«Se alcuni non vogliono fare lo sforzo di armonizzarsi con gli altri, è perché temono di venire assorbiti dalla collettività. No, ciascuno è un individuo ben distinto, ma pur conservando il carattere che gli è proprio e il modo di essere che gli è proprio, deve lavorare per l’unità. Osservate le cellule dell’organismo: non sono identiche fra loro e non espletano le medesime funzioni. Una cellula del cuore non è una cellula dello stomaco; ciascuna conserva la propria individualità, ma le affinità e i legami reciproci creano tra le cellule quello stato di armonia chiamato “salute”. È così difficile da comprendere? Non si deve chiedere a un nero di diventare bianco, né a un musulmano o a un buddista di diventare cristiano. Nel passato, la cristianità ha inviato dei missionari per convertire tutti i popoli della terra, e quante violenze, quante tragedie ne sono derivate! Tutti i credenti, come tutti gli esseri umani, devono conservare le proprie particolarità e differenze, ma allo stesso tempo devono stabilire tra loro legami fraterni grazie ai quali formeranno un’unità. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov