Antica divinità egiziana, il cui nome geroglifico Imn derivava dal verbo imen, nascondere. Presente sin dall'Antico Regno tra le divinità eliopolite, faceva anche parte degli otto dei dell'Ogdoade di Ermopoli, come principio d'invisibilità. Durante il Nuovo Regno diventava dio dinastico, dopo che i principi tebani avevano scacciato gli Hyksos. Era il dio senza volto, essendo solitamente raffigurato con le fattezze del faraone regnante, il dio inconoscibile presente in tutte le cose. Radianza e profumo tradivano la sua presenza, l'incenso era il suo sudore. Dio del Cielo, era associato a Shu, il soffio vivificante, il vento. Assimilava il dio itifallico Min, principio di fecondità. La sua fusione col sole Ra (Amon-Ra) lo faceva accedere alla funzione di misterioso demiurgo che aveva popolato il Nun prima della creazione. Insieme alla sposa Mut ed al figlio Khonsu, A. costituiva la triade di Karnak. Suoi animali sacri erano l'ariete, potente generatore di vita, e l'oca, che depose l'uovo primordiale. "Tutti gli dei sono tre: Amon, Ra e Ptah. Il suo nome è nascosto in Amon, egli è percepito in Ra, ed il suo corpo è Ptah".