StreghettediLuna Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità. |
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| Per la Befana 2019 | |
| | Autore | Messaggio |
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Bardamu
Messaggi : 1676 Data d'iscrizione : 30.08.13
| Titolo: Per la Befana 2019 Gio Gen 03, 2019 8:08 pm | |
| Carissima Befana, cosa chiederti in questo 2019? Per prima cosa ti chiederei un altro anno di armonia e bei momenti in famiglia, la salute per tutti noi e la compassione e la forza per riuscire a stare accanto ai miei anche quando sono un po' esasperati per qualche problemuccio legato all'età che avanza. Sul lavoro negli ultimi anni ci sono stati dei grandi cambiamenti e ti chiederei di darmi la forza di lottare sempre per raggiungere i miei obiettivi. Vorrei anche trovare la chiave per non farmi avvelenare da tutto il clima di invidie, gelosie e magagne che purtroppo caratterizza l'ambiente in cui adesso lavoro ed essere superiore a tutto questo. Negli ultimi anni sono stata molto isolata e sempre "stanziale", nel 2019 vorrei allargare un po' i miei orizzonti, con nuove amicizie e magari un bel periodo all'estero per lavoro per consolidare curriculum e lingue straniere Nell'amore chiedo solo un rinnovamento, non necessariamente nel senso di una persona nuova , ma nel senso di una chiusura definitiva con tutte le sensazioni, i sentimenti, le situazioni e le persone negative del passato, per aprirmi a una relazione più matura e soddisfacente con quello che ora o nel futuro sarà il mio compagno. per favore sii clemente col carbone.....GRAZIE!!! | |
| | | DolceLuna Team
Messaggi : 27214 Data d'iscrizione : 14.06.11 Età : 59 Località : Emilia - Romagna
| Titolo: Re: Per la Befana 2019 Sab Gen 05, 2019 11:34 pm | |
| Cara Bardamu, direi che ciò che chiedi è essenziale, ma proprio perché lo chiedi, nonostante tu sappia come raggiungerlo, hai bisogno di conferme, di sentirtelo dire, come se ti servisse da “molla” Ed io voglio donarti questa molla, sperando di farti cosa gradita. Imparare a prendersi cura di chi prima si prendeva cura di noi: è la sfida che devi affrontare. Una sfida al femminile che porta le donne a diventare madri dei propri genitori, muovendosi come acrobati tra casa e lavoro. Come conciliare le esigenze della propria vita con i bisogni dei genitori che invecchiano e spesso sono malati (quando non più autosufficienti)? Come superare il senso di colpa che ci assale quando consideriamo i genitori che invecchiano come un peso da portare? Il primo passo che devi fare per ottenere ciò che hai chiesto è accettare che esiste l’inversione dei ruoli. Cosa succede in quel momento della vita in cui i ruoli si invertono e da figli si diventa «genitori» dei propri genitori lo ha raccontato anche Laura Chiassone nel suo lungometraggio "Tra cinque minuti in scena". Il film, uscito nel 2013, che è il mio regalo per te, racconta la vita dell’attrice Gianna Coletti, figlia combattuta tra lavoro e cura della madre malata non più autosufficiente. Una storia che verosimilmente rispecchia il conflitto che molte donne, soprattutto italiane, vivono ogni giorno, visto che l’Italia vanta il primo posto come Paese più vecchio del “Vecchio Continente” . “Sono diventata la madre di mia madre. Mia figlia ha 90 anni” dice la protagonista. “Fino a qualche anno fa non ero disperata, ero disperatissima. Non solo perché vedevo il suo decadimento fisico, mentale, ma soprattutto perché lei non accettava nessun aiuto esterno. Voleva che l’aiutassi solo io” racconta l’attrice, aggiungendo che per la madre nessuna badante andava bene. Spesso capita che subentri la malattia di un genitore anziano proprio in una fase particolare della vita di un figlio. “Riuscire a soddisfare i bisogni di attenzione di entrambi richiede una nuova struttura relazionale all’interno della famiglia. Per l’anziano non è facile accettare la vecchiaia, soprattutto se nel corso della vita è sempre stato indipendente e d’aiuto per gli altri”. L’anziano evidenzia due tipi di bisogni crescenti: necessità di dipendenza fisica (a seconda delle sue condizioni di salute), e bisogno di conservare un’identità adulta (bisogno di autonomia). “Il conflitto tra questi due bisogni segna profondamente il significato delle relazioni tra genitori e figli. I genitori anziani devono elaborare l’idea di dover dipendere dai loro