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Dove la magia è amore universale, umiltà e ascolto...la magia svelata, per il benessere dell'anima.E' come se in un attimo sbocciasse la vita, laddove prima c'erano solo silenzio ed immobilità.
 
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 14 DICEMBRE 2015

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MessaggioTitolo: 14 DICEMBRE 2015   14 DICEMBRE 2015 EmptyLun Dic 14, 2015 10:19 am

PREGHIERA DI NATALE

PREGHIERA AL SANTO BAMBINO
(Preghiera di Natale, valida anche tutto l’anno per implorare aiuto nelle circostanze dolorose della vita)


O splendore eterno del divin Padre,
sospiro e conforto dei credenti,
Santo Bambino Gesù,
di gloria incoronato,
deh! abbassa il tuo sguardo di bontà
su tutti coloro che a te ricorrono fiduciosi.
Mira quante calamità ed amarezze,
quante spine e dolori intrecciano il nostro esilio.
Abbi pietà di chi tanto soffre quaggiù!
Pietà di coloro che piangono per qualche sventura,
di coloro che languiscono e gemono su un letto di dolore,
di coloro che son fatti segno d'ingiusta persecuzione,
delle famiglie senza pane o senza pace,
pietà infine di tutti quelli che,
nelle varie prove della vita, in te fidenti,
implorano il tuo soccorso divino,
le tue celesti benedizioni.
O Santo Bambino Gesù,
in te solo l'anima nostra, trova il vero conforto!
Da te solo si può attendere la tranquillità interiore,
quella pace che allieta e conforta.
Volgi, o Gesù, sopra di noi il tuo sguardo pietoso;
mostraci il tuo sorriso divino;
alza la tua destra soccorritrice;
e allora, per quanto amare possano essere le lacrime di questo esilio,
si muteranno in una rugiada di consolazione!
O Santo Bambino Gesù,
conforta ogni cuore afflitto
e a noi dona tutte le grazie di cui abbiamo bisogno.
Così sia.  


IMMAGINE DI NATALE


14 DICEMBRE 2015 Luci_n10


LA VEGLIA DI NATALE


VEGLIA DI NATALE DELLA PARROCCHIA DI SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATA


A – Accoglienza

1° lettore – Ci siamo riuniti in questa notte
- per fare memoria della nascita del nostro Salvatore.
- per pregare  affinché Egli ci  trovi svegli, con i fianchi cinti e le lucerne accese, pronti ad accoglierlo come Signore e Salvatore;
- per celebrare l’Eucaristia, lode e ringraziamento al Padre che, in questa notte ancora una volta, ci dona il suo Figlio Gesù nella Parola e nell’Eucaristia.

Diamo inizio alla nostra veglia cantando: VENITE FEDELI

    (Ingresso del Celebrante con i ministranti)

Celebrante – La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.
Assemblea – E con il tuo Spirito.

Celebrante – Dopo un cammino di quattro settimane, intrapreso per riscoprire le radici della nostra  fede, ci ritroviamo ancora una volta in questa tenda di cemento, intorno all’altare della memoria, per celebrare la nascita di Gesù, dono inestimabile d’amore.

2° lettore – Accanto all’altare, una corona intrecciata con ramoscelli di pino, contiene le quattro candele d' Avvento, simbolo dell’attesa del cristiano, che anela d'immergersi  nella luce per ascoltare ed  annunciare la buona novella.

Celebrante – Preghiamo.    
Guarda, o Padre, il tuo popolo che attende con fede il Natale del Signore e fa che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

B -   Preghiera corale
(ad ogni invocazione viene accesa una delle quattro candele della corona d’avvento)

Celebrante – Vieni Signore, non tardare:  Mostraci il tuo volto, gioia della nostra attesa.  
Rit. (cantato) Maranathà, vieni Signore Gesù, resta con noi, resta con noi.
      – Vieni, Signore : Insegnaci a credere, a sperare e a vivere nel tuo nome.   Maranathà, vieni Signore Gesù, resta con noi, resta con noi.
      – O Signore Dio nostro, liberaci dal male e dalla paura, facci camminare nella tua luce. Maranathà, vieni Signore Gesù, resta con noi, resta con noi.
    – O  Re delle genti, vieni a salvare la tua creatura, gloria del Dio vivente. Maranathà, vieni Signore Gesù, resta con noi, resta con noi.
C -     Preghiera penitenziale

1° lettore –  Signore, mentre aspettiamo di vederti arrivare splendente di gloria, non possiamo non chiederci se siamo stati capaci di  prepararti una strada nei nostri cuori.

