura, ma rende molto duri i frutti.

La pioggia d’aprile richiede il lavoro dell’aratro e la forza del bove.

Senza una goccia d’acqua l’aprile assomiglia a una sposa senza anello.

Non strappare le foglie da un albero caduto, potranno servirti ancora una volta da riparo.

Maggio è la luce del mondo, non occorre la lanterna per rischiarare la strada durante la notte.

D’agosto il sole brucia sulla porta e annerisce la soglia.

Quando fa caldo, le nubi piangono, il lampo sorride, le nubi fanno guerra e l’acqua fugge.

La luna che sorge taglia con i suoi raggi l’oscurità, come una falce d’argento miete i fiori nei campi.

Se per tempo rivolterai la terra con l’aratro, essa ti darà per tempo tutto l’oro che rinserra.

Solo paglia sarà il raccolto di colui che semina sul bagnato.

Deponi il seme nella terra madre e aspetta che essa partorisca il nuovo figlio.

Quando il salice si muove, la primavera è in arrivo.

Vibrando a cento piante un solo colpo per ciascuna, nessuna di esse sarà abbattuta.

Chi si è affaticato nel sole dell’estate, stia pure all’ombra del sole dell’inverno e si riscaldi al calore del focolare.

Chi semina seme di senape secca, seme di senape secca raccoglie.

Come dal ciliegio si staccano i fiori nel giro di una notte, così nella rosea alba le stelle si staccano dal cielo.

Il sole che tramonta è come il vecchio che non lontano dalla fine, sfolgora il suo ultimo bagliore di intelligenza.

Anche la debole forza di una formica può smuovere la grande potenza di una montagna.

Il cielo fa sempre il nido all’uccello cieco.

Gli uccelli non seminano, non mietono, eppure essi vivono e si riproducono.

Il cuculo sa quando spunta il giorno e la civetta quando incomincia la notte.

Volendo fornirti di un mezzo di trasporto scegli il tuo bue. Esso valicherà senza stancarsi quaranta monti

Quando le cose e le piante sono vive, esse sono flessibili e tenere; quando sono morte diventano fragili e secche, perchè la rigidità e la durezza sono compagne della morte.

Quando un albero è duro deve essere abbattuto.

Il vino dissipa il dolore e il momento migliore è quando uno è leggermente brillo; fantasie spensierate diventano poesie e i versi migliori si ottengono facilmente.

Si dovrebbe vedere l’ombra dei fiori nell’acqua, l’ombra dei bambù sotto la luna e l’ombra della bellezza dietro il paravento di una porta.

Nascondi l’espressione della tua antipatia personale in un bicchiere di vino; cela la tua compassione per l’umanità nelle tue poesie.

Attraversa le montagne famose come leggi i libri rari, pochi passi alla volta se sei stanco, oppure fà cento miglia se te ne senti in grado. Non camminare secondo un orario, ma fermati soltanto presso ciò che dà piacere alla vista e diletta la mente.

Quando il tè è ben preparato e l’incenso avrà una fragranza pura, è piacevole che ti arrivino in casa degli amici; quando gli uccelli cinguettano e cadono i petali dei fiori anche la solitudine è gioia per l’anima.

L’amore per le montagne e per i fiumi è buono e non si accompagna al male. Prendere diletto della luna, della brezza, dei fiori, dei bambù è bene e non si accompagna al male.

Il vino e la poesia forniscono occasioni di diletto, ma la più piccole perdita di libertà li rende un inferno.

Discendendo la corrente di primavera, in una barchetta, anche lo spirito più convenzionale si sente moderno; ascoltando la pioggia di notte, con accanto un solitario bicchiere di vino, anche il cuore più forte si sente commosso.

In un bicchiere di vino vi è un bagaglio di poesia.

Quando scende la pioggia sottile, chiudi la porta e, senza fare niente, sdraiati su un alto cuscino, attingi acqua di sorgente e assaggia varie tazze di tè di stagione, ammira la luna brillante e ascolta la pura brezza. Solo così avrai una perfetta tranquillità.

Durante la pioggia sottile apri svogliatamente un volume, contro la brezza suona solo lo strumento a corde.

