“Col pretesto che occorre conservare il senso della realtà, gli esseri umani hanno la tendenza a rifuggire dal mondo della bellezza, dell’immaginazione poetica. E questa tendenza conquista anche gli artisti: pittori, poeti, registi cinematografici e drammaturghi si impegnano a presentare nelle loro opere la realtà più prosaica, e non solo prosaica, ma a volte anche volgare, ripugnante. Come se non conoscessimo a sufficienza questi aspetti della realtà! Perché bisogna ancora ricopiarli, riprodurli ed esporli ovunque nelle proprie opere?
Per il loro equilibrio e il loro progresso, è infinitamente preferibile che gli esseri umani abbiano accesso al mondo dell’armonia, della poesia, del meraviglioso, e che si sforzino di vivere lì il più spesso e il più a lungo possibile! Direte che quel mondo è un’illusione perché è irreale. Ebbene, non è così: proprio quel mondo che viene ritenuto irreale è invece il più reale. È lì che finalmente ci si sente vivere nella purezza e nella luce. La vera realtà si trova in alto, nei vasti spazi dell’anima e dello spirito.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov