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 SAN VALENTINO

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MessaggioTitolo: SAN VALENTINO   SAN VALENTINO EmptySab Feb 16, 2013 2:56 am

SAN VALENTINO San-va10

Si celebra il: 14 Febbraio

Muore a: Roma nel 273

Patronato: Innamorati, Amanti

Etimologia: Valentino = che sta bene, sano, forte, robusto, dal latino

Emblema: Bastone pastorale, Palma

Martirologio Romano: A Roma sulla via Flaminia presso il ponte Milvio, san Valentino, martire. La più antica notizia di S.Valentino è in un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo anniversario di morte. Ancora nel sec. VIII un altro documento ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, successivo martirio di questi e loro sepoltura. Altri testi del sec. VI, raccontano che S.Valentino, cittadino e vescovo di Terni dal 197, divenuto famoso per la santità della sua vita, per la carità ed umiltà, per lo zelante apostolato e per i miracoli che fece, venne invitato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino, perché gli guarisse il figlio infermo da alcuni anni. Guarito il giovane, lo convertì al cristianesimo insieme alla famiglia ed ai greci studiosi di lettere latine Proculo, Efebo e Apollonio, insieme al figlio del Prefetto della città. Imprigionato sotto l’Imperatore Aureliano fu decollato a Roma. Era il 14 febbraio 273. Il suo corpo fu trasportato a Terni al LXIII miglio della Via Flaminia. Fu tra i primi vescovi di Terni, consacrato da S.Feliciano vescovo di Foligno nel 197. Preceduto da S.Pellegrino e S.Antimo, fratello dei SS.Cosma e Damiano.

Il culto e la liturgia: Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici. La più antica notizia di S. Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini, ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, il successivo martirio di questi e la loro sepoltura. È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un'altra storia Acta SS Marii, Marthae et socio rum subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia. Con molta probabilità si tratta della stessa persona; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non sia mai esistito. Nato in una famiglia patrizia, fu convertito al Cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni. Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al Cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia. Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano. Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della Via Flaminia, nei pressi di una necropoli. Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custodite, racchiuse in una teca, le reliquie del santo: pare che esse siano state portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo motivo siano stati martirizzati. Altre reliquie sono presenti anche nella cattedrale di Maria Assunta di Savona, nella chiesa medievale di San Valentino di Sadali in Sardegna, a Belvedere Marittimo in Calabria e nella chiesa Matrice di Vico del Gargano dove viene venerato come protettore della città e degli agrumeti. In base ad altre fonti, altre reliquie di San Valentino si trovano a Ozieri, centro principale del Logudoro, a una cinquantina di chilometri da Sassari: le avrebbe portate, nel 1838, un frate benedettino nativo del luogo, che le avrebbe poi sepolte nella cinquecentesca chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano sul Colle dei Cappuccini. Un vasetto con il sangue di S. Valentino si trova anche nella teca di vetro contenente il teschio di Santa Giustina nella Chiesa di S.Martino a Torre d'Arese (PV). Un'altra parte delle reliquie del Santo sono situate in un piccolo paesino di montagna, Abriola, che si trova in provincia di Potenza, in Basilicata, dove il Santo, prima di morire, fu mandato in esilio. Sono molte le leggende entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di san Valentino:
- Una di esse narra che Valentino, graziato ed "affidato" ad una nobile famiglia, compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo "carceriere": Valentino, quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d'addio che si chiudeva con le parole: «...dal tuo Valentino...».
- Un'altra, di origine statunitense, narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati.Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d'affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini.
- Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino: l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la resistenza di questi, si scoprì che la giovane era gravemente malata. Il centurione chiamò Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato dall'amata: il santo vescovo lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio a Serapia, dopo di che morirono entrambi
La festa di San Valentino ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo. Tale tradizione fu diffusa dai benedettini, primi custodi della basilica dedicata al Santo in Terni, attraverso i loro monasteri prima in Italia e quindi in Francia ed in Inghilterra. Molte tradizioni legate al santo sono riscontrabili nei paesi in cui egli è venerato come patrono. La figura di Valentino come santo patrono degli innamorati viene tuttavia messa in discussione da taluni che la riconducono a quella di un altro sacerdote romano, anch'egli decapitato pressappoco negli stessi anni.

Località di cui è patrono:

Terni
Bussolengo (VR)
Sadali (CA)
Vico del Gargano (FG)
Abriola (PZ)
Cossirano frazione di Trenzano (BS)


PREGHIERE A SAN VALENTINO

Preghiera degli innamorati


Nel mio cuore, Signore, si è acceso l’amore per una creatura che tu conosci e ami.
Fa che non sciupi questa ricchezza che mi hai messo nel cuore.
Insegnami che l’amore è un dono e non può mescolarsi con nessun egoismo,
che l’amore è puro e non può stare con nessuna bassezza,
che l’amore è fecondo
e deve, fin da oggi, produrre un nuovo modo di vivere in me e in chi mi ha scelto.
Ti prego, Signore, per chi mi aspetta e mi pensa,
per chi ha messo in me tutta la sua fiducia,
per chi mi cammina accanto, rendici degni l’uno dell’altra.
E per intercessione di San Valentino fa che fin da ora
le nostre anime posseggano i nostri corpi e regnino nell’amore”.

Preghiera a San Valentino

Glorioso San Valentino, dagli splendori della gloria dove state beato in Dio,
rivolgete pietoso lo sguardo sui vostri devoti,
che fidenti nella potenza di intercessione
che godete in Cielo per le sante opere vostre,
invocano il vostro amoroso patrocinio.
Benedite le nostre famiglie, i terreni e le industrie nostre,
tenendo lontani da noi i castighi,
che purtroppo abbiamo meritato coi nostri peccati.
Ma soprattutto sostenete e avvalorate in noi quella Fede,
senza la quale è impossibile salvarsi
e della quale voi foste apostolo e martire invitto.
Proteggete, o gran Santo, la Chiesa di Gesù nelle lotte funeste,
che tanto la travagliano in questi tempi infelicissimi,
e fate che sempre più cresca lo stuolo dei santi e valorosi leviti,
che, informati dal vostro spirito, camminino sulle vostre orme luminose,
a gloria di Dio, a onore della Chiesa, a salute delle anime nostre.
Così sia.

NOVENE A SAN VALENTINO

Nel Nome del Padre del Figlio e Dello Spirito Santo Amen.
Vieni Spirito Santo, vieni con Gesù Giuseppe e Maria, Vieni con San Valentino e con tutti i nostri cari del cielo che si uniscono alla nostra preghiera.
San Valentino guarda ai nostri cuori e a tutta l'umanità e intercedi per noi grazie (qui si chiedono le grazie)
Padre Nostro, Ave, Gloria, Angelo di Dio…
San Valentino prega e intercedi per noi e per il mondo intero. Amen

ICONOGRAFIA DI SAN VALENTINO

L’iconografia tradizionale vuole che San Valentino sia circondato da malati e regga tra le mani o un ramo di palma o una spada.
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