"Esaù, affamato, cede il suo diritto di primogenitura a suo fratello Giacobbe, in cambio di un piatto di lenticchie... Conoscerete senz'altro questo episodio dell'Antico Testamento. Si tratta ovviamente di un racconto simbolico che va interpretato.
Esaù rappresenta l'essere umano pronto a sacrificare la dignità – simboleggiata qui dal diritto di primogenitura – che gli conferisce un immenso valore agli occhi del suo Padre celeste, in cambio di piaceri immediati: il piatto di lenticchie. Perché la fame è sinonimo di tutti gli appetiti, di tutte le bramosie. Quante altre forme di fame, oltre alla fame fisica, pretendono di essere saziate e fanno perdere agli esseri umani il loro diritto di primogenitura, la loro dignità di figli di Dio! Ogni volta che un essere cede a un istinto, che non riguarda solo la gola, ma anche la sensualità, la collera, la gelosia, l'ambizione, l'odio..., vende il suo diritto di primogenitura, la sua regalità interiore, per un piatto di lenticchie, e si impoverisce, si sottomette, diventa schiavo. In cambio di qualcosa di poco valore, abbandona un bene estremamente prezioso in lui: la vita divina."
Omraam Mikhaël Aïvanhov