Era stato un inverno mite, almeno fino a qualche settimana fa. Di tanto in tanto aveva nevicato ricoprendo di bianco tutte le montagne e i bosco sottostanti. I bambini si erano, come ogni anno, divertiti a giocare, correre e ruzzolare nella neve. Per i bambini la neve è sempre una grande festa.
Ma poi il tempo era peggiorato. Aveva iniziato a nevicare sempre più forte e più forte ancora. La bufera di neve imperversava sulla valle ormai da settimane, senza dare tregua e respiro ai poveri abitanti.
In una casetta al limitare del bosco, viveva una famiglia come tante: la mamma Emma, il papà Piero e i loro figli: Enrico, Maria e Angelina.
Come tante altre famiglie nella valle, la povera famigliola fu costretta a barricarsi in casa, la bufera era troppo forte per uscire ed avventurarsi lungo i sentieri.
Mancavano ormai pochi giorni al Natale e la bufera non accennava a calmarsi, la neve continuava a cadere e cadere ancora e mamma Emma si rese conto che le loro provviste stavano velocemente finendo.
- Bisognerà scendere fino in paese per fare un po’ di spesa – suggerì una mattina mamma Emma a Papà Piero.
- MMMMhhh.. con questo tempo non ce la faremo mai a raggiungere il paese, troppo lontano… aspettiamo che miglior il tempo –
- Piero, la dispensa è quasi vuota, fra pochi giorni sarà Natale e non è rimasto molto –
- Magari domani il tempo migliora e possiamo andare fino in paese – Osserva papà Piero preoccupato.
Ma la mattina seguente il tempo non era cambiato, la neve continuava a cadere forte e la bufera continua a imperversare su tutta la valle.
- Mamma mamma.. domani è Natale!!! – Angelina felice corre per la casa cantando allegramente.
- Certo Angelina, domani sarà Natale – risponde la mamma.
Il giorno dopo sarebbe stato Natale, proprio come Angelina aveva appena annunciato, e mamma Emma nella sua dispensa non aveva più molto con cui preparare il pranzo di Natale. Bisognava per forza risolvere questa situazione. Più tardi papà Piero decide di uscire nonostante il cattivo tempo. Si veste per bene perchè fuori fa tanto tanto freddo, indossa un bel cappello largo e un caldo cappotto per evitare di bagnarsi più del necessario.
- Papà posso venire anch’io? – Enrico è stufo di stare rinchiuso in casa con le sorelle che gli ronzano intorno.
- No, no… il tempo è troppo brutto. E’ meglio che resti qui con le tue sorelle e tua madre. – Osserva papà Piero
- Ma papà… voglio venire anch’io – Insiste Enrico nel tentativo di convincere il padre a portarlo con se.
Alla fine papà Piero, dopo tanta insistenza dovette accordare ad Enrico il permesso di accompagnarlo in paese.
Il pomeriggio in casa passa lentamente, Maria e Angelina giocano con le bambole davanti al calore della stufa, mentre mamma Emma guarda fuori dalla finestra preoccupata. Il tempo è proprio brutto, la neve cade forte e la nebbia impedisce di vedere lontano. È molto preoccupata per papà Piero e per Enrico, ormai sono parecchie ore che sono usciti e avrebbero già dovuto essere rientrati da tempo.
- Mamma mamma… Maria dice che quest’anno Babbo Natale non viene, per via della neve? – Angelina chiede ansiosa alla mamma
- Ma no… figurati se Babbo Natale non viene. Dove vive lui c’è molta più neve. È abituato a viaggiare con la sua slitta nelle bufere di neve – E così la mamma racconta ad Angelina di Babbo Natale, della sua slitta trainata dalle renne, della sua casa al Polo Nord e dei folletti che vivono con lui e lo aiutano a preparare tutti i regali di Natale per i bimbi buoni.
E intanto che mamma racconta Maria si mette ad urlare contenta – mamma mamma… guarda stanno tornando!! -
Ma quando Angelina e Maria vanno ad aprire la porta per accogliere il loro papà ed Enrico si trovano davanti anche i vicini, tutta la famiglia al completo.