2° lettore – Signore Gesù, chiusi nel nostro egoismo, non sempre ti abbiamo aspettato. Hai  bussato alla nostra porta, ma non abbiamo saputo o voluto riconoscerti. Perdona la nostra incapacità di ascoltare e di capire.

3° lettore – Quante volte d'inverno, ad un semaforo, la nostra indifferenza ti ha sferzato più del   vento e della pioggia e  quante altre su di una spiaggia, sbarcato da una carretta del mare, hai sperato inutilmente di ricevere col pane una parola di conforto e rispetto per la tua dignità di uomo.  Signore, abbi pietà di noi.    

Canto: Kyrie eleison.

1° lettore – Troppa solitudine hai consumato in pianto in un letto d’ospedale, dimenticato in un ospizio, condannato e disprezzato in un carcere. Lacerato da una granata, invano hai sperato, tra le macerie della tua Palestina, che l'uomo ritrovasse la ragione per odiare ogni guerra.  Cristo, abbi pietà di noi.

Canto: Christe eleison.

2° lettore – Distratti dalle luminarie che annunciano il Natale cittadino, abbagliati dalle vetrine colme di false ricchezze, non sentiamo la tua voce che implora amore per i dimenticati, gli oppressi, i rifiutati. Signore, abbi pietà di noi.    
   
Canto: Kyrie eleison.

3° lettore – Signore, guarda la nostra vita, le nostre esperienze, i nostri affetti. Accoglili e rinnovali. Insegnaci ad usare con sapienza i doni della tua benevolenza  e infondi nei nostri cuori il desiderio di ricercare senza sosta i beni del cielo.

4°  lettore -  Noi ti aspettiamo, Signore. Tu ci ami e ci conosci e sai come allontanare da noi  ogni miseria, per restituirci la dignità perduta, e un cuore nuovo, pronto a ristabilire rapporti duraturi col Padre e con i fratelli.

Canto: Abbà Padre

    D - Ci prepariamo con la Parola

Celebrante – Come gli angeli festanti guidarono i pastori alla capanna di Betlemme, così Isaia, Maria e Giovanni Battista, con potenza di  fede e amore, condurranno i nostri cuori a fare  memoria di quella Notte Santa che vide apparire nelle tenebre una grande luce.

2° lettore – Essi ci aiuteranno ad ascoltare, meditare e conservare in cuore tutte quelle cose che servono alla nostra vita itinerante verso il Regno che non avrà mai fine.

3° lettore – Che la semplicità e lo stupore dei poveri di Dio ci aiuti a riconoscere e adorare senza indugi il Dio Bambino, mistero d’amore, luce delle genti e Salvatore del mondo. Egli è il Dio fedele delle promesse fatte ad Abramo, Isacco e Giacobbe e viene a salvarci.

4° lettore – Io sono Isaia, cantore del Dio potente e misericordioso. E questa sera voglio cantare con voi il suo più grande dono: Gesù, luce del mondo.Confidate nella sua venuta, che libera dal peccato e apre la via della salvezza ad ogni uomo passato presente e futuro. Egli consolerà i cuori afflitti, li colmerà di amore e di forza.
L'uomo non sarà più solo e indifeso, poiché c'è un Dio più forte della morte che conduce alla giustizia e alla vita eterna. Il suo amore darà vigore agli uomini di buona volontà e inonderà il mondo di luce nuova.

Dal libro del profeta Isaia (40,1-5; 60,1-3; 60,19)
“Consolate, consolate il mio popolo, dice il nostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per i suoi peccati”
Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato”.  
Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, ma su di te risplende il Signore.
Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore.
Parola di Dio.