Non ti curare degli altri, guarda solo come si schiudono i fiori, come i fiori avvizziscono; non dire quest’uomo ha ragione, quest’uomo ha torto; non lasciare sfuggire la fulgida luna tra i fiori e la pura brezza tra i pini; chiudi la tua porta e fai un buon sonnellino.

Quando la pioggia è cessata e l’aria è fresca, quando i vostri affari sono pochi e la mente è a suo agio, ascoltate il suono del flauto di qualche vicino mentre le lunghe note rincorrono le chiare nubi e la pioggia che si allontana: allora sembra che ogni nota cada e sprofondi nel vostro animo.

Quando le oche selvatiche schiamazzano nel cielo e le nuvole del monte toccano la vostra torre, quando mille venti ordinano alla pioggia di avanzare, avvicinatevi a un letticciolo per un sonnellino e i vostri sogni saranno fatti di poesia.

Guarda la bellezza come guardi le belle nuvole e le tue passioni mortali diventeranno più blande; ascolta il canto dei flauti come ascolti lo scorrere dell’acqua in un fiume limpido.

Quando l’acqua si ritira dopo un temporale, compaiono le pietre.

Un albero rigoglioso sparge i frutti tutt’intorno e i suoi rami fanno grande ombra come la famiglia che si divide quando i bambini sono cresciuti.

Se il vento è forte, cedi al vento; se la pioggia è forte, cedi alla pioggia; se il sole brucia, copriti il capo.

Chi vive sulla riva di un fiume o di uno stagno, conosce la natura dei pesci; chi dimora sui colli, distingue il canto degli uccelli e sa dove essi fanno il nido.

Ricopri il tuo tetto prima dell’arrivo dell’inverno, scava il pozzo prima dell’arrivo dell’estate.

Con il bel tempo prendi sempre con te l’ombrello, anche se non hai fame porta sempre con te il cibo.

Non puoi cucire senza l’ago e non puoi remare senza l’acqua.

Ogni fiume ha la sua sorgente, ogni albero ha la sua radice.

Quando l’airone e il mollusco litigarono, il vantaggio fu del pescatore.

Lo sa il cielo, lo sa la terra, lo sapete voi e lo so io: accadrà nell’anno dell’asino, quando fioriranno gli alberi di ferro.

Chi è sciocco stà in un pozzo e da lì guarda il cielo, che è in cielo invece non deve guardare invano nel pozzo.

Chi apre la porta guardando in alto saluta il ladro che entra dal basso.

Un albero grande procura un’ombra grande, un albero piccolo può servire come ombra solamente agli sciocchi.

Il piccolo passero insegue il grande falco. (Le ambizioni smodate e ridicole hanno sempre un esito negativo).

Il fiore caduto dalla pianta non torna più al ramo.

La polvere ammassata e portata dal vento può formare una montagna.

Seme non seminato non produce niente.

Dopo la pioggia il terreno si indurisce. (Dopo la bufera torna il bel tempo).

L’uomo e la donna sono sciocchi quando guardano il cielo attraverso la cruna di un ago.

I fiori non parlano, ma profumano. (Il silenzio è d’oro).

Le api pungono i visi di coloro che piangono sempre.

Nella notte nebbiosa e scura anche la luna alla fine si fermerà.

In uno stagno silenzioso si ode anche il tuffo di una rana.

La lumaca cammina piano piano e scala il monte.

Il gabbiano nasce sulle onde e là muore.

L’onda spazza via tutto quello che trova. (La legge è uguale per tutti).

Per il gatto e per il topo non vi saranno punti d’incontro. (L’odio non deve incontrarsi con l’odio).

Non in cielo, non in mezzo al mare, non dentro alla caverna di un monte, non nel punto più oscuro della tua capanna, vi è un luogo dove tu possa sfuggire alla pena di una cattiva azione.

Piovi o cielo quando vuoi, riparati o uomo quando puoi.

Il pesce che non si è preso è sempre quello più grosso e l’amo è sempre quello più piccolo.

L’uccello dal canto gradevole è considerato apportatore di fortuna. (Le persone sempre allegre sono da tutti ben accette).

