DolceLuna Team
Messaggi : 27214 Data d'iscrizione : 14.06.11 Età : 59 Località : Emilia - Romagna
| Titolo: 10 DICEMBRE 2015 Gio Dic 10, 2015 5:16 am | |
| PREGHIERA DI NATALE
TI PREGO MARIA
Ti prego, Maria, per tutti i ragazzi che stasera hanno voglia di piangere perché non hanno affetto, perché non hanno nessuno che dia loro la buona notte e li inviti a dormire tranquilli. Ti prego, Maria, per tutti gli orfani, per tutti i ragazzi abbandonati dai genitori, per quelli che, per qualsiasi motivo, vivono lontani dalla famiglia. Ti prego, Maria, per i ragazzi che oggi sono stati malati. Per quelli che sono stati sfruttati. Per quelli che, invece di giocare e studiare sono costretti a lavorare. Ti prego, Maria, per i ragazzi disabili e per coloro ai quali anche oggi il giorno è sembrato lungo e noioso. Ti prego, Maria. Amen.
IMMAGINE DI NATALE
LA VEGLIA DI NATALE
VEGLIA DI NATALE DI VITTORIO VENETO (TV)
Primo momento -L’INVOCAZIONE DELL’UOMO IN ATTESA
La veglia inizia al buio (giusto qualche luce per un minimo di visibilità). Gradualmente si accendono poi le luci nel corso della celebrazione. Le candele dell’altare rimangono spente fino all’acclamazione dopo la lettura della Kalenda.
MONIZIONE INTRODUTTIVA G - Per un’antichissima tradizione, i cristiani celebrano il Natale del Signore Gesù nel cuore della notte, ricordando il silenzio che tutto avvolse quando discese la Parola divina, e la luce che brillò dinanzi ai pastori che vegliavano sul loro gregge. Anche noi siamo riuniti oggi, nel cuore della notte, per rinnovare e rivivere l’evento dell’incarnazione di Dio in Gesù Cristo, nato a Betlemme: egli è la luce che brilla nelle tenebre delle nostre difficoltà, delle nostre sofferenze, dei nostri peccati; egli è la Parola fatta carne che può orientare la nostra vita offrendole un senso e una pienezza di gioia; egli è il Pane disceso dal cielo che ci nutre e ci dà in dono l’amore di Dio Padre. Ci prepariamo, allora, a celebrare e accogliere questo dono nell’Eucaristia, alimentando la nostra fede e riscaldando la nostra attesa.
CANTO INIZIALE Canti proposti: Sospira il nostro cuore; Vieni o Signor; Vieni Signore.
SALUTO P - Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A - Amen. P - Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il principe dei re della terra. A - E con il tuo spirito.
Dopo alcune parole di introduzione il sacerdote che presiede, prosegue: P - La bontà del Cielo si apre ancora e continuamente sulla nostra vita e sulla nostra storia. Invochiamo insieme il Signore, [cantando:] Rit. Vieni, Signore Gesù! Vieni presto tra noi. 1L - O Sapienza, uscita dalla bocca dell’Altissimo, tu che riempi tutto l’universo e tutto disponi con forza e dolcezza, vieni a insegnarci la via della salvezza. 2L - O Signore, Pastore del popolo di Israele, tu che sei apparso a Mosè nel roveto ardente e sul Sinai hai dato la Legge, vieni a riscattarci con braccio potente. Rit. Vieni, Signore Gesù! Vieni presto tra noi.
1L - O Radice di Iesse, innalzato come segno per i popoli, davanti a te ammutoliscono i re della terra: tu, che sarai invocato dalle genti, vieni a salvarci, non tardare. 2L - O Chiave di Davide, scettro della stirpe di’Israele, tu che apri e nessuno può chiudere, tu che chiudi e nessuno può aprire, vieni a liberare i prigionieri dalla morte. Rit. Vieni, Signore Gesù! Vieni presto tra noi.
1L - O Astro nascente, splendore di luce eterna, tu che sei il sole di giustizia, vieni ad illuminare chi giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. 2L - O Re delle genti, atteso da tutti i popoli, tu che sei la pietra angolare e riunisci in uno i due popoli, vieni a salvare l’uomo che hai plasmato dalla terra. Rit. Vieni, Signore Gesù! Vieni presto tra noi.
1L - O Emmanuele, Dio-con-noi, Parola eterna, tu che sei la speranza e la salvezza delle genti, vieni presto, Signore, nostro Dio. Rit. Vieni, Signore Gesù! Vieni presto tra noi.
