La Chiesa cattolica proclama santo l’anno in cui i fedeli possono beneficiare di particolari benedizioni ed indulgenze, essendovi solennemente invitati alla conversione. Le radici di questo complesso rituale vanno ricercate nell’antica usanza ebraica del giubileo. Il primo anno santo venne celebrato all’inizio del XIV secolo, conseguenza di un moto popolare spontaneo provocato dalle correnti penitenziali che pullulavano in Italia a partire dal 1260. La sera del primo giorno dell’anno 1300 una folla strabocchevole si riversò nella basilica di San Pietro in Roma per richiedere un’indulgenza straordinaria. Il 22 febbraio successivo papa Bonifacio VIII dispose con un’apposita bolla che chiunque avesse fatto visita alla basilica dell’apostolo Pietro dopo essersi pentito ed aver confessato i propri peccati, avrebbe ottenuto la totale remissione delle pene del Purgatorio. Egli stabilì inoltre che che tale evento si celebrasse ogni secolo. Successivamente Paolo II (1464-71) ridusse tale periodo a 25 anni, onde permettere ad ogni generazione di beneficiarne. In particolari circostanze il papa può indire un anno santo straordinario, come fecero Pio XI nel 1933 (per celebrare i 1900 anni della morte e resurrezione di cristo) e Giovanni Paolo II nel 1983. Oltre alla confessione sacramentale ed alla comunione eucaristica, per godere dell’indulgenza connessa all'anno santo. è necessario visitare le quattro basiliche romane. Ormai saldamente inserita nel calendario ufficiale della Chiesa cattolica, questa scadenza intreccia molteplici motivi: dal gesto per impetrare il perdono dei peccati, al valore devozionale del pellegrinaggio, al riconoscimento della centralità della sede romana per la memoria della cattedra di San Pietro e per il ruolo del suo successore.