Il fiore odoroso, calpestato, sparge ancora profumo.

Il destino è come un camaleonte in cima a un albero: basta che un ragazzo fischi perchè cambi colore.

Il vento supera in velocità anche chi procede con passi rapidi e saldi.

Quando le foglie del fico diventano grandi come orecchie di topo vuol dire che la notte è uguale al giorno.

Chi è stato morso da un serpente teme persino l’ombra di una corda.

Un cumulo di gocce fa straripare il fiume.

Il gobbo non vede la propria gobba. (C’è che non vede la trave nel suo occhio, ma vede la pagliuzza nell’occhio degli altri).

La terra non può gareggiare con la pietra, ma la pietra può gareggiare benissimo con la terra diventando terra.

La coda del topo chiama l’inverno, le orecchie del topo chiamano la primavera, dicembre e gennaio sono i montoni della terra perchè la fecondano con le loro pioggie.

Un cane riconoscente vale più di un uomo ingrato.

Mentre conti le stelle, l’oscurità più fitta ti circonda.

Il montone è destinato al coltello, il guerriero prode è destinato a cadere in battaglia.

L’esistere è un oceano e noi siamo i pesci che hanno come ambiente il mare. Benchè il pesce si trovi immerso nell’oceano, come potrebbe conoscerlo?

Io sono un signore, tu sei un signore, egli è un signore, siamo dunque tutti quanti dei signori, ma il cavallo però chi lo striglia?

Volendo provvedereti di latte, segli una cavalla, ti darà latte anche nell’inverno avanzato.

I nidi delle rondini sterili sono collocati su alberi inutili.

L’estate muore sempre annegata dall’acqua dell’autunno.

Tuona e si muove il monte: poi nasce un topolino.

I cavalli di razza quando invecchiano non sono migliori dei cavalli da tiro.

Quando il sole tramonta il bue casca sull’aratro.

Meglio un asino che porta la soma e il padrone che un cavallo che getta a terra il padrone.

Quando il bue non vuole l’aratro non serve frustare.

Il contadino trema sei mesi per il freddo e sei mesi per la paura.

Per il campo ci vogliono quattro cose: un buon beu che lavori, una buona acqua che innaffi, un buon seme che germogli e un buon contadino che non si stanchi mai.

Chi riposa la terra e se stesso in agosto riposa il suo danno.

Il tempo è come la tua borsa: non perderla e ne avrai a sufficienza.

Il mattino è partorito dalla madre notte.

Vivi nella campagna per piacere tuo e per la tua ricchezza anziché vivere in città per il piacere degli altri e la ricchezza altrui.

Grande è la natura nelle grandi cose, grandissima nelle più piccole.

Se la natura dovesse essere sottoposta a tutte le leggi che l’uomo ha dall’uomo, neppure gli dei potrebbero governarla con la loro saggezza.

Nella sua grande ambizione l’uomo non ha mai saputo creare niente che sia più bello di un fiore di prato.

Le stagioni non si inchinano davanti a nessuno, nemmeno davanti all’imperatore.

Un pezzo di legno acceso, separato dagli altri, subito si spegne.

Il legno marcio, anche se di sandalo, non può essere scolpito.

L’asino può anche entrare nel tempio, ma non per questo si trasforma in monaco.

Non chiedere mai alla lumaca la ragione della sua bava.

Anche risciacquato con acqua di rose mista a incenso, l’aglio non perde il suo odore.

Un asino rivestito di seta resta sempre un asino.

Il riso conserva sempre l’odore della terra in cui è maturato.

Ciò che è dipinto dalla natura conserva sempre i suoi colori.

La luna non si cura dell’abbaiare dei cani, ma continua a tessere argento sull’acqua.

Quando la mano duole per guidare l’aratro, pensa al ventre che è vuoto.

Quando l’asino mangia la biada, dà calci al paniere che gliela porta.

Per il cavallo pigro il carro è sempre pesante anche se vuoto.

La rana non ha piacere di far sapere di essere stata un girino.

Gli uccelli non vedono lo sporco che c’è sul proprio uovo.