ORAZIONE P - O Padre, la storia dell’umanità e la nostra stessa vita ti invocano! Il peso dei nostri limiti ci schiaccia, il desiderio di te nell’attesa si accresce: manda il tuo Figlio a risollevarci. Donaci la tua salvezza, vieni a visitarci dall’alto e poni la tenda della tua dimora in mezzo a noi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna con te e lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. A - Amen.
INTERMEZZO MUSICALE
Durante il brano musicale si comincia ad accendere qualche luce in chiesa
Secondo momento - DIO RISPONDE ALL’INVOCAZIONE: LA PROMESSA DEL MESSIA
G - Il Signore Dio non rimane indifferente alle invocazioni che salgono a lui dall’umanità: per amore ci ha creati; a motivo dello stesso amore egli si prende cura di noi. Per questo, fin dall’origine del mondo, Dio ha promesso, a chi ha creduto in lui, la venuta del Messia salvatore. Sono queste le promesse che Gesù ha portato a compimento con la sua nascita.
CANTO Canti proposti: Guardiamo a Betlemme; Innalzate nei cieli; Sai dov’è; Tu quando verrai.
Mentre si accendono le candele della corona di Avvento, gradualmente si accende in chiesa anche qualche luce (non troppe però: la chiesa deve rimanere ancora semi-buia).
1 Lettura - Dal libro della Genesi In quei giorni, Giacobbe chiamò i suoi figli e disse: “Radunatevi, perché io vi annunzi quello che vi accadrà nei tempi futuri. Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre! Non sarà tolto lo scettro da Giuda, né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli. Viene accesa la prima candela della corona dell’Avvento, mentre si canta: Il Signore è la luce che vince la notte: Gloria, gloria cantiamo al Signore! Gloria, gloria cantiamo al Signore!
2 Lettura - Dal libro del profeta Isaìa In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
Viene accesa la seconda candela della corona dell’Avvento, mentre si canta:
Il Signore è la luce che vince la notte: Gloria, gloria cantiamo al Signore! Gloria, gloria cantiamo al Signore!
3 Lettura - Dal libro del profeta Michèa Così dice il Signore: “E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore di Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele. Egli starà là e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio”.
Viene accesa la terza candela della corona dell’Avvento, mentre si canta: Il Signore è la luce che vince la notte: Gloria, gloria cantiamo al Signore! Gloria, gloria cantiamo al Signore!
4 Lettura - Dal libro del profeta Sofonìa Gioisci, figlia di Sìon; esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te. Tu non vedrai più la sventura.
Viene accesa la quarta candela della corona dell’Avvento, mentre si canta: Il Signore è la luce che vince la notte: Gloria, gloria cantiamo al Signore! Gloria, gloria cantiamo al Signore!
Dopo qualche istante di silenzio, si può inserire un INTERMEZZO MUSICALE
PREGHIERA CON I SALMI
G - Abbiamo acceso le candele della corona di Avvento, abbiamo acceso la luce della speranza nel nostro cuore. Diamo voce ai nostri sentimenti con le parole del Salmo 27. Una voce solista proclamerà il testo; insieme ripetiamo il ritornello.
Rit. Questa notte non è più notte davanti a te: il buio come luce risplende.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.
Rit. Questa notte non è più notte davanti a te: il buio come luce risplende.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Rit. Questa notte non è più notte davanti a te: il buio come luce risplende.
Mentre si prega il Salmo, gradualmente si accendono alcune luci. Alla fine del Salmo, la chiesa dovrebbe risultare abbastanza illuminata, anche se non pienamente.
ORAZIONE
P - Preghiamo. Signore Dio le nostre lucerne sono accese per lodarti e pregarti in questa notte santa: previenici sempre e dovunque con la tua luce celeste affinché contempliamo con sguardo puro il mistero dell’incarnazione di cui ci hai voluto partecipi. Per Cristo, nostro Signore. A - Amen.