figli, e questi a loro volta devono pensare di farsi carico di genitori sempre meno autonomi”. Sono fasi della vita, per cui – pensa sempre la protagonista del film - non sono rari i casi in cui tutto succede nello stesso momento e quindi, ad esempio, una donna scopre di aspettare un bambino e allo stesso tempo scopre la malattia di un genitore. Si passa quindi da una notizia gioiosa ad una estremamente triste. Quale emozione far prevalere? Come gioire per la vita che sta nascendo dentro di noi senza sentirsi in colpa per quella che sta finendo? “Per quanto sembri assurdo e difficile, una volta che si è consapevoli della malattia di un genitore, bisognerebbe condividere i momenti gioiosi il più possibile con loro” conclude la protagonista del film ragionando tra sé e sè. Coinvolgerli nelle decisioni da prendere in merito, ad esempio, all’organizzazione di un matrimonio, di una nascita o di una comunione di un nipote potrebbe dare loro l’idea di essere ancora utili. “Prendere in considerazione le loro opinioni e i loro consigli sul da farsi è d’aiuto per il genitore, che si sente importante pur non potendo ad esempio uscire di casa e per il figlio che sente ancora di poter godere dell’aiuto e dell’attenzione del genitore”. Inoltre devi superare il senso di colpa che traspare dalle tue parole. Quando sorge la necessità di prendersi cura dei genitori, d’istinto la donna si offre volontaria, ma ad un certo punto ne sente tutto il peso e scatta la voglia di un po’ di libertà per riprendere fiato. Salvo poi dover fare i conti con il senso di colpa per aver pensato ai propri cari come ad un peso troppo grande da sopportare. Tu mi chiederai e ti chiederai, come superare il senso di colpa? Adesso te lo svelo, altro piccolo dono e questo regalo ti aiuterà a trovare la serenità anche nel settore lavoro e nel settore sentimentale. Esistono delle emozioni, come la paura, l’amore, il senso di protezione, la sicurezza, che nascono con noi. Il neonato prova queste emozioni istintivamente. Poi ve ne sono altre, come il senso di colpa, che viene inculcato, dall’educazione che avviene attraverso l’interazione con 4 figure fondamentali: 1) Genitori, 2) Scuola, 3) Religione, 4) Società (amici, tv, regole, ecc…). Da bambini ci dicono che non si devono fare errori, e ce lo dicono attraverso le punizioni, che condizionano la nostra mente giovane e ci “insegnano” cosa è giusto e cosa è sbagliato, nella logica di chi interagisce con noi. Tutto ciò può portare con sè un effetto collaterale decisamente pericoloso: inizia a nascere in noi, questa nuova sensazione, che poi impariamo ad etichettare come senso di colpa. Ricordate? Frasi tipo: “mangia tutto, perchè ci sono bambini che non hanno nulla da mangiare…”, “comportati bene con tuo fratello, se si fa male è colpa tua,…” “Hai preso un voto negativo, è tutta colpa tua!” La scuola non è da meno. Inculca la sbagliata associazione errore = voto negativo. “Colpa” deriva dal greco e significa mancare il bersaglio. Fare ciò che non si voleva. Sperimentato da persone sensibili e responsabili, è un meccanismo della coscienza che segnala un disagio e ci rimprovera quando facciamo qualcosa che infrange il nostro codice morale, perseguitandoci fino a quando non ci attiviamo per rimediare con un gesto riparatore. Dunque, questo sentimento non nasce in noi come qualcosa di insano: quando è sviluppato in modo normale, rappresenta un fattore evolutivo importante, poiché rende possibile il senso di responsabilità e partecipa alla costruzione dell’etica personale. Quando, però, è eccessivo costituisce un elemento di blocco molto doloroso. La prima cosa da fare per poter tenere sotto controllo le emozioni spiacevoli derivate dal senso di colpa (che spesso sono diverse: rabbia, frustrazione, preoccupazione, tristezza, disperazione..) è conoscerlo. Esitono due tipologie di senso di colpa: Il senso di colpa che deriva dal moralismo. Si tratta di un sentimento che ha a che fare con messaggi inconsci che ci sono arrivati nel corso della nostra vita, sin da piccolissimi, e di cui non possiamo essere pienamente consapevoli, ovvero da tutta quella serie di norme (divieti ed ordini) interiorizzate in maniera molto rigida. Questo tipo di sentimento porta a reprimere noi stessi, i nostri bisogni ed il nostro progetto di vita. Proviene dall’esterno. Se contravveniamo ai comandamenti del nostro “giudice