1° lettore – Vogliamo adesso in risposta al profeta Isaia, rivolgerci a Gesù, luce del mondo con il canto Splendi Gesù.   Durante il canto si accenderanno i lumini, segno del nostro aver vegliato con fede durante questo avvento, sull’esempio delle dieci vergini che hanno atteso lo sposo con le lampade accese.
Celebrante – Preghiamo: Risveglia, o Dio, la fede del tuo popolo perché prepari le vie del tuo unico Figlio, e con la santità della vita possa essere sale della terra e luce del mondo. Per Cristo nostro Signore.
Assemblea – Amen

5a lettrice – Sono Maria, nata a Nazareth, sperduto e disprezzato villaggio della Galilea.
Un angelo di Dio venne a me che ero adolescente e mi colmò di Spirito Santo. Nel mio grembo la Parola si vestì di carne e alto si levò il mio canto di povera nazarena, innalzata dalla sua misericordia. La nascita di Gesù colmò di ogni bene la mia vita. Con Lui , figlio obbediente alla volontà del Padre, ho conosciuto l'amore, la misericordia, la gloria di Dio e anche il più grande dolore.Ma quella spada che mi straziò il cuore era necessaria all'adempimento del suo disegno di salvezza , ed io l'accolsi. Morente, in croce, Gesù mi ha affidato l'umanità sofferente. Eccomi, sono vostra madre, pronta ad accogliervi e a camminare con voi verso la Sua luce.
Canto    Giovane donna
6° lettore – Maria, silenziosa e dolce fanciulla galilea, che senza indugi ti consegni alla volontà di Dio per soccorrere l’umanità pellegrina e sofferente, guidaci in questa notte di misteri divini ad accogliere la Sua Parola e a dire il “sì” che salva dalle tenebre.

7° lettore – "Eccomi" hai detto, al Dio esigente e misterioso, che si è chinato sulla tua piccolezza, per farsi carne. “Eccomi” solamente, senza ripensamenti. Con una sola parola ci  hai insegnato, madre, che per realizzare un progetto d'amore non occorrono grandi discorsi,  ma incondizionata fiducia in Dio e impegno.  

8 ° lettore – Senza indugio, o Maria, corri ad Aim Karin e con impeto sublime inizi il tuo ministero di carità servendo tua cugina Elisabetta e annunciandole la gioia della salvezza, resa possibile dal tuo umile e prezioso "si".  

9° lettore – O Maria, con il canto stupendo della riconoscenza e dell’esultanza, che magnifica  le  “grandi cose” operate in te dall’Onnipotente, tu ricordi all'uomo, nei secoli, che Dio si serve dei piccoli per salvare il mondo.

10° lettore –Dal vangelo di Luca   1,39-45

In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.
Canto: Magnificat

11° lettore – Maria, tu non hai avuto esitazioni, non hai cercato rifugio nelle scappatoie, care alle nostre ritrosie. Ti sei fidata e basta,in totale abbandono alla volontà di Dio.  

12° lettore – “Non posso” diciamo, ma in realtà è “non voglio”. Non voglio soffrire, non voglio capire, non voglio rinunciare…sempre giustificati da un comodo perché.

13° lettore – Liberaci, Maria, dai tanti perché che appiattiscono la nostra esistenza. Sono catene che ci impediscono di costruire  e comunicare. Spezzale, Madre, e aiutaci ad amare e vivere nella Verità  che fa liberi i figli di Dio.
Canto   O Madre del Signore
14° lettore – Madre, l 'uomo giustificato da falsi perché, dimentica sempre più spesso i valori della vita e brancola nel buio. Le famiglie si disgregano. I figli, ingannati e delusi si disperdono nel  disordine e nel  disamore. E l'abbandono, la disperazione e la violenza sono sempre più presenti nella nostra vita.

15° lettore – Maria, fa che la  vocazione al matrimonio si modelli  alla tua Santa Famiglia. Fa che nel cuore degli sposi sia forte l'anelito ad una maternità come la tua ,tenera e accogliente di ogni vita  e ad una paternità, di cui  Giuseppe diventi il modello da imitare.

16° lettore  Giuseppe offre tutto di sé, dignità, onestà, onorabilità, per glorificare il volere di Dio. Senza  “se” e “ma” si offre alla paternità diversa e sublime che supera l’episodio procreativo per dimostrare che è padre veramente chi ama e comprende, perché si fida di Dio.
 
17°lettore  Maria, Madonna del sorriso, che da questa tenda disadorna, vegli sulla nostra storia, guidaci  verso esperienze di comunione e di pace,  purifica i nostri sentimenti, asciuga il nostro pianto e fa che i nostri passi non si allontanino mai dall'unica via che porta a Gesù.