Terzo momento - IL COMPIMENTO DELLE PROMESSE: - DIO ABITA IN MEZZO A NOI
INNO (O CANTO MEDITATIVO) - O luce gloriosa
L - E se Gesù questa notte non nascesse? È proprio un’ipotesi così improbabile? Siamo così abituati a mettere il Natale nei nostri programmi e nei nostri calendari che neppure ci sfiora un’ipotesi del genere. Eppure il rischio di un Natale senza Gesù che nasce è più presente di quanto non si creda. Infatti il Natale per molti è già passato. È finito con gli ultimi acquisti e gli ultimi regali nell’ultimo negozio che ha abbassato le saracinesche. Rimane la Messa di mezzanotte. Ma è poco più che una formalità. La solita storia di duemila anni fa, carica sempre di suggestione e di poesia, e il solito invito ad essere un po’ più buoni e più attenti ai bisogni dei poveri. Nessuno probabilmente, o ben pochi, si aspettano che Gesù nasca di nuovo. Quanti dei presenti si aspettano una cosa del genere? E se Gesù non nasce, tutto rimane come prima. Se Gesù non nasce, questa notte è come tutte le altre notti, e domani sarà solo un giorno in più per tutti. Il rischio che Gesù non nasca c’è davvero! Ed è nel cuore di ciascuno.
INTERMEZZO MUSICALE - Durante il brano strumentale (se si esegue) si accende qualche luce in più, ma non ancora le luci dell’altare e le candele.
PROCLAMAZIONE DELLA KALENDA
P – Fratelli e sorelle carissimi, nonostante ogni nostra distrazione, il Signore rimane fedele alle sue promesse. Egli viene a visitarci, ad abitare la nostra terra, per rimanere con noi. E in noi, suoi discepoli e amici, nasce allora la gratitudine e la gioia di una fede umile e sincera. G - La promessa del Messia atteso si compie. Dio manda nel mondo il suo Figlio fatto uomo. Ascoltiamo in silenzio e nella preghiera interiore l’annuncio del Natale del Signore Gesù. L - Trascorsi molti secoli dalla creazione del mondo, quando in principio Dio aveva creato il cielo e la terra e aveva fatto l’uomo a sua immagine; e molti secoli da quando, dopo il diluvio, l’Altissimo aveva fatto risplendere l’arcobaleno, segno di alleanza e di pace; ventuno secoli dopo la partenza da Ur dei Caldei di Abramo, nostro padre nella fede; tredici secoli dopo l’uscita di Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosè; circa mille anni dopo l’unzione di Davide quale re di Israele; nella sessantacinquesima settimana, secondo la profezia di Daniele; all’epoca della centonovantaquattresima Olimpiade; nell’anno 752 dalla fondazione di Roma; nel quarantaduesimo anno dell’impero di Cesare Ottaviano Augusto; quando in tutto il mondo regnava la pace,Gesù Cristo, Dio eterno e Figlio dell’eterno Padre, volendo santificare il mondo con la sua venuta, essendo stato concepito per opera dello Spirito Santo, trascorsi nove mesi, nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria, fatto uomo: è il Natale di nostro Signore Gesù Cristo secondo la natura umana.
CANTO DI ACCLAMAZIONE – Te Deum
Durante il canto di acclamazione, vengono accese tutte le luci della chiesa, comprese le candele dell’altare. Sempre durante il canto di acclamazione, dopo l’accensione delle candele dell’altare, se lo si ritiene, si può compiere il RITO DELL’OFFERTA DELL’INCENSO. Il sacerdote che presiede la Veglia infonde l’incenso in un braciere appositamente preparato (oppure, se manca il braciere, si può incensare l’altare e la croce con il turibolo, come solitamente si fa nella celebrazione della Messa)
ORAZIONE CONCLUSIVA
P - O Padre, che ogni anno ci fai vivere nella gioia questa vigilia del Natale, concedi che possiamo guardare senza timore, quando verrà come giudice, il Cristo tuo Figlio, che accogliamo in festa come nostro redentore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A - Amen.
P - Il Signore sia con voi. A - E con il tuo spirito. P - Benediciamo il Signore! A - Rendiamo grazie a Dio.
Si attende, a questo punto, l’ormai imminente inizio della celebrazione della S. Messa della notte di Natale. La Veglia può opportunamente concludersi con uno o più canti.
