Nella tradizione alchemica è una sostanza che può annullare tutti i veleni ed ha qualità simili a quelle della Pietra Filosofale. Per tale ragione viene anche denominato Grande Arcano o Pietra del Fuoco, Acqua celeste, Anima intellettuale, in grado di liberare l’essere umano dalle scorie materiali, innalzandolo spiritualmente. Nel Seicento il simbolo dell’Antimonio era il Quadrato sormontato dal Triangolo, che ricorda la pietra Piramidale, presente tra i simboli di molte Logge massoniche. Nell’Antimonio è anche compreso il conectto del Rebis, termine composto da res (cosa) e bis (doppia). Basilio Valentino definisce l’Antimonio il Lupo grigio dei filosofi. Nella Grande Opera degli Alchimista, il De Yge sostiene che "Nell’isola di Chio (Mar Egeo) sorgeva una statua della dea Diana, la quale vista da lontano appariva mostruosa, mentre da vicino era invece bella e gradevole". Per lui questa era una rappresentazione, seppure alquanto ingenua, dell’Antimonio e delle sue caratteristiche.