La neve che è caduta ha fatto crollare il letto della loro casa, racconta papà Piero, lui ed Enrico hanno tentato di aiutarli a ripararlo ma con la bufera che imperversa non sono riusciti a fare molto. Così papà Piero ha invitato i vicini a trasferirsi nella loro casa e a trascorrere il Natale con loro. Appena la bufera di neve si sarebbe calmata tutti insieme avrebbero riparato il tetto. - Purtroppo la nostra dispensa non è tanto fornita e il crollo del tetto ha reso impossibile accedere alla cucina – annuncia timidamente la signora Elisa, la vicina, porgendo a mamma Emma qualche mela e delle fette di formaggio. Questo non ci voleva, pensa mamma Emma, prendendo quella che la vicina le ha portato. Anche la loro dispensa è quasi vuota, cosa darà da mangiare a tutte queste persone?
Più tardi dopo che tutti si sono asciugati e sistemati, mamma Emma è intenta a rovistare in cucina alla ricerca di qualche barattolo nascosto con del cibo con cui preparare il pranzo di Natale. Sul tavolo ha posato un sacchetto di tela pieno di castagne bianche, l’unica cosa che fin ora è riuscita a trovare. Ma non sa proprio come potrà esserle di aiuto.
E mentre mamma Emma rovista nella dispensa la signora Elisa entra nella cucina e dopo aver visto il sacchetto di castagne bianche propone a mamma Emma di preparare un’antica minestra che preparava sua nonna utilizzando del buon latte fresco che fortunatamente in casa non manca, visto che la loro mucca ogni giorno ne fornisce una bella brocca, e le castagne bianche.
E così anche il giorno di Natale arriva, tutti i bambini sono in fermento, hanno scartato i loro regali, e si divertono a cantare, giocare e a salterellare per tutta la casa. Il Natale è proprio una bella festa per i bambini, un bel momento di gioia.
In cucina un enorme pentolone da alcune ore cuore, di tanto in tanto mamma Emma o la signora Elisa ne rimestano il contenuto; ma non lasciano che nessuno si avvicini per curiosare. - Sarà una sorpresa - così hanno annunciato. Sul tavolo una bella teglia di mele a pezzetti spolverizzate semplicemente con dello zucchero aspetta di essere infornata. I bambini golosi non vedono l’ora di assaggiare questo dolce.
Ma finalmente…
- Tutti a tavola – Annuncia la signora Elisa
Giusto il tempo di sedersi e mamma Emma entra in soggiorno reggendo il pentolone bollente. Tutti si guardano curiosi e annusano il bel profumino che esce dal pentolone.
Uno ad uno la mamma riempie i piatti versando un po’ della minestra contenuta nel pentolone, facendo attenzione a distribuirla in parti uguali.
- E’ una minestra di castagne bianche e latte – annuncia mamma Emma, visto che tutti i presenti osservano il proprio piatto senza dire nulla.
- Dobbiamo mangiare la minestra il giorno di Natale? – Fanno eco i bambini. Veramente per il giorno di Natale si aspettavano qualcosa di più buono, di più goloso. La minestra si sa non rientra proprio tra i piatti preferiti dei bambini.
- E’ una vecchia ricetta di mia nonna – Spiega la signora Elisa
- Il profumo è proprio invitante – osserva Ugo, il marito della signora Elisa
- Già già…sembra squisito – concorda papà Piero – E’ proprio una minestra speciale –
- Una minestra speciale? Perché? – domanda Angelina.
Eh già.. speciale perché? Perché le provviste sono finite e questo è quello che la mamma Emma e la signora Elisa sono riuscite a preparare con il poco che è restato? O speciale perché la stanno dividendo insieme con i vicini? O forse per tutte e due le ragioni?
- Perché è la nostra minestra di castagne bianche e latte di Natale – Osserva mamma Emma – E’ il nostro pranzo di Natale –
I bambini si guardano stupiti ma poi in coro rispondono - Buon Natale a tutti! – Inforcato il cucchiaio iniziano finalmente a mangiare.
Fuori la neve a smesso di cadere, finalmente la bufera è finita, ma in casa nessuno se ne accorge, sono tutti troppo impegnati a gustare la minestra di castagne bianche e latte.