Figlio di Giove e di Giunone, era il dio greco della guerra, onorato in Roma sotto il nome di Marte. Suoi abituali compagni erano la Discordia, la Strage, la Paura ed il Terrore. Amava la guerra in modo selvaggio e brutale, inebriandosi del sangue come suo elemento vitale. Raffigurato armato di corazza ed elmo, impugnante lancia e scudo, si avventava sui campi di battaglia tra selvagge urla di guerra, seminando ovunque l'orrore e la strage. Era l'amante ufficiale di Afrodite-Venere, dalla quale ebbe vari figli, tra i quali Eros (Cupido), Anteros, Deimos, Fobos, Alcippe ed Armonia. Ebbe una fierissima contesa con Nettuno, avendone ucciso il figlio Alirrozio, che gli aveva insidiato la figlia Alcippe. Nettuno lo citò in giudizio davanti ad un tribunale composto da dodici dei, dove Ares seppe difendersi tanto bene da risultarne prosciolto. Il luogo del giudizio prese poi da lui il nome di Areopago. Originariamente il romano Marte era considerato dio dell'agricoltura, e gli era stato perciò dedicato Marzo, il primo mese di primavera. In seguito, con l'appellativo di Gradivo, divenne il dio della guerra, a cui furono dedicati molti templi di Roma, come al Campo di Marte ed al foro d'Augusto, dov'era oggetto di grande devozione, soprattutto quale dio vendicatore delle offese ricevute.