«Interpretata da un punto di vista spirituale, la semplicità è la capacità di unificare la propria vita interiore. Chi si lascia attraversare da ogni genere di pensieri, sentimenti e desideri contraddittori alimenta in sé l’oscurità e il disordine. Non deve quindi stupirsi se un giorno non riuscirà più a capire qual è la sua situazione.
Da dove trae il diamante il suo splendore e la sua resistenza? Dal fatto che è privo di mescolanze, che è puro carbonio. Aggiungetegli un altro elemento e non sarà più un diamante. Così, colui che, invece di unificare la sua vita interiore, cerca indistintamente di assaporare tutto, toccare tutto, sperimentare tutto, diventa una sorta di pietra opaca che si oppone al passaggio della luce. Il vero discepolo deve dirigersi verso un unico obiettivo, avere un solo ideale, un solo desiderio, un solo nutrimento – simbolicamente parlando. Sarà questa unità a dargli la purezza, lo splendore e la forza del diamante.»
Omraam Mikhaël Aïvanhov