18° lettore  Maria,  la  tenerezza con cui ci mostri  il tuo bambinello, tocca profondamente il nostro cuore assetato d’amore, che riconoscente, Gli  offre un canto caro alla nostra tradizione. Ci ricorda i sogni, le speranze, le gioie dell'attesa e il bisogno di scoprire e raccontare le meraviglie di Dio.

Canto    Astro del ciel

19° lettore - Io sono Giovanni Battista, fedele al Dio dei miei padri che miracolosamente mi ha chiamato alla vita. Egli mi ha dato voce potente e modi  decisi per annunciare il più grande evento della storia. E  oggi, come duemila anni fa, io sono la voce che annuncia con vigore che il regno dei cieli è vicino. E grido perché meglio possiate intendere l'urgenza di cambiare vita per accogliere il Signore che viene. Pregate e vigilate, dunque, se volete riconoscerlo. I miei modi bruschi hanno lo scopo di farvi capire che non c'è tempo da perdere. Liberatevi dei vostri peccati, pentitevi e fate opere di conversione.

20° lettore      Dal Vangelo di Luca   (3, 15-16)

In quel tempo il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali; costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Canto  Spirito del Dio vivente.

21° Lettore - La predicazione di Giovanni giunge agli uomini del terzo millennio con lo stesso impeto di duemila anni fa. Egli ci suggerisce di proclamare senza paure e contro ogni occulto potere che Gesù è l'unico Signore del mondo e che solo in lui possiamo trovare sicurezza e pace.

22°  Lettore - Quanti cristiani oggi usano  l'audacia di Giovanni per denunciare che il sopruso e la violenza della ricchezza, impediscono ai  più deboli una vita dignitosa e paritaria? E quanti altri sopperiscono all'ingiustizia con gesti concreti di carità ?

23°  Lettore -  Giovanni dice con chiarezza: "Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto". E turba il sonno dei profittatori, urta i potenti, ma poco gli importa. Egli vuole scuotere la coscienze di tutti  per  annunciare una giustizia che non è di questo mondo e che sarà terribile contro i furbi ed i superbi, misericordiosa con i poveri di Dio.

Celebrante – Preghiamo:  Ti ringraziamo, Signore Gesù, per le meravigliose figure che ci hai donato per preparaci alla tua venuta: Isaia con la sua speranza incrollabile, Maria con la sua generosa disponibilità, Giovanni con la forza del suo zelo.   Affrettati, non tardare, Signore Gesù: la tua venuta dia conforto e speranza a coloro che confidano nel tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore.  Con la Chiesa sparsa nel mondo, unita nella memoria del Natale del Signore, vogliano fare nostra la gioia degli angeli che in quella notte hanno annunciato ai pastori la nascita del Salvatore, e insieme cantiamo:
GLORIA A DIO


NEL GIARDINO DEGLI ANGELI



14 DICEMBRE 2015 1513


BISOGNA SAPER CONTENTARSI DEL PROPRIO STATO

- Quanto sono infelice ! -esclamò un giorno una magra gallinella, guardando invidiosamente un cappone ben nutrito d'un vicino pollaio.
- La mia padrona, - continuò - una povera vecchietta che tira a stento la vita non mi dà da mangiare che poche briciole di pane e per saziare appena la fame che mi tormenta, debbo raspare tutto il dì
nelle immondezze della stalla, buscandomi magari un calcio dal somaro! Sono ridotta proprio pelle e ossa! E dire, che vi sono dei miei simili, - e dava un altro sguardo d'invidia al cappone - che non mangiano altro che granturco, sprezzando perfino la crusca, che io mi stimerei felice d'ottenere per un solo giorno!  Quanto sono infelice!
La gallina, seguitando a lamentarsi, non si accorse che un uomo era entrato nel pollaio vicino e ne aveva tolto il cappone. Solo il domani notò la sua scomparsa e per curiosità domandò sue nuove ad una stia amica. Questa con voce piagnolosa esclamò: - Come! non sapete niente ?
Brevemente raccontò che il cappone era stato ucciso barbaramente e cotto allo spiedo, per servire di cibo agli uomini che festeggiavano in quel giorno il Natale. Perciò appunto l'avevano trattato così bene, l'avevano fatto ingrassare. La gallina allora si convinse che non si deve invidiare nessuno
e bisogna sempre contentarsi del proprio stato.

POESIA DI NATALE


14 DICEMBRE 2015 110


A GESU’ BAMBINO

La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.

(Umberto Saba)
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