interiore” temiamo subito un giudizio negativo su di noi, non solo dagli altri, ma ancor prima da noi stessi. In definitiva il senso di colpa ci dice “sei colpevole e verrai condannato e punito” oppure “non sei degno dell’approvazione altrui” come a suo tempo ti sei sentito di non meritare più l’amore della mamma per aver contravvenuto ad una proibizione o per non aver rispettato un ordine. La maggior parte delle persone che si sentono “colpevoli” soffrono, in qualche modo la paura dell’abbandono, il timore di perdere un amore o l’approvazione degli altri. La possibilità di fare una scelta fuori dal coro spaventa, è forte la tentazione di rimanere fedeli al gruppo rinunciando a se stessi e alla propria vera identità. Il secondo tipo di senso di colpa, ovvero il senso di colpa nella sua accezione positiva, proviene dal nostro interno e ci dice “non vai bene, sei fuori strada”; ci fa sentire insoddisfatti, inadeguati perchè non stiamo realizzando le nostre potenzialità. Un altro fattore importantissimo da tenere in considerazione è il proprio IDEALE DELL’IO, cioè quello che noi vorremmo essere o a cui aspiriamo, e col quale continuamente ci troviamo a confrontarci. Questo ideale dell’Io è quasi sempre sproporzionato rispetto alle nostre reali capacità e se non viene ridimensionato, può essere fonte di sensi di colpa. Ed ecco il secondo regalo…una scaletta da seguire, asso dopo passo, gradino dopo gradino, per realizzare ciò che hai chiesto per il 2019.
1) IMPARA A CHIAMARE IL SENSO DI COLPA “RESPONSABILITA’”
La colpa è mescolata con convinzioni personali e principi rigidi. Che cosa hai fatto in passato di così orribile? Cos’è che ti dà fastidio e ti tortura? Assumersi la responsabilità, questo è il primo passo, che si tratti di qualcosa che si dovrebbe fare e non fai o di qualcosa che hai fatto realmente o presumibilmente, non fermarti a dare la colpa a te stesso, ma trasformala in responsabilità, cioè compiere delle azioni, fare delle scelte e subirne le conseguenze, anche quando le cose vanno male.
2) RICONSIDERA IL TUO SISTEMA DI VALORI, REGOLE ED ASPETTATIVE
Quali sono i valori in cui davvero credi profondamente? Mantieni questi, ma lascia andare gli altri, quelli magari indotti dalla società o dalla famiglia, in cui però non credi davvero.
3) IMPARA A TOLLERARE IL DISAPPUNTO E LA DISAPPROVAZIONE DEGLI ALTRI
Perché è anche il timore di essere disapprovato che ti tiene legato ai sensi di colpa. Fare qualcosa che non si ha voglia di fare o non si condivide solo perchè gli altri se lo aspettano o lo chiedono, causerà sensi di colpa principalmente verso noi stessi, poi, potenzialmente anche verso altre persone ancora (che magari si aspettavano facessimo il contrario…). Molti, pensano di non poter sopportare di deludere gli altri, perchè pensano che non tollereranno il loro giudizio negativo, ma è importante imparare ad essere fedeli a noi stessi e alle nostre idee, soprattutto per rafforzare la nostra personalità ed autostima. E’ l’unica strada per essere orgogliosi di noi. Agli altri proveremo a spiegare con calma i nostri motivi, fino allo sfinimento se ne avremo voglia… Se capiranno, avremo la garanzia di aver incontrato qualcuno aperto e rispettoso delle idee degli altri, con cui probabilmente, sarà piacevole continuare a confrontarsi, qualcuno che vuole imparare a conoscerci e a capirci. In caso contrario, se la persona dovesse offendersi o arrabbiarsi perchè non siamo stati in grado di poterla accontentare, probabilmente in futuro l’avremmo persa comunque, al nostro primo errore.
4) ACCETTA CHE SEI UN ESSERE UMANO E COME TALE, FALLIBILE
Noi esseri umani facciamo errori costantemente. Non solo. A volte agiamo d’impulso o semplicemente egoisticamente, senza considerare le conseguenze che possono derivare. Assolutamente tutti noi possiamo sbagliare, violare regole e precetti e qualche volta non ci comportiamo con integrità e correttezza. E’ lodevole ed auspicabile dare il meglio di noi stessi, ma non siamo macchine programmate per comportarci in serie. Che piaccia o no, noi possiamo fare gli stessi errori altre centinaia di volte nelle medesime situazioni, sembra folle ma è così! Albert Einstein affermava “Se fai le stesse cose e nello stesso modo otterrai gli stessi risultati”, quindi per modificare i risultati occorre o fare cose diverse oppure fare le stesse cose, ma con modalità differenti.
