Il 2 Febbraio la tradizione cattolica festeggia la Purificazione della Beata Vergine (che cosa doveva purificare, se è vero che è nata senza la macchia del perdono?). Il Libro biblico “LEVITICO” al capitolo 12 prescriveva, infatti, che la donna che avesse generato un figlio maschio, si astenesse per 40 giorni, dopo il parto, dal toccare gli oggetti sacri e dall’entrare nel Tempio (ricordo che questa tradizione era applicata anche in Italia, fino ad pochi decenni fa. Infatti, mia mamma mi racconta che nel 1966, dopo aver partorito mio fratello non potè entrare in chiesa per 40 giorni ed il giorno del battesimo, prima di entrare in chiesa, dovette essere benedetta sul sacrato della chiesa, tenendo in mano una candela bianca, in segno di purificazione.) Al termine dei 40 giorni, si sarebbe recata al Tempio, come fece anche la Madonna, per offrire in sacrificio una coppia di tortore. Era il segno che la donna aveva riacquistato la sua fecondità ed era ritornata ad essere una “piccola Grande Madre”. Poiché nella stessa occasione, il vecchio Simeone profetizzò che quel Bambino sarebbe stato “Luce per illuminare le genti”, la Chiesa Cattolica nel trasse lo spunto, nell’XI secolo, per invitare i fedeli a portare ceri e candele nelle chiese, affinchè ricevessero la benedizione della Luce e del Fuoco. Da allora la pietà popolare ha considerato queste candele come il più valido soccorso contro tempeste e calamità e per alleviare l’agonia dei moribondi. Come abbiamo detto, però, la Candelora, che cade 40 giorni dopo il Natale, proprio come vuole la tradizione del puerperio, non è solo una festa cristiana, ma è anche una festa pagana. I Pagani, infatti, celebravano la Candelora in onore della Dea Februa (da cui il nome del mese Febbraio) ovvero Giunone delle Calende di Febbraio (da ricordare che nel calendario romano, i mesi seguivano il ciclo della Luna, per cui il primo giorno di ogni mese corrispondeva alla Luna Nuova o Novilunio ed era chiamato “calende”, da cui deriva il nome calendario). La Candelora segnava il passaggio tra l’Inverno e la Primavera ovvero tra il momento di massimo buio e freddo e quello di risveglio della luce. Essendo un giorno di mezzo Inverno, si facevano pronostici per indovinare se la stagione sarebbe stata mite o fredda. La tradizione vuole che se il giorno della Candelora c’è bel tempo, la Primavera sta arrivando, mentre se fa brutto si deve aspettare ancora perché l’Inverno finisca e giunga la Primavera. E’ il corrispondente del “Giorno della Marmotta” che si celebra negli Stati Uniti ed in Canada. Riprendendo la tradizione pagana, la Candelora ha a che vedere con la purificazione ed i riti propiziatori per la fertilità della Terra e rientra a pieno titolo tra gli 8 Sabbah (è conosciuta come Imbolc, ossia la Candelora dei Celti) che sono le principali festività del nostro calendario, in cui vengono celebrati i solstizi, gli equinozi e altre ricorrenze legate alla Natura, a cui, con l’avvento della religione cattolica, si sono sovrapposte le feste maggiori del Cattolicesimo (non del Cristianesimo…non finirò mai di far rilevare la differenza!!!)