Lasciando il pesce in una scodella con l’acqua non credere di avergli dato la vita.

Non lasciare la mucca a custodire l’erba del prato.

Anche le libellule vogliono essere alla pari con gli uccelli.

Ammirando i fiori di un Kimono diciamo: “Come sembrano veri!” Ammirando i fiori del giardino diciamo: “Come sembrano ricamati!”

La natura rifà sempre allo stesso modo le medesime cose: gli anni, i giorni, le ora, le notti, e tutto continua all’infinito proprio per dirci che tutto è infinito ed eternità.

Il freddo, il sole, il vento, la pioggia domano l’uomo, la donna, l’animale e tutta la terra della quale sono figli.

Non gettare terra nel pozzo che ti ha dato l’acqua per dissetarti; non disprezzare la porta della casa che chiudi alle tue spalle con i piedi.

Se i tuoi amici ti chiamano asino, scherniscili mettendoti addosso una sella.

E’ l’albero che dona il legno per il maniaco della scure che l’abbatterà.

Chi si bagna nelle stesse onde non è mai bagnato dalla stessa acqua.

Le piantine nate troppo vicine si diraderanno presto con la loro morte.

Anche il sole, nel suo cammino, ha bisogno ogni tanto di una piccola sosta.

Il sole che sorge ti veda con il libro in mano, ma dopo la seconda ora ti veda con l’aratro.

Il sale proviene dall’acqua, ma se si avvicina ad essa per pulirsi si scioglie e svanisce.

Vi sono dei profumi soavi che cambiano la morte in vita, ma nessuno è più inebriante della dolce frescura del mattino.

Se bevi vino, bevilo assieme ai saggi, o insieme con una bella donna dal volto ridente; non berne molto, non spesso, non davanti agli occhi del mondo; bevine poco, ogni tanto e in segreto.

Chi è stato generato dalla neve e dalla neve è mantenuto in vita, è giusto che sia liquefatto dal sole.

La lancia si allieta a diventare salice, la spada a diventare aratro.

L’oro congiunge, l’oro scioglie, l’oro conferisce anche gli ordini sacri.

Piantate alberi anche a settant’anni. Non ne godrete i frutti, ma li godranno i vostri figli.

La terra umida fa crescere meglio l’erba, la terra secca non fa germogliare neanche il più piccolo seme, perchè l’acqua è la madre dei semi piccoli e grandi.

E’ una povera pecora quella che non può portare la sua stessa lana.

Le spighe di grano vuote stanno dritte, quelle piene si piegano; le prime sono abbattute al primo soffio di vento, le seconde proteggono gelosamente il loro frutto.

Un carro carico scricchiola, uno vuoto fa solamente un gran fracasso.

Quando i maiali bevono a sazietà, non hanno bisogno di mangiare.

Non tirare la coda al gatto, potresti trovare i denti di una tigre.

Il tempo cattivo è sempre peggiore se lo si guarda da una piccola finestra.

La vita è come una cipolla: se ne stacca un pezzo alla volta e ogni tanto si piange per le sue emanazioni.

I fiumi sono strade che camminano e che portano non dove vogliamo noi, ma dove vogliono loro.

Movimento è la nostra natura, morte è il riposo totale.

L’albero non cade mai al primo colpo della scure.

Non lodare la luce del giorno fino a quando non avrai conosciuto il buio della notte. (Non lodare l’uomo prima di conoscerlo bene).

I folti rami di un albero celano i frutti più belli.

A un albero caduto non strappare tutte le foglie, potranno servirti ancora una volta da riparo.

Non bisogna dormire sugli allori per lungo tempo. A lungo andare le foglie si essicano e si riposa male su di un letto di foglie secche e dure.

Il pesce è ingannato non dall’amo, non dalla canna, ma dall’esca.

Se si vuole cogliere una rosa dal lungo gambo, non si devono temere le spine.

Per quanto forte batta il martello sull’incudine, è sempre l’incudine che dura di più. Al martello si può spezzare il manico. (Lascia dire ai maldicenti, la rovina arriva prima su di loro).

In un’aiuola di rose, anche un cardo fa la sua bella figura.
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