5) PERDONATI
Possibile che ognuno di noi porti un peso a tempo indeterminato per tutti i suoi errori? Ha senso? La risposta è NO! La parola chiave per liberarsi del peso del passato è solo questa: il perdono. Il perdono libera il “colpevole” e chi è stato danneggiato. Basta tracciare una linea e ricominciare, lasciandosi alle spalle il dolore. In primo luogo, imparare a perdonare noi, e poi, naturalmente, anche gli errori degli altri.
6) SII CONSAPEVOLE CHE IL PASSATO E’ QUALCOSA DI IMMUTABILE
Per quanto ti possa struggere non lo potrai cambiare perciò dì a te stessa: “sentirmi in colpa non cambierà le cose e non mi renderà migliore”. Quindi rimboccati le maniche e vai avanti. Alla fine conviene lasciare andare il senso di colpa o continuare a rovinarti anche il tuo presente e il tuo futuro? Quando sei riuscita a perdonare, puoi alzare la testa e continuare a camminare.
7) COSTRUISCI LA SENSAZIONE DI ESSERE MERITEVOLE
Dopo aver eliminato i condizionamenti è necessario costruire una forte e sana convinzione di essere meritevoli di successo. Per uno sportivo essere meritevole di vincere, per uno studente essere meritevole del massimo dei voti, per una mamma essere meritevole dell’amore dei figli e del compagno, per l’imprenditore essere meritevole del successo aziendale, ecc… Questa parte è FONDAMENTALE, senza un buon condizionamento positivo raramente si riescono a raggiungere risultati strabilianti. Come lo puoi fare? Il modo migliore per sentire di meritare qualcosa è quello di prepararsi al meglio, nello sport, nella vita, nello studio ed in ogni ambito! Fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per ottenere il miglior risultato. Questo è il “segreto” per eliminare il senso di colpa anche se dovesse andare male, perchè sapremo di aver fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Sperando di averti regalato almeno uno spunto di riflessione Un abbraccio di Luce immenso con affetto sincero La Befana
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| | | Bardamu
Messaggi : 1676 Data d'iscrizione : 30.08.13
| Titolo: Re: Per la Befana 2019 Dom Gen 06, 2019 11:39 am | |
| Carissima Befana, ti ringrazio di cuore per questa bella calza piena di consigli utilissimi e nuovi spunti di riflessione da mettere in pratica nel nuovo anno. Sai, spero a modo mio di essere una brava figlia...purtroppo non sarò mai una perfetta donna di casa come mia madre vorrebbe e mi rinfaccia, perchè io sono altro nel bene e nel male e ora ne ho la piena consapevolezza. Mi hai dato una chiave di lettura perfetta perchè tanti errori del mio passato che rimpiango erano dovuti al voler non scontentare gli altri e a voler apparire sempre all'altezza delle situazioni. Così facendo ho creato un grande vuoto di valori, perdendo la bussola e togliendo energie e concentrazione a cose essenziali per il mio progresso spirituale e materiale. Sai, è vero che non si deve aspirare a tanto, ma credo ancora di avere una posizione sottostimata rispetto alle mie potenzialità, ma tutto sta a trovare la chiave giusta per emergere. La mia esitazione e la molla che cerco sono dovute al fatto che tante cose nel passato sono andate male, ma ora ho capito che era per questo perenne affanno nel correre e far contenti tutti, anche persone che in fondo avrei fatto meglio a lasciare perdere. Effettivamente,anche se erano periodi di grande sforzo, i periodi di questi anni che ricordo come più sereni sono quelli in cui ero pienamente concentrata nel perseguire degli obiettivi e in cui non mi perdevo a correre appresso a questo e a quello. Se mi concentro sul lavoro quotidiano e sull'impegno nelle cose che reputo di valore, con piccoli traguardi giorno per giorno, non vedo perchè le cose debbano andare male d'ora in poi! Spero di essere brava a mettere in pratica questi consigli, oppure portami un sacco di carbone!!! Con grande affetto,
Bardamu | |
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| Titolo: Re: Per la Befana 2019 | |
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