CANTO FINALE - Venite fedeli
NEL GIARDINO DEGLI ANGELI
IN CERCA DELLA MAMMA
Su in alto, sul dorso d'un superbo monte, si vedono dei gruppi di casupole, e su, più in alto, una chiesa. Di là si gode d'un magnifico panorama, specialmente nelle ore del levare e del tramontare del sole. Abitava una di quelle casette una buona signora con l'unica sua bambina, un amorino di bimba che cresceva buona come la sua mamma. Oh! sì quant'era buona la sua mammina! I poveri di lassù la chiamavano il loro buon angelo; ed era lei infatti che sempre accorreva là ove qualche dolore era da lenire; qualche infelice da soccorrere. Ma un giorno, un brutto giorni, i poveri non ricevettero più la solita visita: la povera signora era molto ammalata... E pochi giorni dopo l'accompagnavano piangendo all' ultima dimora: il cimitero....Qual dolore provò la bimba nel vedersi portar via la sua adorata mammina! - Nonna, nonna, dove portano la mammina?... - gridava disperatamente. La nonna invano cercava di consolarla con buone parole, con baci, con carezze; i suoi begli occhioni neri eran sempre inumiditi dalle lagrime, il suo faccino da angioletto diventava di giorno in giorno più pallido e magro,ed i bei riccioloni che le cadevano sulle spalle ben provavano la mancanza della mani della mamma. I bambini dimenticano presto, i loro dolori durano poco, e la nonna sperava che così fosse anche per Mercede (così si chiamava la bimba).Ma fu delusa nelle sue speranze. Mercede, che non sapeva che fosse morire, non cessava di chiamare la mamma e spesso domandava alla nonna dove fosse andata, dove l'avessero portata.... e la povera piccina piangeva, essa voleva andare a raggiungerla. - La raggiungerai quando, anche tu, andrai in cielo ed allora non la lascerai mai più, - aveva risposto, una volta, quasi sbadatamente la nonna, additandole il cielo. Questa risposta fece pensare molto Mercede, e diede luogo a lunghi ragionamenti. - Dunque bisogna andare in cielo per trovare la mamma. E' lontano il cielo ? E Mercede contemplava l'immensa volta azzurra che la circondava e cercava dove avrebbe potuto passare per giungervi. E alla sera fissava sempre una bella stella, più brillante delle altre, perchè pensava che la mamma sua fosse là dentro, e che raggiungendo quella stella avrebbe pure raggiunta la mamma. Ma camminava quella bella stella e Mercede aveva osservato che ad un certo punto toccava la cinta del monte ..... Quella fu una meravigliosa scoperta che le fece palpitare forte forte il cuore dalla gioia:avrebbe potuto raggiungere la mamma, avrebbe potuto star sempre con lei. In che modo? Mercede aveva già preparato il suo piano. Ed una sera in cui l'assenza della mamma pesava, maggiormente su di lei, lo mise ad effetto....Uscì pian pianino dalla casa senza che la nonna se ne accorgesse e s'avviò per la stradiccíola che conduceva alla cima del monte. L'ora era tarda, l'aria frizzante, il sentiero brutto e deserto, ma la bambina s'affrettava a salire; e non sentiva il freddo che le intirizziva le membra, solo pensava alla stella che doveva sorgere e venire presto a toccare la cima del monte....Allora, se vi si trovasse già, avrebbe ritrovata la mamma per non perderla mai più. Il cielo si faceva scuro, qualche fiocco di neve vagava per l' aria e il freddo aumentava; ma Mercede saliva imperterrita, sempre fissando la cima del monte. Là era la sua salvezza, là voleva arrivare. Ad un tratto s'accorse che le tenebre l'avvolgevano e che la neve cadeva fitta fitta; ed allora fu colta da un'immensa paura, volle gridare, ma non potè, la sua voce non si faceva sentire che come un rauco suono, e le lacrime le inondavano il bel visino; tentò di camminare ancora, ma le gambe più non la ressero e cadde a terra svenuta dalla paura, dal freddo e dalla fatica. La neve copri il corpicino di Mercede, che si svegliò davvero in braccio alla sua mamma. Dopo qualche giorno, il corpo di Mercede fu trovato da due montanari che scendevano al paesello. Intanto vi lascio immaginare il dolore e le angosce sofferte dalla povera nonna per la perdita della bambina....La nonna la fece seppellire accanto alla sua mamma, e vi fece porre una lapide che portava scolpita una bimba in atto di salire un'erta montagna e con questo scritto: "Mercede andata in cerca della mamma"
GLI ANIMALI DI NATALE – TRADIZIONE
IL DROMEDARIO
I Re Magi arrivarono sui dromedari (non sui cammelli, come erroneamente si crede. L’errore è indotto dal fatto che il dromedario è detto anche “cammello arabo”) Il dromedario è rappresentato con una sola gobba. Riesce a sopportare ogni tipo di fatica (spedizioni desertiche soprattutto), è ordinariamente paziente e come il cammello simboleggia l'orgoglio. | |
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